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Esteri

La nuova Nato, più truppe e deterrenza attiva a Est

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La Nato era gia’ in procinto di rifarsi il trucco – non a caso lo Strategic Concept, il documento-guida dell’Alleanza che vede la luce ogni dieci anni, sta per essere licenziato – ma l’invasione russa in Ucraina, naturalmente, ha rimescolato le carte. Dunque i 30 alleati al summit di Madrid di fine mese daranno il via, assicurano varie fonti, a un massiccio aumento delle truppe a disposizione del comando supremo – si parla del 600% in piu’ – e a un nuovo modulo d’inquadramento delle forze. Che investira’ i cinque “dominii” militari: terra, mare, aria, spazio e cyber. I numeri parlano da soli. Dai 40 mila uomini attualmente sotto l’egida della Nato si passera’ a circa 240 mila – calcolo effettuato sulla base delle promesse gia’ concordate tra i Paesi. Ma dal computo mancano ancora gli Usa. Forse si potra’ salire. Il loro dislocamento sul terreno pero’ avverra’ in modo piu’ sofisticato rispetto al passato. Non ‘boots on the ground’ permanenti – come volevano ad esempio i Baltici – ma “a rotazione”. Aumenti virtuali, quindi? Alla Nato giurano di no. I tedeschi si sono impegnati a rafforzare il gruppo di battaglia in Lituania portandolo al livello di brigata (circa 5 mila uomini). Se non tutti resteranno sempre fisicamente nel loro quadrante, la loro zona sara’ “pre-assegnata” e le forze saranno divise in tre livelli di prontezza d’intervento (da 10 a 50 giorni). Il tutto attraverso meccanismi “verificati e verificabili” dal quartier generale a Bruxelles. L’esempio tedesco pare essere un modello che verra’ replicato da altri Alleati per assicurare il rafforzamento di tutto il fianco est, dal Baltico al Mar Nero. Inoltre gli equipaggiamenti – mezzi militari, munizioni, fureria, sistemi di difesa aerea – saranno “pre-posizionati” in punti strategici. La parola d’ordine e’ “flessibilita’”. Perche’ ora e’ necessario rinvigorire la postura anti-Mosca, ma non e’ detto che le priorita’ non cambino nel futuro. Il passo pero’ e’ segnato: addio alla strategia “tripwire” – ovvero lasciar avanzare inizialmente il nemico per poi contrattaccare – e largo alla “deterrenza attiva”, difendere sin dall’inizio “ogni centimetro” di suolo alleato. Il tutto con un occhio ai quattrini. I soldi, infatti, restano un tasto dolente ed e’ uno degli aspetti su cui i leader si devono ancora accordare. Al di la’ delle spese militari nazionali – ora “almeno il 2% del Pil” entro il 2024, poi a Madrid s’iniziera’ a discutere dell’orizzonte 2024-2030 – c’e’ il budget comune per la Nato (vale circa lo 0,2% del bilancio difesa degli alleati). Il Comando vorrebbe raddoppiarlo. Poi ci sono le partnership (ad esempio l’Ucraina, ma pure Moldova e Georgia). Ora girano su trust intergovernativi (c’e’ chi paga e chi no). Ecco, alcune capitali vorrebbero che fossero strutturali, parte del budget Nato.

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Esteri

Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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Siria, Israele bombarda zona palazzo presidenziale Damasco

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la zona del palazzo presidenziale a Damasco, dopo aver minacciato il governo siriano di rappresaglie se non avesse protetto la minoranza drusa. “Gli aerei da guerra hanno colpito la zona intorno al palazzo”, ha scritto l’esercito israeliano su Telegram.

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Esteri

Vance, da Russia e Ucraina proposte per la pace

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Sia la Russia che l’Ucraina hanno presentato le loro proposte per la risoluzione del conflitto ed è attualmente in corso la ricerca di un punto comune per un accordo. Lo ha detto a Fox News il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, riporta la Tass. “Quello a cui abbiamo assistito nelle ultime due settimane – ha detto Vance – è che entrambe le parti hanno dichiarato: ‘Questa è la nostra proposta di pace’. Gli ucraini l’hanno fatto. I russi l’hanno fatto. E ora credo che la domanda sia: possiamo trovare una via di mezzo per porre fine a questo conflitto?”

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