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Politica

Manovra 2025, il governo punta sulla famiglia. Tajani frena sulla tassa alle banche

La legge di bilancio 2025 ruoterà intorno alla famiglia con misure su figli, casa e congedi. Tajani boccia l’ipotesi di una tassa sui buyback bancari, voluta dalla Lega.

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Il governo prepara la legge di bilancio 2025 ponendo la famiglia al centro delle misure. Tra le ipotesi, il rafforzamento delle detrazioni per i figli, il Piano casa per giovani coppie, agevolazioni per le mamme lavoratrici e l’estensione del congedo parentale.

Le entrate tributarie cresciute di 8,4 miliardi nei primi sette mesi del 2025 (+2,6% rispetto al 2024), trainate soprattutto dall’Iva, rappresentano la base di partenza. Ma il nuovo Patto di stabilità Ue impone che le maggiori risorse vengano destinate alla riduzione del debito e non a nuove spese.

Le tensioni nella maggioranza

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti studia come conciliare i vincoli europei con le priorità del governo. Ma la proposta leghista di un “pizzicotto fiscale” alle banche, in particolare sui buyback, ha incontrato il netto rifiuto di Forza Italia.

Al Forum Ambrosetti, il vicepremier Antonio Tajani ha definito la misura “inutile e dannosa”, spiegando che “spaventa gli investitori e non serve a reperire risorse. Occorre dialogo e confronto, non nuove tasse”.

Crescita debole e spread sotto osservazione

Sul fronte economico, i segnali restano contrastanti. La crescita acquisita per il 2025 è appena dello 0,5%, mentre lo spread è sceso sotto quota 90, vicino ai livelli della Francia. Goldman Sachs prevede il deficit sotto il 3% del Pil già nel 2026, ma avverte dei rischi legati a pensioni e migrazione.

Secondo Oxford Economics, l’elevato debito e la bassa crescita potrebbero riportare lo spread a quota 120. Intanto, i Btp decennali restano al 3,5%, con il calo dei tassi della Bce compensato dall’aumento dei rendimenti globali guidato dagli Stati Uniti di Trump.

Le prossime mosse

Domenica è atteso l’intervento di Giorgetti a Cernobbio, che dovrà chiarire come finanziare i desiderata della maggioranza: riduzione dell’Irpef per il ceto medio, nuova rottamazione fiscale voluta da Salvini e misure a sostegno della famiglia.

Il rebus delle coperture resta il nodo cruciale per evitare che la manovra si trasformi in un terreno di scontro interno alla coalizione.

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Politica

Pd, in Campania fuori De Luca, il centrosinistra punta sul pentastellato Roberto Fico

Il Pd lascia fuori Vincenzo De Luca e candida Roberto Fico a presidente della Regione. Una svolta che segna la rottura con l’uscente governatore.

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Il Partito Democratico rompe con Vincenzo De Luca e decide di puntare su Roberto Fico, ex presidente della Camera, come candidato del centrosinistra per le prossime elezioni regionali. La scelta, ufficializzata con un post sull’account Instagram dei dem insieme agli altri nomi dei candidati, segna uno strappo politico netto con l’attuale governatore.

La candidatura di Fico

Il nome di Fico compare accanto a quelli di Matteo Ricci nelle Marche, Pasquale Tridico in Calabria, Eugenio Giani in Toscana, Antonio Decaro in Puglia e Giovanni Manildo in Veneto. Per il centrosinistra, la sua candidatura rappresenta una svolta, con l’intento di archiviare l’era De Luca e rilanciare una proposta più inclusiva e vicina alla sensibilità dei movimenti civici.

Le reazioni nel centrosinistra

Il messaggio del Pd punta sull’unità della coalizione: “Marche, Calabria, Toscana, Puglia, Campania, Veneto. Il centrosinistra è unito per vincere in tutte le Regioni al voto. Per le persone”. Un annuncio che però rischia di alimentare tensioni interne, con De Luca e i suoi sostenitori esclusi dalla partita.

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Politica

Meloni su Modi in Cina: «La geopolitica è più complessa di una squadra di calcio»

Giorgia Meloni commenta la presenza di Narendra Modi al vertice in Cina: «Una triste sorpresa», ma invita l’Occidente a coltivare il rapporto con l’India. Bruxelles lavora a un accordo di libero scambio.

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La presenza del premier indiano Narendra Modi al vertice in Cina è stata definita «una triste sorpresa» dagli esponenti del governo italiano. Giorgia Meloni, che con Modi ha costruito negli ultimi anni un rapporto privilegiato al punto da coniare il soprannome “Melodi”, ha commentato che «la geopolitica è più complessa di una squadra di calcio».

Per la premier italiana, l’India dovrebbe essere sottratta all’influenza dei Paesi autoritari, ma servono tempo e impegno, mentre l’Occidente tende a «pretendere troppo e dare poco».

L’India tra Usa, Cina ed Europa

Modi ha scelto Pechino anche per lanciare un segnale agli Stati Uniti, che hanno alzato i dazi al 50% contro l’India. «Ognuno fa gli interessi della propria nazione. Modi ha alzato il prezzo, facendolo sapere», ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Fonti diplomatiche rivelano inoltre che Modi è irritato con il presidente Donald Trump per la richiesta di scrivere agli organizzatori del Nobel a sostegno del suo ruolo di mediazione nella crisi India-Pakistan, definita da Nuova Delhi «irricevibile».

L’Europa accelera sul dialogo con Nuova Delhi

L’Unione Europea considera l’India un partner strategico. Bruxelles ha già avviato negoziati per un accordo di libero scambio che, secondo Ursula von der Leyen, «sarebbe il più grande al mondo». Nel 2024 lo scambio di beni tra Ue e India ha raggiunto i 120 miliardi di euro, con una crescita del 90% in dieci anni.

Meloni insiste perché l’intesa venga chiusa «al più presto», mentre da parte italiana anche il vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto ha parlato di un modello simile al Mercosur.

L’appello della premier

Per Meloni le immagini di Modi in Cina sono un monito: «Il mondo non aspetta più l’Occidente. Muoviamoci, altrimenti alla fine gli altri sono più convincenti».

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De Luca rilancia Salerno per Euro 2032 e ignora Napoli: scontro politico sullo stadio

Vincenzo De Luca punta 150 milioni sull’Arechi di Salerno per Euro 2032, ignorando il Maradona di Napoli. Manfredi e i consiglieri Vitelli e Simeone denunciano la disparità di trattamento.

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Il presidente uscente della Regione Campania Vincenzo De Luca torna a spingere sul suo storico istinto salernitano centrico. Da Salerno, inaugurando un nuovo cantiere sportivo, ha annunciato che lo stadio Arechi sarà «uno dei pochi stadi d’Italia in grado di ospitare Euro 2032», rilanciando un investimento regionale da 150 milioni di euro. Una scelta che sa di provocazione, soprattutto alla luce della richiesta, ancora senza risposta, del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che aveva domandato la stessa cifra per il Maradona, già individuato dalla Uefa come sede ufficiale della manifestazione.

La lettera di Manfredi e il silenzio della Regione

Già lo scorso 27 luglio Manfredi aveva inviato una lettera a De Luca chiedendo un supporto economico per il progetto di riqualificazione dello stadio di Fuorigrotta. L’obiettivo era duplice: adeguare l’impianto per Euro 2032 e creare un ritorno positivo per tutto il territorio campano. La cifra richiesta era di 150 milioni, in linea con quanto destinato oggi all’Arechi. Ma da Palazzo Santa Lucia non è arrivato alcun segnale.

Le reazioni politiche

Immediate le proteste della maggioranza comunale napoletana. Mariagrazia Vitelli, consigliera Pd, ha parlato di «curiosa disparità di trattamento» e ha chiesto che la Regione non dimentichi Napoli, città ufficialmente designata per Euro 2032.

Durissimo Nino Simeone del Psdi: «Le parole di De Luca sull’Arechi destano sconcerto, non per le ambizioni di Salerno ma per la sproporzione nella distribuzione delle risorse. Si finanzia con 150 milioni uno stadio per una squadra di Serie C, mentre Napoli, capitale culturale e sportiva del Sud, resta in attesa di interventi sul Maradona. Ricordo che Salerno ha 130mila abitanti, meno di una sola municipalità di Napoli».

Verso la sfida regionale

L’iniziativa di De Luca viene letta come un segnale politico. Il presidente uscente, prossimo a lasciare la guida della Regione, prepara il terreno per un possibile ritorno sulla scena locale candidandosi ancora una volta a sindaco di Salerno. Un’operazione che rischia di alimentare nuove tensioni tra Napoli e il resto della Campania, soprattutto alla vigilia di eventi internazionali come Euro 2032.

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