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Macron preso a schiaffi tra la folla: ecco il video che ha scosso la Francia

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Uno schiaffo in pieno viso, Emmanuel Macron che resta qualche istante un po’ stordito, mentre viene trascinato via e protetto da una delle guardie del corpo. Poi è lo stesso presidente a tornare verso la folla dietro le transenne, a dire agli agenti “lasciatelo, lasciatelo” quando vede Damien, 28 anni, il suo aggressore, bloccato a terra. Quella di Tain-L’Hermitage, paesino nel sud-est della Francia, e’ stata l’azione di un “individuo isolato”, come ha detto lo stesso Macron minimizzando l’incidente già in serata, un personaggio a metà fra i gilet gialli e qualche gruppo sovranista o nostalgico della Francia dei re medievali, amante delle arti marziali antiche.

Ma il clima nel Paese, a un anno dalle presidenziali che vedranno di nuovo Macron in corsa, si fa ancor piu’ bollente che prima della pandemia, quando nelle piazze imperversavano gilet gialli e oppositori alla riforma delle pensioni. “Montjoie Saint Denis!”, ha gridato l’aggressore, o forse il suo amico Arthur, anche lui appassionato di arti marziali e anche lui finito in stato di fermo. I due erano stati gia’ individuati in una manifestazione di protesta non autorizzata nella vicina Valence: non piu’ di 25 persone fra gilet gialli, agricoltori e militanti di estrema sinistra. Una terza persona che era con loro avrebbe detto in quel frangente ad un giornalista che lo intervistava per una trasmissione televisiva di essere “un anarchico”.

Damien e Arthur hanno poi seguito la visita di Macron nella regione, aspettando il presidente che discuteva con gli studenti di un liceo alberghiero. Prima di infilarsi nell’auto presidenziale, chiamato dalla piccola folla che lo attendeva fuori, Macron in maniche di camicia si e’ diretto a passo di corsa verso le transenne. Li’, fra un saluto e una foto, Damien – barba nera e t-shirt verde militare – lo ha afferrato per l’avambraccio e gli ha stampato un ceffone con la mano destra sulla guancia sinistra. Non violentissimo ma improvviso, inatteso. Gridando lo strano motto sovranista che ripetevano i fedeli dei re Capetingi in battaglia, seguito da un piu’ banale “abbasso il macronismo”. In pochi secondi, i due sono stati bloccati e trascinati via. Pochi minuti dopo, davanti al Parlamento riunito, il premier Jean Castex ha esortato al “risveglio repubblicano” di fronte al pericolo “per le basi della nostra democrazia”. Condanne sono arrivate da ogni parte, nette, unanimi. Marine Le Pen ha parlato di una violenza “inaccettabile” contro il presidente della Repubblica. Giunto, fra l’altro, subito dopo che Macron aveva pronunciato un discorso per “esortare tutti al rispetto e alla calma”. Pensando anche alle ultime 48 ore e alla furiosa polemica che ha visto coinvolto il leader di estrema sinistra Jean-Luc Melenchon, il quale ha evocato “incidenti o un assassinio” nella settimana precedente le presidenziali del 2022. Condannato da quasi l’integralita’ delle forze politiche, lo stesso Melenchon e’ passato all’attacco ieri dopo che uno youtuber di destra ha messo in scena l’uccisione di un elettore della gauche. E ora il clima rischia di surriscaldarsi ancora: “Bisogna relativizzare questo incidente, un fatto che ritengo isolato – ha detto Macron passando il resto del pomeriggio in ulteriori bagni di folla con giovani a Valence – commesso da individui ultraviolenti. Non vorrei che questi individui isolati o persone che vanno verso le estreme possano, in qualche modo, far dimenticare il resto. Perche’ non lo meritano”.

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Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

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Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

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Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

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L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

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Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

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Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

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