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L’Inter non si ferma più, travolta anche la Samp

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Quarta vittoria consecutiva tra Champions e campionato per l’Inter che non si ferma più. Anche la Sampdoria va ko a San Siro per 3-0, un dispiacere che i nerazzurri infliggono a Dejan Stankovic storico campione dell’Inter nella serata del suo ritorno al Meazza. Il tecnico della Sampdoria si gode l’abbraccio di San Siro, dello striscione della Curva Nord che poi resterà in silenzio senza intonare cori od esporre altri striscioni, per poi abbandonare gli spalti a fine primo tempo, come reazione alla notizia della morte di Vittorio Baiocchi storico capo ultrà ucciso in un agguato a Milano. L’ovazione dello stadio commuove Stankovic che però ha ancora molto da fare con la Sampdoria.

Per quanto i blucerchiati si siano presentati in campo con ambizione, l’Inter non ha mai sofferto e la vittoria dei nerazzurri non è mai stata in dubbio. Restano otto i punti di distacco con Napoli, vincente oggi contro il Sassuolo, ma l’Inter ha ormai archiviato i momenti più difficili ed aggancia il terzo posto in attesa delle gare di domani. La debolezza psicologica, la mancanza di compattezza vista ad inizio stagione è ormai archiviata. E’ un’Inter solida, compatta che sa gestire i tempi delle partite. La sfida contro la Sampdoria è archiviata con facilità dai nerazzurri, che si portano già avanti con un doppio vantaggio nel primo tempo. La Sampdoria è coraggiosa, pressa alta e prova a farsi vedere anche in fase offensiva, ma il gap tecnico è evidente. Le ripartenze dei nerazzurri sembrano poter castigare i blucerchiati in ogni momento. Già all’8′ Dzeko prova una conclusione che impegna Audero.

Per sbloccare la partita però serve l’episodio nato da un calcio d’angolo di Calhanoglu, perfetto a intercettare la testa di De Vrij che di forza insacca. Non segnava dal 2021 proprio contro la Sampdoria. Altra buona chance per l’Inter parte dai piedi di Mkhitaryan ma il suo diagonale esce di poco. Ad un minuto dalla fine del primo tempo, arriva poi il colpo di grazia che spegne anche i limitati entusiasmi della Sampdoria. Dalla difesa parte un lancio lungo splendido di Bastoni che di fatto serve l’assist a Barella lanciato a rete, controllo perfetto del centrocampista, tiro e raddoppio. Ennesima prova del superbo stato di forma di Barella che segna di controbalzo, dimostrando di essere ormai un centrocampista completo, tra i più forti in Italia. Il massimo risultato con il minino sforzo. Ad inizio ripresa doppia occasione non concretizzata da Lautaro e Dzeko che si vede negare il gol da un grande intervento di Audero.

Poi è Skriniar a sfiorare il palo di testa. Inzaghi con la partita comunque in pugno, si concede qualche cambio. Richiama Dzeko e Lautaro per Correa e Lukaku, minuti fondamentali per il belga per ritrovare la condizione. E a Correa bastano cinque minuti per firmare il tabellino con un’azione personale palla al piede e un tiro che batte Audero. E’ una partita a senso unico, una partita che dà ulteriore consapevolezza al gruppo che ha ormai archiviato il periodo buio di settembre. A fine partita si mette in mostra anche Onana, intercettando con i piedi una pericolosa conclusione di Pussetto. Tre gol realizzati, nessuno subito ed ennesima vittoria per l’Inter che continua a sperare nel grande recupero. Il campionato è ancora lungo e a questa Inter tutto è possibile.

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Jannik Sinner: “A Roma torno con una mentalità diversa. Ho anche pensato di lasciare il tennis”

Jannik Sinner si confessa al Tg1: “Momenti difficili, ho pensato di lasciare. Ora pronto a tornare a Roma con una nuova mentalità”. La forza della famiglia e del team.

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Jannik Sinner si prepara a rientrare in campo agli Internazionali d’Italia di Roma con uno spirito nuovo, dopo mesi difficili segnati dalla sospensione per doping patteggiata con la Wada. In un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1, il numero uno del tennis mondiale si è raccontato senza filtri al direttore Gian Marco Chiocci, svelando emozioni, fragilità e speranze alla vigilia del suo ritorno.

«Sono molto contento di rientrare in campo a Roma. Sicuramente torno con una mentalità diversa», ha detto Sinner, pronto a rimettersi in gioco dopo aver attraversato momenti complessi. «In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Il divertimento era andato via, pensavo ad altre cose. Ma ora sono felice di tornare, non c’è posto più bello di Roma per ricominciare».

Il campione altoatesino ha rivelato di aver pensato persino di lasciare il tennis: «Prima degli Australian Open non mi sentivo a mio agio, nemmeno negli spogliatoi. I giocatori mi guardavano in modo diverso, e lì ho pensato: è pesante vivere il tennis in questo modo».

Sinner ha ricordato la difficile gestione del caso Clostebol, la sostanza proibita che ha portato alla sua squalifica: «In quel momento non ho capito nulla. Non sapevo da dove venisse. È stato pesante accettare tre mesi di squalifica sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma con il mio avvocato abbiamo deciso di patteggiare, per evitare rischi peggiori».

Fondamentale per lui è stato l’appoggio delle persone più vicine: «La mia fortuna è stata avere il mio team, la mia famiglia, persone che mi hanno protetto. Mi sono costruito una bolla, e questo mi ha dato la voglia di continuare a lottare».

Sul piano mentale, Sinner ammette di vivere le emozioni in modo intenso: «Anche io ho scatti di rabbia, ma il tennis è come il poker: devi nascondere le emozioni. Quando capisci che l’altro è in difficoltà, ti dà forza». E aggiunge: «Il tennis è importante, ma fuori dal campo c’è qualcosa di ancora più importante: la vita privata, la famiglia. Senza il mio team non sarei nessuno».

Con il rientro ormai imminente, Sinner si dice pronto ad affrontare la nuova sfida con consapevolezza: «Mi manca la competizione, la pressione della partita vera. Adesso voglio solo tornare a divertirmi giocando, ritrovare il piacere del campo. Siamo pronti a ripartire».

 

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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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