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Conte parla di “manovra economica espansiva” e spiega che “ci sono investimenti e meno tasse”

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Le forze che sostengono il governo hanno dato prova di responsabilità, e il lavoro proseguirà nell’interesse degli italiani. Lo assicura il premier Giuseppe Conte in un’intervista rilasciata alla Stampa di Torino.  “Entrambe le forze politiche hanno interesse a proseguire in questa direzione e sanno che i cittadini non capirebbero una inversione di rotta” sostiene il premier Conte. Sulla manovra, Conte assicura rispetto per il Parlamento:

“Nessuna deliberata volontà di comprimere il vaglio del Parlamento, i ritardi sul testo sono piuttosto dovuti al negoziato con Bruxelles, davvero complesso”.

“Molti di coloro che criticano il governo per i tempi di presentazione della manovra hanno la memoria corta. Ad esempio solo due anni fa, nel 2016, la manovra in seconda lettura al Senato non è stata oggetto di alcun voto in Commissione; due anni prima, nel 2014, è stato posto il voto di fiducia su una manovra votata a notte fonda. Ma non voglio rivangare il passato e alimentare polemiche, tengo solo a precisare che le tempistiche di quest’ anno sono state imposte da un negoziato con Bruxelles davvero molto complesso e tengo a sottolineare che non c’ è stata alcuna volontà del governo di comprimere il vaglio del Parlamento. Il grande risultato è una manovra espansiva con dentro Reddito di Cittadinanza e Quota 100, con i conti in ordine e l’ ok dell’ Europa. Di questo sono orgoglioso” ribadisce Conte, che alla domanda sulla riduzione degli investimenti e aumento delle tasse, risponde che “la manovra nasce con un segno chiaramente espansivo e lo mantiene anche dopo le modifiche effettuate a seguito del negoziato con Bruxelles”. Non solo: “Le risorse destinate agli investimenti restano invariate nel prossimo triennio, per un valore complessivo di circa 15 miliardi: si è ridotto il contributo dello Stato di circa 2 miliardi soltanto perché parte degli interventi sarà finanziato da fondi strutturali europei già disponibili. In più, sono state indirizzate parte delle risorse disponibili a singoli ma importanti investimenti, come quelli riguardanti il dissesto idrogeologico, il piano idrico e i piccoli interventi dei Comuni. Il prelievo fiscale aggiuntivo che abbiamo introdotto poi riguarda settori come quello delle tasse sui servizi digitali, che è una misura di equità sostenuta anche dal Parlamento europeo, e quello dei giochi. Gli investimenti, le misure sociali e a sostegno dell’ occupazione contenute nella manovra avranno un impatto positivo sull’ economia”.

Conferenza di pace Palermo. È un successo in politica estera di Conte che ha fatto di nuovo parlare Haftar e Serraj. Anche ieri, dopo l’approvazione della manovra Conte è corso a Tripoli e Bengasi per incontrarli

“Le forze politiche che sostengono il governo – spiega Conte alla Stampa – hanno dato prova di grande responsabilità in questi primi mesi di governo e sono certo che il lavoro proseguirà nell’interesse dei cittadini italiani. Da parte di tutti c’ è una profonda condivisione di quel desiderio di cambiamento che è scritto nero su bianco nel contratto di governo: entrambe le forze politiche hanno interesse a proseguire in questa direzione e sanno che i cittadini non capirebbero una inversione di rotta”.

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Economia

I Paesi Ue approvano i dazi sulle auto elettriche cinesi

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Via libera dei Paesi Ue all’introduzione dei dazi aggiuntivi definitivi fino al 36,3% sulle auto elettriche cinesi in risposta ai maxi sussidi sleali elargiti da Pechino. Lo si apprende da fonti europee a margine del voto a Bruxelles.

La votazione si è tenuta nel contesto del Comitato difesa commerciale (Tdi), composto per lo più da funzionari dei singoli governi e non dai Rappresentanti Permanenti. Tecnicamente il via libera si configura come una ‘no opinion’: la maggioranza qualificata per bocciare la proposta della Commissione sui dazi non è stata raggiunto e questo comporta che l’esecutivo Ue può approvare i dazi anti-Cina. Sulla proposta della Commissione di introdurre i nuovi dazi dieci Paesi si sono espressi a favore, cinque hanno votato contro e dodici sono stati gli astenuti. Numeri che non hanno permesso di raggiungere quindi la maggioranza qualificata necessaria per stoppare il testo. La Commissione quindi potrà procedere quando riterrà opportuno.

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Esteri

Khamenei, le nazioni musulmane hanno un nemico comune

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Le nazioni musulmane hanno un “nemico comune” e devono “cingere una cintura di difesa” dall’Afghanistan allo Yemen e dall’Iran a Gaza e al Libano. Lo afferma il leader supremo iraniano Ali Khamenei mentre presiede le preghiere del venerdì in Iran per la prima volta in cinque anni. Lo riporta Sky News. La Guida Suprema ha aggiunto che l’attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele, “è stato un atto legittimo, così come l’attacco dell’Iran al Paese questa settimana”. Il raid missilistico è la “punizione minima” per i crimini di Israele, ha affermato Khamenei.

“Il brillante attacco dell’Iran – ha affermato la Guida Suprema citato dalla TV di Stato – è stata la minima punizione per i crimini senza precedenti del regime lupesco e assetato di sangue che è il cane rabbioso degli Stati Uniti nella regione. L’Iran continuerà ad adempiere al suo dovere né con fretta né con ritardo. I nostri responsabili politici e militari agiranno con logica e saggezza”.

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Amadeus e la sfida del Nove: ascolti flop, ora si spera nella Corrida

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Gli ultimi dati di ascolto sono chiari: 535.000 telespettatori e uno share del 2,7%. La nuova avventura di Amadeus sul Nove continua a essere accidentata, con numeri che non raggiungono neppure le previsioni più prudenti. Tuttavia, nonostante i risultati preoccupanti, in Warner Bros. Discovery negano categoricamente ogni ipotesi di cancellazione o spostamento del programma. Il sostegno ad Amadeus è totale, e le riflessioni attuali sono orientate verso miglioramenti del format piuttosto che cambiamenti drastici.

I motivi della crisi e le possibili soluzioni

Uno dei problemi principali risiede nella mancata risposta del pubblico abitudinario di Rai1, che sembra poco propenso a cambiare canale. Il pubblico del Nove è infatti molto diverso da quello nazionalpopolare di Rai1, a cui Amadeus era abituato. Inoltre, il conduttore si trova di fronte a un formato che non ha la stessa forza e familiarità per gli spettatori del canale. Sanremo fa storia a sé, ma i game show non fanno parte del DNA del Nove, e questa transizione non è stata facile.

Amadeus sa di dover apportare il suo valore aggiunto al programma, ma è consapevole che il successo in televisione richiede tempo e costanza. Il conduttore rimane fiducioso, consapevole che anche in passato ha vissuto momenti difficili da cui è riuscito a risollevarsi. Nel frattempo, continua a lavorare sul programma, pensando a come renderlo più adatto al pubblico di nicchia del Nove.

Le riflessioni sulla Corrida e il futuro

Nel frattempo, Amadeus deve pensare anche al prossimo progetto: la Corrida, che dovrebbe andare in onda in prima serata a fine ottobre. Anche qui, però, sorgono delle perplessità. Il format, seppur storico e apprezzato, sembra essere più adatto al pubblico di Rai1 che a quello del Nove. Il rischio di portare un programma “datato” su una rete che punta a un pubblico diverso potrebbe rivelarsi un suicidio televisivo.

Amadeus e la decisione di lasciare la Rai

La decisione di lasciare la Rai non è stata economica. Amadeus stesso ha dichiarato che le offerte contrattuali ricevute da Rai e Warner Bros. Discovery erano simili in termini di cifre e durata, ma qualcosa di affettivo si era rotto. Il conduttore aveva bisogno di una nuova sfida, ma ora deve fare i conti con un pubblico difficile da conquistare.

Conclusioni: un futuro ancora incerto

Sebbene i numeri attuali non siano incoraggianti, Amadeus non si arrende. La sua carriera ha dimostrato che può risollevarsi da momenti difficili e che la televisione è una maratona, non una corsa veloce. Con l’arrivo della Corrida, l’attenzione sarà su come il conduttore saprà reinventarsi e adattare i suoi progetti a un pubblico diverso.

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