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Leicester: il ricordo del Presidente Vichai nel suo stadio. Il tributo dei fans e dei calciatori, con Claudio Ranieri e Nigel Pearson

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Migliaia di tifosi dopo aver sfilato per le strade di Leicester hanno reso omaggio al presidente Vichai Srivaddhanaprabha, morto davanti allo stadio in un drammatico incidente di elicottero insieme ad altre quattro persone. Lo hanno fatto con una sciabolata, con migliaia di sciarpe bianche con sopra scritto «Signor presidente» e «Per sempre nei nostri cuori».
Una immagine bellissima, impressionante: “Abbiamo rispettato Khun Vichai nell’unico modo che conosciamo, dicono al Leicester, con i valori dell’amore che ha instillato in noi”.

Il Leicester City tornava a giocare in casa (con il Burnley, 0 a 0) due settimane dopo la tragedia, con il vuoto lasciato dalla morte di Vichai, un presidente molto amato. Quello che segue è il racconto della celebrazione pubblicato sul sito della squadra inglese.

“Una giornata travolgente per tutti quelli associati al Football Club è iniziata, per molti, in Piazza del Giubileo, dove migliaia di sostenitori si sono radunati per una marcia attraverso la città di Leicester, finendo con i tributi floreali che ci hanno consolato e confortato.
Altri provenivano da più lontano. C’erano storie di fan che viaggiavano dall’Australia, dagli Stati Uniti e dal Sud Africa. Alcuni non avevano nemmeno i biglietti per la partita. Volevano solo essere lì per dare un ultimo addio a un uomo che ha portato il Club oltre ogni riconoscimento.
Dopo due settimane di lutto, dopo un incidente in elicottero al King Power Stadium, che ha causato la morte di cinque persone, il Club ha forgiato un insieme indissolubile in circostanze così tragiche.


“Senza di lui, nulla sarebbe stato possibile”, ha dichiarato Alan “The Birch” Birchenall, il nostro Ambasciatore del Club, si è piazzato al centro del campo, riferendosi allo strepitoso titolo della Premier League 2016 di Leicester.
Mentre i giocatori – indossando magliette tribute – completavano i preparativi all’interno dello spogliatoio, l’Armata Blu, con le sciarpe in alto, tratteneva le lacrime nel guardare un bellissimo video tributo trasmesso sui maxi schermi. C’erano le lacrime per le persone che abbiamo perso e gli applausi per i ricordi che abbiamo condiviso. Come Khun scrisse nel suo programma: “Insieme, ci aiuteremo l’un l’altro a fare i conti con questo.”

I giocatori del City – in camicie ricamate con “Khun Vichai: Forever In Our Hearts” vicino allo stemma del Club – si sono stretti ai familiari poi è stato osservato un silenzio di due minuti, in onore di Khun Vichai, dei suoi quattro compagni di bordo, e dei sacrifici di militari e donne nei conflitti passati e presenti.
È stato rigorosamente osservato da entrambi i sostenitori di Leicester City e Burnley. Per due minuti, la famiglia del calcio ha messo da parte vecchie rivalità nei confronti di un uomo che ha cambiato il panorama del calcio inglese.

La partita che è seguita, uno 0-0, ha visto i giocatori del City combattere le loro emozioni per offrire una prestazione con lo spirito e il coraggio di cui Khun Vichai sarebbe stato immensamente fiero. Jamie Vardy è andato vicino al gol, mentre Rachid Ghezzal è stato sfortunato.
Dopo l’intervallo, la squadra è tornata in campo con i papaveri ricamati sulla maglietta, come parte dei tributi annuali del Club Remembrance Fixture.
Al 60. minuto – per segnare l’età di Khun Vichai quando è morto – tutte e quattro le tribune si sono rimesse in piedi ancora una volta. “Campioni d’Inghilterra, ci hai fatto cantare”, hanno cantato.
Alla fine il Burnley di Sean Dyche, che ha una difesa eccellente, è riuscito ad impedire alla squadra di casa disegnare.

Non c’era un obiettivo da festeggiare, ma sabato 10 novembre si è trattato di qualcosa di più del calcio. Le immagini di Leicester che sono state trasmesse in tutto il mondo – del Club e della città – ne sono la prova. Durante la partita, Khun è apparso dal tunnel, prima come una silhouette, per poi emergere in pieno per ringraziare la famiglia Leicester City per le loro parole di conforto.
L’evento stato seguito da Claudio Ranieri, Nigel Pearson, Craig Shakespeare, Steve Walsh, Robert Huth e Esteban Cambiasso, sei persone che non hanno bisogno di presentazioni per nessuno, con Leicester City nel loro cuore.

Vederli accanto alla squadra moderna, un collettivo giovane ed entusiasta che Puel sta guidando verso una nuova era, è stata l’ennesima espressione della famiglia che Khun Vichai aveva costruito.
Era un padre di famiglia e un padre di quattro figli amorevoli; Aiyawatt, Apichet, Voramas e Aroonroong e marito di Aimon.
Nel 2010, ci ha accolto in quella famiglia. Questo fine settimana, quella famiglia allargata ha detto addio. Grazie, Khun Vichai. Sarai per sempre nei nostri cuori”

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Premier League, spesi già oltre un miliardo: nuovo record di mercato

I club inglesi hanno già superato il miliardo di euro speso nel mercato estivo: dieci trasferimenti oltre i 45 milioni e la Premier si conferma la regina d’Europa.

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La Premier League frantuma ogni record di spesa: a più di sei settimane dalla chiusura ufficiale del mercato, i club inglesi hanno già superato il miliardo di euro in investimenti, segnando un nuovo primato nella storia del calcio europeo. Nessun altro campionato riesce a tenere il passo: i 20 club inglesi hanno speso più dei 60 club di Italia, Spagna e Germania messi insieme.

La corsa agli acquisti: Liverpool, Chelsea e Arsenal guidano la classifica

L’estate 2025 ha visto una strategia chiara: muoversi in anticipo, rafforzare le rose in vista del Mondiale per Club e evitare i colpi dell’ultimo minuto. Il Liverpool campione d’Inghilterra ha messo a segno il colpo più costoso del mercato, acquistando Florian Wirtz dal Bayer Leverkusen per 125 milioni di euro, cifra che potrebbe superare ogni precedente record se verranno raggiunti tutti i bonus previsti.

A ruota segue il Chelsea, che ha già speso 243 milioni per giovani come Estevao, Jamie Gittens, Joao Pedro e Liam Delap, accumulando un disavanzo di bilancio vicino ai 150 milioni. Il Liverpool ne ha investiti 213 milioni, mentre Manchester City e Manchester United si attestano su 145 milioni ciascuno. I Citizens hanno puntato su Rayan Cherki, Rayan Ait-Nouri e Tijjani Reijnders, mentre i Red Devils hanno chiuso il secondo affare più costoso con l’acquisto di Matheus Cunha, ex Wolverhampton, per 70 milioni.

Premier regina d’Europa: la forza dei diritti tv e della macchina commerciale

Dietro a questo strapotere economico c’è un sistema virtuoso, fondato su marketing globale, stadi di proprietà, tournée internazionali, ma soprattutto su diritti televisivi faraonici: ogni club della Premier incassa circa 150 milioni di euro l’anno solo per la trasmissione delle partite. È così che anche squadre di media classifica o in lotta per la salvezza, come il Sunderland, possono permettersi acquisti da oltre 30 milioni, come il giovane Habib Diarra dallo Strasburgo.

Il mercato interno e l’Europa come bacino di caccia

Se da un lato i club inglesi si scambiano giocatori per sostenere i ritmi vertiginosi della competizione interna, dall’altro alimentano l’intero mercato europeo: la Premier è ormai il primo finanziatore del calcio continentale, garantendo liquidità a società spagnole, tedesche, portoghesi e francesi.

Corsa al record assoluto

Nel 2023 si era toccata la cifra monstre di 2,72 miliardi di euro in una sola sessione. Con questi ritmi, il nuovo record sembra già a portata. La chiusura del mercato prevista per fine agosto sarà l’atto finale di un’estate in cui la Premier League si è confermata il campionato più ricco, potente e disinibito d’Europa.

(Immagine in evidenza realizzata con sistemi di Intelligenza artificiale)

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Morto Sergio Campana, storico presidente dell’Assocalciatori

È morto a 91 anni Sergio Campana, ex calciatore e fondatore dell’Assocalciatori. Per 43 anni ha guidato il sindacato dei calciatori italiani. Era ricoverato a Bassano del Grappa.

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Si è spento nella notte a 91 anni Sergio Campana (Foto Imagoeconomica), storico presidente e fondatore dell’Associazione Italiana Calciatori. Era ricoverato da alcune settimane in una casa di cura a Bassano del Grappa, la sua città natale, dove è deceduto alle 3.45.

Una vita tra calcio, legge e diritti dei giocatori

Campana, nato il 1º agosto 1934, è stato calciatore professionista in Serie A con Lanerossi Vicenza e Bologna, nel ruolo di centravanti. Laureato in giurisprudenza e avvocato dal 1967, chiuse la carriera da atleta per fondare, l’anno successivo, l’AIC insieme a Gianni Rivera e Sandro Mazzola.

La sua attività sindacale durò dal 1968 al 2011, un’epoca in cui i calciatori conquistarono tutele e diritti prima inimmaginabili. Storico il primo sciopero del 1974, quando i giocatori scesero in campo con 10 minuti di ritardo per difendere Francesco Scala, punito per aver rifiutato un trasferimento.

Il cordoglio del mondo del calcio

Numerosi i messaggi di cordoglio. Franco Carraro, ex presidente FIGC, lo ha ricordato così: «Sergio Campana è una delle persone che ho più stimato. Con rigore ha tutelato la dignità umana e gli interessi dei calciatori. Il suo lungo mandato ha coinciso con i grandi successi del calcio italiano».

Anche il presidente FIGC Gabriele Gravina ha sottolineato l’eredità lasciata da Campana: «Ha dato dignità formale ai calciatori e contribuito allo sviluppo complessivo del nostro calcio. Il suo impegno ha portato al riconoscimento di diritti che oggi diamo per scontati, ma che sono frutto della sua visione politica».

Riconoscimenti e memoria

Nel 2018 Campana è stato inserito nella Hall of Fame del Calcio Italiano nella categoria “Dirigente italiano”. In quell’occasione, con emozione, dichiarò: «Mai avremmo pensato, nel lontano 3 luglio 1968 a Milano, di ritrovarci mezzo secolo dopo. È stato un lungo ed entusiasmante cammino».

Sergio Campana lascia un segno indelebile nel mondo del calcio italiano, avvocato dei calciatori prima ancora che figura istituzionale: uno dei pochi capaci di portare i valori dello sport dentro le aule del diritto, con coerenza e umanità.

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Esteri

Mbappé indagato a Parigi: sotto inchiesta cinque assegni a poliziotti della sicurezza

La procura di Parigi indaga su assegni firmati da Mbappé per oltre 180.000 euro a cinque agenti della sicurezza. Il sospetto è pagamento in nero per prestazioni private.

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La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta su Kylian Mbappé, attaccante del Real Madrid e capitano della nazionale francese, per una serie di pagamenti sospetti destinati a cinque agenti della CRS (Compagnies Républicaines de Sécurité), impegnati nella sua protezione durante eventi pubblici e privati.

Gli assegni e il sospetto di pagamento in nero

Al centro delle indagini ci sono cinque assegni, emessi nel giugno 2023 da un conto bancario registrato a Monaco a nome di Mbappé, per un importo totale di 180.300 euro: 60.300 euro al comandante Mohamed Sanhadji, e 30.000 eurociascuno a quattro brigadieri.

Secondo l’IGPN, la “polizia della polizia”, l’obiettivo è chiarire se si tratti di compensi in nero per servizi di protezione privata, svolti al di fuori dei doveri istituzionali dei poliziotti, in violazione delle norme sull’esercizio della funzione pubblica.

L’entourage del calciatore: “Nessun pagamento per servizi privati”

La reazione dell’entourage del fuoriclasse francese non si è fatta attendere. In un comunicato ufficiale, si afferma che il comandante Sanhadji non avrebbe ricevuto nessun compenso per servizi privati: «Ha agito come rappresentante ufficiale della Repubblica francese e della Federazione di calcio, come aveva già fatto con altri giocatori prima di Kylian».

Il team di comunicazione del calciatore insiste sul fatto che non vi siano state contropartite, ma solo un gesto di gratitudine per l’impegno di chi lavora dietro le quinte con serietà e discrezione.

“Un dono legato al bonus dei Mondiali”

Le somme, secondo la ricostruzione fornita, farebbero parte del premio legato alla partecipazione alla Coppa del Mondo 2022 in Qatar, dove Mbappé fu protagonista assoluto con tre gol in finale contro l’Argentina. «Tutti i membri dello staff hanno ricevuto un bonus post-Mondiali – spiega il comunicato – tranne loro. Questo dono è stato fatto per spirito di equità».

Il ruolo di Mohamed Sanhadji, detto “Momo la République”

Sotto la lente degli investigatori c’è in particolare Mohamed Sanhadji, 56 anni, storico uomo della sicurezza dei Bleus dal 2004, soprannominato “Momo la République” e insignito della Legion d’onore nel 2021. Le telecamere lo hanno ripreso al fianco di Mbappé durante viaggi privati in Camerun e nel Vaucluse. È su queste presenze e sul contesto dei pagamenti che si concentra l’indagine.

Un caso tra sport, istituzioni e immagine pubblica

L’inchiesta, ancora in fase preliminare, rischia di scuotere non solo l’immagine di Mbappé, ma anche l’ambiente della Nazionale francese e il delicato equilibrio tra funzioni pubbliche e relazioni personali. In attesa di chiarimenti ufficiali, resta il dubbio: riconoscenza o retribuzione mascherata?.

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