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L’Italia domina il tennis mondiale: sette azzurri nella Top 50 e Jannik Sinner numero uno al mondo

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Il tennis italiano celebra un momento storico senza precedenti: sette tennisti azzurri nella Top 50 del ranking ATP, con Jannik Sinner al primo posto, consacrato come il nuovo numero uno al mondo. Questo risultato straordinario è il frutto di un movimento in costante crescita, capace di portare l’Italia ai vertici del tennis mondiale, con la conquista anche della Coppa Davis nel 2024.

Il fenomeno Jannik Sinner: il numero uno al mondo

A soli 23 anni, Jannik Sinner ha raggiunto il vertice del tennis mondiale con 11.830 punti, staccando nettamente il secondo classificato, Alexander Zverev (8.135 punti), e il giovane talento spagnolo Carlos Alcaraz (7.010 punti). Sinner non è solo il leader del ranking, ma anche un modello di dedizione e professionalità, simbolo di una nuova generazione di atleti italiani pronti a dominare la scena internazionale.

Il suo recente trionfo agli Australian Open 2024, terzo titolo Slam della carriera, ha consolidato il suo status di fuoriclasse e ha acceso i riflettori sul movimento tennistico italiano.

Gli altri azzurri nella Top 50

La presenza di sette italiani nella Top 50 è un risultato che evidenzia la profondità e la qualità del tennis azzurro. Accanto a Sinner, ecco i protagonisti:

  • Lorenzo Musetti (17°): a soli 22 anni, il carrarino si conferma tra i migliori giovani del circuito, grazie a un gioco elegante e creativo che continua a conquistare appassionati in tutto il mondo.
  • Matteo Berrettini (33°): l’ex finalista di Wimbledon sta gradualmente tornando ai suoi livelli dopo un periodo complicato, dimostrando di avere ancora molto da dare al tennis italiano.
  • Lorenzo Sonego (34°): con il suo spirito combattivo e il talento al servizio, si mantiene stabilmente tra i migliori.
  • Flavio Cobolli (35°): un altro giovane talento azzurro che sta scalando rapidamente le classifiche grazie a un mix di tecnica e determinazione.
  • Matteo Arnaldi (39°): una delle sorprese più piacevoli del 2024, con prestazioni convincenti che lo hanno portato ai vertici.
  • Luciano Darderi (46°): a soli 22 anni, è l’ultimo azzurro a entrare nella Top 50, simbolo di una nuova generazione pronta a imporsi.

La crescita del movimento tennistico italiano

Questi risultati sono il frutto di un lavoro sistematico a livello nazionale, che ha visto il supporto di federazioni, circoli e coach impegnati nello sviluppo di giovani talenti. La combinazione di infrastrutture moderne, tornei di alto livello e una nuova mentalità vincente ha permesso all’Italia di costruire una base solida per il futuro.

Inoltre, il tennis italiano ha dimostrato di poter competere su tutte le superfici, dai campi in terra battuta a quelli in cemento, fino ai prati di Wimbledon. Questo approccio “all-around” è diventato una delle chiavi del successo degli azzurri.

Jannik Sinner come simbolo del rinascimento azzurro

Jannik Sinner incarna alla perfezione il rinascimento del tennis italiano. La sua ascesa al primo posto del ranking non è solo un risultato individuale, ma rappresenta il culmine di un percorso collettivo che ha portato l’Italia ai vertici di questo sport.

Con il suo talento, la sua dedizione al lavoro e la sua umiltà, Sinner è un punto di riferimento per le nuove generazioni, ispirando giovani tennisti a sognare in grande.

Il 2024 segna un anno d’oro per il tennis italiano, con risultati che evidenziano la forza di un movimento in crescita. La presenza di sette azzurri nella Top 50 e il trionfo di Jannik Sinner come numero uno al mondo testimoniano un’epoca di grande successo, che potrebbe regalare ancora più emozioni nei prossimi anni. Nelle prossime ore Sinner e altri saranno ricevuti al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella, loro primo tifoso.

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Roberto Burioni: «L’omeopatia è una bufala, va esclusa da università e sanità pubblica»

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Roberto Burioni (foto Imagoeconomica in evidenza), virologo e professore all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, non usa mezzi termini: «L’omeopatia è una bufala, senza alcuna base scientifica, e chi la somministra al posto di cure efficaci dovrebbe essere radiato». In una lunga intervista rilasciata a La Stampa, lo scienziato – noto divulgatore e autore del libro Omeopatia. Bugie, leggende e verità – attacca frontalmente il ricorso sempre più diffuso a questi rimedi alternativi.

«L’omeopatia si basa su teorie dell’Ottocento, del tutto superate»

Burioni spiega con chiarezza i fondamenti dell’omeopatia, nata oltre due secoli fa: «Si basa sull’idea che il simile curi il simile e che una sostanza diluita all’estremo aumenti di efficacia. Ma è un concetto privo di ogni logica scientifica». Fa un esempio provocatorio: «Provate a diluire il detersivo della lavatrice e vedrete se lava meglio».

Il paradosso degli studi a favore: «Misurano solo la suggestione»

Secondo il professore, i pochi studi che riportano benefici dell’omeopatia sono scientificamente deboli: spesso i pazienti sanno cosa stanno assumendo, e i medici che valutano gli effetti coincidono con quelli che hanno prescritto il prodotto. «Così si misura solo la suggestione, non l’efficacia reale», sottolinea.

«Medici e farmacisti devono essere sanzionati se la propongono come cura»

Burioni punta il dito contro i professionisti sanitari che avallano l’omeopatia: «Un medico che propone un rimedio omeopatico al posto di una terapia efficace deve essere espulso dall’Ordine». E ricorda due tragici casi: un bambino di 7 anni morto per un’otite e uno di 4 anni per una polmonite, entrambi curati da omeopati che hanno rifiutato farmaci salvavita.

«È assurdo che venga insegnata nelle università e detratta dalle tasse»

Il virologo definisce «abominevole» la presenza dell’omeopatia nei corsi universitari di medicina, paragonandola a insegnare astrologia in un corso di astronomia. Ma ancor più grave, secondo lui, è il suo riconoscimento fiscale: «È scandaloso che i preparati omeopatici siano detraibili dalle tasse al pari dei veri farmaci».

La denuncia finale: «Tutto questo accade perché c’è chi ci guadagna»

Burioni conclude la sua analisi puntando il dito contro gli interessi economici: «Università, medici, farmacisti e aziende ci lucrano. Ma il successo dell’omeopatia sottrae risorse a ciò che davvero serve alla nostra salute. Con la salute non si scherza!»

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Economia

Cresce il Pil italiano, ma vola anche l’inflazione: carrello della spesa a +2,6%, allarme dei consumatori

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L’economia italiana accelera nel primo trimestre del 2025, ma a pagarne il prezzo sono le famiglie, colpite da una nuova impennata dell’inflazione. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua, portando la crescita acquisita per l’anno a +0,4%.

Un dato che soddisfa il governo: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di «segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche». Sulla stessa linea anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha sottolineato come «l’Italia cresca più degli altri grandi Paesi europei». Infatti, l’Italia fa meglio di Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%), ma è superata dalla Spagna (+0,6%).

Cresce il Pil ma volano i prezzi

Parallelamente, però, l’Istat ha certificato anche una risalita dell’inflazione, che ad aprile è salita al 2% (dall’1,9% di marzo). A preoccupare di più è il carrello della spesa, che registra un +2,6% su base annua, mentre l’inflazione di fondo (al netto di energetici e alimentari freschi) cresce da +1,7% a +2,1%.

Tra i principali fattori dell’aumento dei prezzi:

  • Alimentari: +3%

  • Servizi di trasporto: +4,4%

  • Voli internazionali: +31,6%

  • Voli nazionali: +26,3%

  • Alberghi e pensioni: +11,7%

L’allarme dei consumatori

Per il Codacons, questa inflazione significa un aggravio di +657 euro l’anno per una famiglia media, che sale a +895 euro per un nucleo con due figli. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha definito la crescita del Pil «una magra consolazione», giudicando «preoccupante» l’accelerazione dell’inflazione. Secondo Dona, il rischio recessione è concreto, soprattutto in caso di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.

Fiducia dei consumatori in calo

Federdistribuzione segnala un calo di oltre due punti della fiducia dei consumatori, il livello più basso da marzo 2021. Confesercenti invita alla cautela, ricordando che rispetto al 2021 i prezzi degli energetici sono saliti del 70% e quelli degli alimentari del 20%. Confcommercio, pur confermando che «la crescita non è brillante», invita a un «moderato ottimismo», stimando una possibile discesa dei prezzi nei prossimi mesi, passato l’effetto pasquale.

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Esteri

Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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