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Politica

Liste pulite e codice etico, Fico prepara il centrosinistra alla sfida in Campania

Roberto Fico punta su liste pulite e codice etico per la coalizione di centrosinistra in Campania. De Luca alza i toni sul programma, mentre Mastella scherza sui paletti da fissare.

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Roberto Fico mette sul tavolo il tema delle liste pulite per il centrosinistra in Campania. L’ex presidente della Camera annuncia che la prossima settimana presenterà il codice etico ai partiti della coalizione, vincolandoli alla sottoscrizione e alla produzione dei carichi pendenti e del casellario giudiziario. «Non è giustizialismo, è un atto di responsabilità», ha dichiarato, spiegando che tutti i partner della coalizione hanno espresso consenso.

Clemente Mastella, sindaco di Benevento, ha scelto la via dell’ironia: «Dipende cosa si intende per pulito. C’è chi si lava una volta, chi due, chi più. Con il rischio della siccità».

Il nodo delle liste e del programma

Fico non vuole superare otto liste complessive, meno rispetto alle precedenti regionali. Al momento sono certe le presenze di Pd, M5S, Avs, Fico presidente, Campania a testa alta, Casa riformista e Partito socialista. In bilico altre forze come Noi di Centro, Più Europa, Campania Popolare, il Cdu e altre sigle minori, con ipotesi di accorpamenti non semplici.

Sul fronte programmatico, Fico ha annunciato l’apertura di cinque tavoli di lavoro per armonizzare le proposte. Ma nel Sannio Mastella lo ha incalzato: «È il momento del programma e dei contenuti».

Le tensioni con Vincenzo De Luca

Dal suo canto, Vincenzo De Luca è stato netto durante un intervento a Eboli: «Non sono convinto di niente finché non vedo un programma serio. Nessuno ci venga a proporre le palle del reddito di cittadinanza o la chiusura dei termovalorizzatori, altrimenti li mandiamo a quel paese».

Fico ha replicato senza alimentare polemiche: «A me interessa parlare di temi, programmi e progetti. È quello che stiamo facendo».

Il congresso del Pd campano

Intanto nel Partito Democratico è iniziato il voto nei circoli per il congresso regionale, che porterà alla segreteria Piero De Luca, come stabilito dagli equilibri nazionali. L’assemblea regionale sarà composta da 140 membri, con il 60% ai bonacciniani e il 40% all’area Schlein. «Si apre una fase importante per l’intera comunità del Pd», ha dichiarato il deputato, promettendo unità e responsabilità in vista delle prossime sfide in Regione.

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Politica

Meloni nomina Cuzzocrea e Gibilaro vice direttori di Dis e Aisi

Con DPCM firmati dalla premier Giorgia Meloni, i generali della Guardia di Finanza Leandro Cuzzocrea e Ignazio Gibilaro nominati vice direttori di Dis e Aisi. Incarico di quattro anni.

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Con decreti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i generali della Guardia di Finanza Leandro Cuzzocrea e Ignazio Gibilaro sono stati nominati rispettivamente vicedirettore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) e vicedirettore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi). Entrambi resteranno in carica per quattro anni.

Comunicazione al Copasir

Delle nomine è stato informato il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), come previsto dalle procedure di trasparenza istituzionale in materia di incarichi apicali nel comparto intelligence.

Gli auguri di Mantovano e il ringraziamento a Guidi

A dare notizia è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica. Nel suo messaggio ha espresso i migliori auguri di buon lavoro ai nuovi vice direttori e ha rivolto un ringraziamento al prefetto Alessandra Guidi, giunta al termine del mandato di vicedirettore del Dis, “per l’importante servizio svolto in questi anni”.

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Politica

Global Sumud Flotilla rifiuta la proposta italiana e prosegue verso Gaza

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La Global Sumud Flotilla ha deciso di proseguire il suo viaggio verso Gaza, respingendo la proposta italiana di consegnare gli aiuti umanitari a Cipro per poi trasferirli tramite il Patriarcato latino di Gerusalemme. Gli attivisti hanno spiegato in conferenza stampa che l’obiettivo della missione non è solo consegnare aiuti, ma rompere il blocco navaleimposto da Israele e garantire un accesso diretto ai palestinesi.

La posizione degli attivisti

Secondo l’attivista ispano-palestinese Saif Abukeshek, la consegna a Israele o a Cipro non garantirebbe la fine dell’assedio né la sicurezza dei civili palestinesi. Ha ricordato come molti di loro siano stati uccisi mentre cercavano di raggiungere gli aiuti distribuiti. Gli attivisti sottolineano che il problema non è la scarsità di beni, ma l’impossibilità di farli arrivare direttamente alla popolazione per la volontà di Israele.

La replica di Israele

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha definito il rifiuto una “provocazione al servizio di Hamas”, ribadendo che Israele non permetterà l’ingresso delle navi in quella che considera “una zona di guerra” e che il blocco navale è “legittimo”. Israele ha dichiarato di restare disponibile a soluzioni “legali e pacifiche” per il trasferimento degli aiuti. Gli attivisti hanno risposto accusando Sa’ar di diffondere propaganda.

Le minacce di nuovi attacchi

La Flotilla afferma di avere informazioni di intelligence su possibili attacchi israeliani nelle prossime ore. Già nella notte scorsa alcune imbarcazioni sono state prese di mira in acque internazionali con esplosioni, droni e oggetti non identificati. Nonostante i rischi, il convoglio prosegue con 50 imbarcazioni dirette a Gaza senza scali tecnici.

Il supporto internazionale

Italia e Spagna hanno inviato tre navi militari per garantire assistenza in caso di emergenze. La greca Kleoniki Alexopoulou ha parlato di una vittoria dei sindacati italiani che hanno sostenuto la Flotilla con uno sciopero generale. L’attivista tedesca Yasemin Acar ha ribadito che le minacce non fermeranno la missione. Tra i partecipanti figura anche Nkosi Zwelivelile Mandela, nipote di Nelson Mandela, che ha dichiarato: “Non ci fermeremo fino a che non verrà fermato il genocidio”.

Il contesto a Gaza e la diplomazia internazionale

Nella Striscia continuano i bombardamenti israeliani, con circa 700mila palestinesi costretti a lasciare Gaza City, secondo le Forze di difesa israeliane. Sul fronte diplomatico, il presidente Usa Donald Trump, dopo un incontro con il turco Recep Tayyip Erdogan, ha detto di credere in un possibile accordo. All’Onu il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha ribadito che Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina, dichiarandosi pronto ad assumere la piena responsabilità della governance e della sicurezza, escludendo un futuro ruolo di Hamas e delle altre fazioni nel governo.

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Centrodestra in Campania, il risiko dei candidati tra veti, autocandidature e suggestioni

Il centrodestra fatica a trovare il candidato per sfidare Roberto Fico in Campania: tra veti incrociati, autocandidature e nomi della società civile, restano in campo Di Bari e Pontecorvo.

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Dalle chat alle stanze di Palazzo Chigi, fino ai sondaggi: la caccia al candidato del centrodestra per le regionali in Campania somiglia sempre più a una tombola. Tra i papabili è spuntato anche Carlo Pontecorvo, patron di Ferrarelle, affiancato al nome che resta più forte: quello del prefetto di Napoli Michele Di Bari. Ma la lista dei possibili aspiranti governatori è già arrivata a quota quindici.

Il rebus degli equilibri nazionali

Con Vincenzo De Luca ormai fuori gioco e Roberto Fico candidato del centrosinistra, la partita per il centrodestra si complica. I sondaggi danno la sfida in salita e Giorgia Meloni non vuole rischiare una sconfitta bruciante. Prima di decidere, la premier attende l’esito del voto nelle Marche: il risultato potrebbe influenzare le ripartizioni tra FdI, Lega e Forza Italia.

Tra autocandidature e veti incrociati

L’ipotesi Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, è naufragata subito, così come l’autocandidatura del viceministro Edmondo Cirielli, giudicata debole sul piano della popolarità. La Lega ha provato a rilanciare con Giampiero Zinzi, ma il suo nome si è bruciato in poche ore. Anche Mara Carfagna, pure ritenuta competitiva, è stata bocciata dai forzisti che non hanno mai digerito la sua uscita da FI per approdare con Calenda.

Le suggestioni e gli outsider

Sul tavolo sono comparsi anche i rettori delle università campane, alcuni industriali di peso come Antonio D’Amato e persino il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che però a Palazzo Chigi parlava d’altro. Gennaro Sangiuliano, oggi corrispondente Rai da Parigi, resta un nome evocato ma non solido.

Il nome più accreditato

Alla fine, tra esclusioni e autocandidature, il nome che resta più forte è quello del prefetto Michele Di Bari. Figura di esperienza, potrebbe rappresentare la “vittima sacrificale” di un centrodestra che in Campania parte sfavorito. Ma nulla è ancora deciso: il risiko dei candidati è appena all’inizio.

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