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L’ultimo saluto ad Alain Delon senza Claudia Cardinale, “troppo dolore”

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Una cinquantina di persone fra i figli, familiari e amici all’interno dalle mura della villa, centinaia di fan e ammiratori fuori dai cancelli della tenuta dell’attore a La Brulerie, a sud di Parigi, dove oggi si sono svolti i funerali di Alain Delon, morto lo scorso 18 agosto a 88 anni. Tra le decine di partecipanti alle esequie, celebrate nella cappella privata della proprietà, mancava lei, la star italiana per sempre legata al divo per aver condiviso il set de Il Gattopardo di Luchino Visconti, Claudia Cardinale. “Troppo dolore” si è scusata, tramite il suo agente. Ma sono state sue le parole più commoventi pronunciate non appena si era sparsa la notizia della morte del grande attore, leggenda del cinema, uno dei più bei volti di sempre. “Il ballo è finito. Tancredi è salito a ballare con le stelle…per sempre tua, Angelica” aveva detto rivivendo un’ultima volta le storiche scene che li videro indimenticabili protagonisti della pellicola che li aveva consacrati, insieme al regista e a Burt Lancaster, protagonisti di una straordinaria pagina del cinema italiano.

Un ricordo tenero, per riempire un vuoto: “Mi chiedono parole – aveva aggiunto l’attrice commentando la morte dell’amico – ma la tristezza è troppo intensa. Mi unisco al dolore dei suoi figli, dei suoi cari, dei suoi fan”. D’altra parte, aveva ricordato Cardinale in un’altra occasione, “dagli anni ’60 non ci siamo mai lasciati, sempre amici, sempre presenti uno all’altro, ci vediamo spesso a Parigi: amiamo ridere, scherzare, mangiare insieme”. Ora non si vedranno più e non si sono rivisti neppure per l’ultimo saluto, prima che la salma venisse deposta accanto ai sui amati cani, come aveva disposto l’attore. Fuori dalla proprietà un cumulo di fiori, biglietti e omaggi spontanei di migliaia di persone che hanno reso omaggio alla leggenda del cinema. Per la blindatissima cerimonia dell’ultimo saluto la polizia ha disposto posti di blocco attorno al vicino villaggio di Douchy, addirittura lo spazio aereo soprastante la proprietà è stato interdetto per l’intero fine settimana. E agli invitati presenti al funerale sarebbero stati tolti anche i cellulari per garantire la riservatezza.

I tre figli dell’attore, che erano al suo fianco quando è morto, hanno detto di essere “profondamenti commossi dal fervore dimostrato dai suoi fan in Francia e nel mondo”. I suoi due figli Anthony e Alain-Fabien sono andati di persona a ringraziare le persone che sostavano davanti la villa dove, per tutta la settimana sono arrivate persone a centinaia per firmare registri delle condoglianze, lasciare fiori o semplicemente fare atto di presenza. Alla cerimonia blindata hanno fatto sapere, tramite fonti vicine alla famiglia, di aver preso parte l’ex moglie Rosalie van Breemen, madre di Anouchka e Alain-Fabien, così come gli attori Nicole Calfan, Muriel Robin e Geraldine Danon. Anche Paul Belmondo, figlio dell’attore Jean-Paul Belmondo, avrebbe preso parte alla cerimonia.

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Cronache

Addio a Pasquale Pistorio, il padre dell’Etna Valley e pioniere della microelettronica

È morto a 89 anni Pasquale Pistorio, l’ingegnere siciliano che trasformò la Sgs-Thomson in StMicroelectronics, creando l’Etna Valley e aprendo l’Italia alla rivoluzione tecnologica.

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È morto a 89 anni Pasquale Pistorio (foto Imagoeconomica), l’ingegnere siciliano che immaginò una Silicon Valley ai piedi dell’Etna, trasformando la Sgs-Thomson in StMicroelectronics, oggi tra i leader mondiali della microelettronica. Nato ad Agira, in provincia di Caltanissetta, laureato al Politecnico di Torino, Pistorio ha lasciato un segno profondo nello sviluppo industriale e tecnologico italiano.

Dall’esperienza in Motorola alla guida della Sgs

La sua carriera inizia nel 1963 in Motorola, dove diventa nel 1970 direttore marketing per l’Europa. Dopo anni negli Stati Uniti, nel 1980 torna in Italia come presidente e ceo della Sgs, unica società italiana di microelettronica. Nel 1987 guida la fusione con la francese Thomson, da cui nasce la Sgs-Thomson Microelectronics.

La nascita dell’Etna Valley

Il rientro in Sicilia segna la sua svolta. Pistorio trasforma lo stabilimento di Catania, allora in perdita, nel secondo centro produttivo mondiale di StMicroelectronics, creando un polo tecnologico che darà vita alla cosiddetta Etna Valley. Nel 1994 la società si quota al New York Stock Exchange e a Parigi, per poi approdare anche a Piazza Affari l’anno successivo.

Innovatore e anticipatore

Pistorio lascia la guida operativa della Stm nel 2005, diventandone Honorary Chairman. Già allora sottolineava la centralità della responsabilità d’impresa e della transizione ecologica: “Chi produce consumando meno energia fa prodotti più competitivi”, diceva citando il Protocollo di Kyoto.

L’eredità

Oggi StMicroelectronics è partecipata pariteticamente da Italia e Francia e continua a investire in Sicilia: nel 2022 ha annunciato un piano da 730 milioni di euro in cinque anni per un nuovo impianto a Catania.

Il ministro delle Imprese Adolfo Urso lo ha ricordato come colui che “ha reso possibile il sogno dell’Etna Valley” e ha proposto che la nuova fabbrica catanese porti il suo nome, “nel segno del suo insegnamento”.

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Cronache

Papa Leone nomina monsignor Filippo Iannone nuovo prefetto della Congregazione dei Vescovi

Papa Leone ha nominato monsignor Filippo Iannone nuovo prefetto della Congregazione dei Vescovi. Il giurista napoletano guiderà il dicastero cruciale per le nomine episcopali a partire dal 15 ottobre 2025.

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Dopo mesi di riflessione, papa Leone ha compiuto la sua prima nomina di peso al vertice della Curia romana. Il Pontefice ha scelto monsignor Filippo Iannone (foto Imagoeconomica) come nuovo prefetto della Congregazione dei Vescovi, incarico vacante dalla sua elezione. L’insediamento è previsto per il 15 ottobre 2025.

Il profilo di Filippo Iannone

Nato a Napoli il 13 dicembre 1957, Iannone è un giurista con un lungo curriculum nelle istituzioni ecclesiastiche. Fino ad oggi ha guidato il Dicastero per i Testi Legislativi e, dal luglio 2019, è stato membro del Collegio per l’esame dei ricorsi in materia di “delicta riservata”, ovvero i casi di abusi sessuali all’interno della Chiesa. Un incarico delicatissimo che lo ha reso figura di riferimento per le questioni più complesse e sensibili.

Un dicastero cruciale per la Chiesa

La Congregazione dei Vescovi è uno dei dicasteri chiave della Curia, poiché ha il compito di istruire e perfezionare le nomine episcopali, sottoponendole poi al Papa per l’approvazione. Un ruolo che tocca direttamente la vita della Chiesa cattolica nei cinque continenti. A supportare Iannone ci saranno monsignor Ilson de Jesus Montanari, confermato segretario per altri cinque anni, e monsignor Ivan Kovač come sotto-segretario.

Le prossime mosse del Pontefice

L’attenzione ora si concentra sulle future nomine di governo che papa Leone potrebbe annunciare nei prossimi mesi. Tra i dossier più rilevanti: il Dicastero della Dottrina della Fede, dove pesa l’eredità del cardinale Victor Manuel Fernandez, autore del discusso documento Fiducia supplicans sulle benedizioni delle coppie gay, e la scelta del nuovo Segretario di Stato, figura chiave e primo collaboratore diretto del Pontefice.

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Esteri

Hezbollah, un anno dopo la morte di Nasrallah: resistenza e fragilità tra bombardamenti israeliani e pressioni Usa

A un anno dall’uccisione di Nasrallah e Safieddin, Hezbollah tenta di rialzarsi tra bombardamenti israeliani, ostilità del governo libanese e pressioni Usa per tagliare i fondi iraniani.

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È passato un anno dalla clamorosa operazione israeliana che ha eliminato Hasan Nasrallah, storico leader di Hezbollah, e il suo designato successore Hashem Safieddin. Con loro, sotto i bunker di Beirut sud, morirono anche alti comandanti del Partito di Dio e il vice dei Pasdaran iraniani, Abbas Nilforoushan. L’attacco, condotto con circa 80 ordigni capaci di penetrare fortificazioni sotterranee, ha segnato un punto di svolta: il Medio Oriente oggi appare più favorevole a Israele e agli Stati Uniti, a scapito dell’Iran e dei suoi alleati.

La base popolare resiste nonostante l’isolamento

Nonostante le perdite e i quotidiani raid israeliani, Hezbollah mantiene salda la fedeltà della base sciita libanese. In un contesto segnato dall’ostilità del governo di Beirut, spinto dagli Stati Uniti a disarmare il movimento, il partito continua a mostrare capacità organizzativa e presenza nelle istituzioni: dispone ancora di deputati, ministri e un arsenale che, secondo gli analisti, includerebbe anche armamenti pesanti.

Il culto di Nasrallah e la frattura con lo Stato libanese

La memoria di Nasrallah resta centrale. L’immagine del leader, insieme a quella di Safieddin, è stata proiettata sugli Scogli dei Piccioni a Beirut, con la voce registrata del “Sayyid” diffusa dagli altoparlanti. L’iniziativa, non autorizzata dal governo, ha scatenato tensioni: le autorità hanno chiesto l’arresto degli organizzatori, segnando l’ennesima frattura tra Stato e partito.

Pressioni americane e ombra iraniana

Mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu ribadisce all’Onu l’impegno a neutralizzare Hezbollah, a Beirut una delegazione del Tesoro Usa lavora per colpire le fonti di finanziamento del movimento. Per Washington, Hezbollah riceve ancora ingenti fondi dall’Iran, nonostante la perdita del corridoio terrestre siriano dopo il cambio di potere a Damasco.

Secondo l’inviato americano Thomas Barrack, il Partito di Dio resta in grado di ricostruire la propria rete di potere locale, sfruttando la resilienza della base e la capacità di inserirsi nei vuoti lasciati dallo Stato libanese.

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