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Cronache

Mafia, il direttore della Dia Governale: picco confische nel 2018, cosche indebolite anche da arresti

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Sono 1386 le persone arrestate dalle forze di polizia nei primi 11 mesi di quest’anno in 134 operazioni contro Cosa Nostra, ‘ndrangheta, Camorra e criminalità organizzata pugliese. Erano stati 1574 gli arresti, in 164 operazioni, nello stesso periodo dell’anno scorso, 1645 se si considera l’intero 2017. I dati sono forniti dal giornale radio RAI dal Viminale, che dà anche un dettaglio degli arresti diviso per tipo di criminalità organizzata. Sia l’anno scorso che quest’anno sono stati quelli di camorristi gli arresti più numerosi: 430 nel 2018, 650 nel 2017. Sono numeri che riassumono il frutto del lavoro di anni, fatto di lunghe indagini, intercettazioni, appostamenti, colloqui con i collaboratori di giustizia. Una lenta guerra di logoramento che difficilmente conosce svolte definitive. L’analisi dei numeri sull’arresto dei latitanti delle forze di polizia ci porta ancora più indietro, alla ricerca di un trend. Negli ultimi 4 anni è più o meno costante, con 53 fermi nel 2015, 54 nel 2016, 47 nel 2017 e 47 anche nel 2018. Camorra e ‘ndrangheta risultano le mafie maggiormente colpite. Progressi ce ne sono, alcuni anche rapidi, come ci sono anni migliori di altri. Guardando i dati dell’attività della DIA nel 2017 e 2018, aggiornati a novembre 2018 e forniti al giornale radio Rai, si capisce come, ad esempio questo sia stato un anno di grandi risultati nella lotta a Camorra e ‘ndrangheta. Per la criminalità organizzata campana gli arresti sono stati 57 nei primi 11 mesi dell’anno, contro i 27 del 2017, per quella calabrese 64 contro 29. Un picco nei sequestri alla mafia siciliana da parte della DIA si è registrato nel 2018 grazie alla maxiconfisca del novembre scorso del patrimonio da 1 miliardo e mezzo di euro dell’imprenditore siciliano (ora deceduto) Carmelo Patti, ex patron di Valtur.   Nessuna operazione, nemmeno la più grossa, è ancora abbastanza per dire che una qualsiasi di queste organizzazioni sia stata definitivamente sconfitta, spiega il direttore della DIA Giuseppe Governale (nella foto): “L’azione di contrasto degli ultimi 15 anni ha indebolito le organizzazioni criminali, ma serve una crescita del senso di cittadinanza, esistono nel nostro Paese, nell’area meridionale, delle microculture che ancora non sono state debellate. Queste costituiscono ancora la linfa delle organizzazioni criminali”. Governale spiega anche perché: “Camorra e ‘ndrangheta, negli ultimi anni, sono le organizzazioni mediamente più colpite: la ‘ndrangheta è la più pericolosa e quella che purtroppo negli ultimi decenni è stata sottovalutata. La Camorra associa al controllo del territorio una rilevantissima microcriminalità e quindi un’azione di contrasto altrettanto rilevante”

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Ragazza investita e uccisa a Napoli, pirata fermato e messo in carcere

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È stato sottoposto a fermo e trasferito nel carcere di Poggioreale il 29enne ritenuto responsabile della morte di Sara Romano, la 21enne che all’alba di oggi è stata investita e uccisa da un suv in via Cattolica, tra Coroglio e via Cavalleggeri, a Napoli. Il provvedimento, notificato all’indagato dai carabinieri di Bagnoli, è stato emesso dal sostituto procuratore di Napoli Maurizio De Franchis che contesta il reato di omicidio stradale aggravato dalla fuga. Gli investigatori stanno attendendo i risultati del narco-test e dell’alcol test a cui il 29enne è stato sottoposto.

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Voto di scambio politico-mafioso, 7 arresti nel Napoletano

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Dalle prime luci dell’alba i carabinieri della compagnia di Torre Del Greco (Napoli) stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare (sei arresti in carcere e uno ai domiciliari) emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della DDA partenopea a carico di 7 persone. Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati di scambio elettorale politico-mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e di detenzione e porto in luogo pubblico di armi, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare i clan Fusco-Ponticelli e De Micco-De Martino. I dettagli saranno forniti durante una conferenza stampa del procuratore Nicola Gratteri.

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‘Infrastrutture al Sud per il rientro dei ricercatori’

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“Noi stiamo investendo sul Sud e sulle sue infrastrutture perché anche queste sono infrastrutture. Il modo migliore per portare progetti di ricerca, come questo, e ricercatori, come quelli che stanno seguendo questi progetti, è creare delle infrastrutture. Ed è anche il modo migliore per fare tornare i nostri ricercatori, che sono andati all’estero, e per fare venire ricercatori stranieri”. Così da Napoli la ministra dell’ Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha accolto alla Stazione zoologica Anton Dohrn la spedizione scientifica Trec, ovvero Traversing European Coastlines, che si occupa di studiare la biodiversità e gli ecosistemi lungo le coste europee.

“È importante creare delle iniziative di eccellenza, come queste, che non si fanno solo domande ma danno pronte risposte utili per la comunità globale”, ha detto Bernini che entro il mese di maggio incntrerà in un bilaterale la collega francese Sylvie Retailleau, che oggi non è potuta intervenire. Il progetto Trec è “un’occasione per noi di grande soddisfazione. Il fatto di poter gestire insieme con una collaborazione con la Francia, con l’Embl ( European Molecular Biology Laboratory) e con grandi istituzioni che si occupano di contenere la perdita della biodiversità è la rappresentazione di quello che dobbiamo fare tutti: affrontare i grandi problemi, le grandi criticità che affliggono il mondo insieme”.

E questo, ha aggiunto, “dimostra quanto la forza del network sia in grado di dare delle risposte. Devo dire che questa collaborazione ci è particolarmente grata perché ha un effetto concreto, con risultati immediati che sono quelli di cui abbiamo bisogno ora”. Trec è il primo progetto continentale che studia gli ecosistemi costieri e la loro risposta all’ambiente e arriva a Napoli dopo otto mesi, nel 2023, di attività dedicate al campionamento sulle coste dei mari Atlantico, Baltico e del Nord e con l’ingresso nel 2024 nel Mediterraneo sulle coste spagnole. Oltre 150 i gruppi di ricerca che collaborano alla spedizione e 90 le Istituzioni in 21 Paesi europei. Il progetto è coordinato dall’European Molecular Biology Laboratory, insieme alla Tara Ocean Foundation e all’Embrc (European Marine Biology Resource Centre).

Diversi i partner locali coinvolti lungo il percorso di campionamento, tra questi la Stazione Anton Dohrn di Napoli che è l’ente coordinatore di Embrc Italy ed ha già ospitato la goletta Tara presso la Marina militare nel 2014. A Napoli gli scienziati, che viaggiano con i laboratori mobili dell’Embl e a bordo della goletta Tara, raccoglieranno campioni d’acqua, suolo, sedimenti e aerosol in città, nell’area di Pozzuoli e nella zona del fiume Sarno. Farà tappa a Napoli, per oltre un mese presso la stazione Dohrn anche il principale componente della flotta di laboratori mobili, l’Advanced Mobile Laboratory che fornirà tecnologie all’avanguardia direttamente sul campo, aiutando i ricercatori a processare i campioni biologici subito dopo averli raccolti, con l’utilizzo di strumenti e metodologie avanzate.

Un monitoraggio punto per punto contro la perdita accelerata della biodiversità costiera. E la caratteristica paneuropea del progetto implica che i campioni saranno prelevati in modo standardizzato: ciò renderà possibile confrontare e sondare i dati in tutta Europa, superando le difficoltà dovute ai diversi sistemi di campionamento regionali o nazionali. I team scientifici raccolgono informazioni su fattori quali la presenza di inquinanti, antibiotici, pesticidi o ormoni, sulla temperatura, la salinità e sui livelli di ossigeno. In ogni punto i team campionano il suolo, i sedimenti e le acque poco profonde.

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