Carsten Spohr si presenta a Bruxelles insieme ai ceo delle altre major dei cieli europei. Firma con loro il manifesto sul futuro dell’aviazione, risponde alle domande sulla svolta green. Poi affronta l’elefante nella stanza: Ita-Lufthansa.
Nessun dubbio sull’impegno del vettore tedesco: “Vogliamo chiudere l’accordo” e celebrare le nozze con il via libera dell’Antritust europeo “il prima possibile”, scandisce l’amministratore delegato originario della Ruhr, esprimendo “ottimismo” nonostante una strada ancora in salita che si intreccia inevitabilmente con la politica e le Europee ormai alle porte. La lettera con i nuovi rilievi Ue per ora resta nel cassetto e – stando a quanto trapela – non sarà inviata nelle prossime ore, quando la premier Giorgia Meloni e il cancelliere Olaf Scholz saranno nella capitale belga per il vertice dei leader Ue.
Arriverà comunque a stretto giro. E ad aumentare la pressione su Spohr è il rivale di Ryanair, il ceo Michael O’Leary: l’operazione si può fare a patto che la newco e il gigante tedesco dei cieli, incalza dal palco dell’Aviation Summit, cedano “il 30% degli slot su Fiumicino e Linate”. A due mesi dall’avvio della fase due dell’istruttoria da parte della Commissione europea, il complesso negoziato procede a ritmo serrato sull’asse Roma-Berlino-Bruxelles. La squadra della responsabile Ue della Concorrenza, Margrethe Vestager, ha pronta una missiva con le obiezioni alle quali le parti sono chiamate a porre rimedio per scongiurare la bocciatura della fusione che garantirà a Lufthansa di acquisire il 41% di Ita.
Su tutte: le situazioni di monopolio e duopolio in Ue con la cessione di slot di Linate e Fiumicino ai rivali, le sovrapposizioni sulle rotte a corto raggio che collegano l’Italia con l’Europa centrale, e quelle a lungo raggio tra l’Italia e il Nord America – ma anche Canada, Giappone e India – con Lufthansa che può contare sulla joint venture già formata con United Airlines e Air Canada. E se gli scenari sui colloqui riservati si rincorrono – con una linea Ue ritenuta troppo intransigente da più voci – Spohr ostenta fiducia. “Ogni politico con cui parlo a Berlino, a Roma e anche a Bruxelles capisce che Ita merita un futuro, l’economia italiana merita di essere collegata anche in futuro”, afferma, indicando che la cooperazione tra Lufthansa e Ita “è la risposta”.
A rispondere però – una volta informate dei rilievi Ue – dovranno essere in prima battuta le compagnie presentando un pacchetto di rimedi sufficientemente solido per scongiurare turbamenti nel mercato continentale. Nella visione dell’esuberante O’Leary la soluzione è “semplice”: “Basta rinunciare al 30% degli slot su Fiumucino e Linate” e redistribuirli poi alla sua low-cost, ma anche a easyJet e WizzAir, garantendo così “una vera concorrenza” nel mercato italiano che, nella sua visione, non sarà comunque rafforzato dal matrimonio italo-tedesco. I rimedi individuate dal Tesoro e Lufthansa passeranno poi al vaglio dell’Ue e dei concorrenti. tra cui anche l’ostile Air France. “Non lavorerei nel settore dell’aviazione se non fossi una persona ottimista”, osserva ironico Spohr. La scadenza per il verdetto Ue resta il 6 giugno. Nuovi rinvii permettendo.