Ci hanno messo 14 anni ma alla fine l’hanno scovato l’uomo che uccise mamma coraggio Matilde Sorrentino. Hanno arrestato il mandante dell’uccisione della donna che denunciò i pedofili del rione Poverelli, quelli che violentavano i bambini di questo rione passato poi alla storia come il rione dei pedofili. I carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata nei confronti Francesco Tamarisco, attuale capo del clan Nardiello, una sorta di organizzazione di narcos del quartiere in cui si verificarono i fatti.
Le indagini degli investigatori hanno permesso – scrive il procuratore Sandro Pennasilico – di ricostruire il ruolo di mandante e organizzatore dell’agguato contro la donna, ammazzata il 26 marzo 2004 sull’uscio di casa da Alfredo Gallo (già condannato all’ergastolo) per punire l’affronto della mamma coraggio che sputò in aula contro il gruppo di pedofili, tra i quali era presente anche Tamarisco, poi assolto in appello.
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata avvertita in modo netto questa mattina intorno alle ore 10 nelle città di Potenza e Matera e in altre zone della Basilicata. Molti cittadini hanno percepito il sisma e alcuni sono scesi in strada, preoccupati dall’evento tellurico.
Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), l’epicentro del terremoto è stato localizzato a sei chilometri dal Comune di Vaglio, con una profondità di 14,3 chilometri.
Dopo il sisma, non sono stati segnalati danni a persone o edifici, ma sono in corso le verifiche da parte della Protezione civile e dei Vigili del fuoco, per accertare eventuali criticità.
L’evento sismico ha ricordato ancora una volta l’importanza della prevenzione e della sicurezza in un territorio caratterizzato da una significativa attività sismica. I tecnici dell’Ingv continueranno a monitorare la situazione per escludere possibili repliche nelle prossime ore.
Il Forio Basket, fondato nel 1977, è una delle realtà sportive più consolidate dell’isola d’Ischia. Nel corso della sua storia, ha conquistato numerosi successi, tra cui la promozione in Serie B Unica Nazionale, sia con il settore maschile che con quello femminile, la vittoria della Coppa Italia di Serie C e il titolo regionale Under 17 Élite, oltre a numerosi tornei giovanili disputati in tutta Italia.
In questi giorni, nei pressi del porto di Forio, il Forio Basket ha organizzato una cena sociale che ha visto la partecipazione entusiasta di centinaia di persone. Ragazzi, bambini, adulti e anziani hanno animato vico San Gaetano, trasformandolo in un luogo di festa, sulle note del giovane DJ Jo Satta. Il menu della serata ha celebrato la tradizione gastronomica locale, con bruschette, pasta, montanare fritte, pane e mortadella, il tutto accompagnato dal vino Pietratorica e dal gelato dell’ex storico Bar Elio.
Vito Iacono
L’evento è stato un autentico momento di sport e socializzazione, come sottolineato dal presidente Vito Iacono:
“Questa vuole essere una serata all’insegna dell’amicizia, dello stare bene insieme e dello sport. Un’occasione per il Forio Basket di scendere in piazza, oltre le dinamiche sportive e agonistiche di una quotidianità molto impegnativa sotto ogni punto di vista. Siamo riusciti a organizzare questa serata grazie all’impegno dei genitori di alcuni atleti e di amici che ci hanno dato una mano”.
Una società radicata e inclusiva
L’ampia partecipazione alla cena sociale testimonia il forte legame tra il Forio Basket e il territorio. La società, da sempre inclusiva e aperta a tutti, è tra le più seguite non solo nel Comune di Forio, ma in tutta l’isola d’Ischia. Attualmente conta oltre 130 iscritti tra minibasket e settore giovanile e, negli anni ’90, risultava censita come la società con il maggior numero di iscritti in Europa in rapporto alla popolazione.
Ostacoli e difficoltà: la mancanza di spazi per gli allenamenti
Nonostante il prestigio e il valore sportivo, il Forio Basket ha spesso dovuto affrontare ostacoli burocratici e discriminazioni politiche locali. La società, fondata dalla famiglia Iacono, che ha visto per tre generazioni amministratori e consiglieri comunali a Forio, ha spesso subito limitazioni nell’accesso alle strutture sportive, pur essendo una delle realtà più importanti dell’isola.
Un esempio concreto di queste difficoltà è la situazione del palazzetto dello sport: nonostante la presenza di un impianto coperto, molti giovani cestisti sono costretti ad allenarsi all’aperto, perché gli spazi interni non risultano sufficienti o adeguatamente concessi per le loro esigenze.
Il Forio Basket continua a essere un punto di riferimento per lo sport isolano, promuovendo non solo il talento cestistico, ma anche valori di inclusione, socialità e appartenenza alla comunità. Tuttavia, resta aperta la questione della necessità di spazi adeguati per la pratica sportiva, affinché i giovani atleti possano allenarsi in condizioni dignitose e senza limitazioni.
L’evento di questi giorni ha dimostrato ancora una volta che il Forio Basket è molto più di una semplice società sportiva: è un simbolo di aggregazione, passione e identità per tutta l’isola d’Ischia.
La Guardia di finanza di Padova ha scoperto false compensazioni di crediti d’imposta finanziati con risorse del Pnrr per oltre 270mila euro, e violazioni alla normativa sull’uso del denaro contante, per oltre 160mila euro, da parte di una società di commercio all’ingrosso di rottami. Le attività ispettive sono state condotte dai militari di Cittadella dopo una verifica fiscale. La società patavina avrebbe indebitamente beneficiato nel 2022, 2023 e 2024 dei crediti che non le spettavano, legati all’acquisto di quattro macchinari aziendali, rientranti nel piano “Industria 4.0”, dal valore di oltre 585mila euro.
Tre di essi però erano utilizzati da un’altra società, di proprietà di un familiare del titolare, con contratti creati ad hoc ma non validi; in un caso è stato esibito un contratto di noleggio dei mezzi sottoscritto due anni prima rispetto alla data del loro acquisto. Sono stati poi riscontrati illeciti sulla somministrazione illecita di manodopera tra le due società, e dall’analisi della contabilità sono state accertate 84 operazioni commerciali in contanti, per una somma superiore al limite stabilito dalla disciplina antiriciclaggio. Al legale rappresentante della società padovana sono state elevate sanzioni tra un minimo di oltre 300mila euro e un massimo di 4,2 milioni.