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La Juventus schiera il duo Ronaldo-Dybala per fermare Milan

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Non sara’ decisiva, anche perche’ poi mancheranno 22 partite, 23 per i bianconeri, considerando il recupero con il Napoli, ma il Milan-Juventus di mercoledi’ sera indirizzera’ inevitabilmente la corsa scudetto. E per la squadra di Pirlo, impegnata a rincorrere le milanesi, sara’ senz’altro uno snodo della stagione. La Juventus e’ ripartita forte dopo il passo falso interno contro la Fiorentina, ma i rossoneri vanno ancora piu’ veloce: alla prima del nuovo anno, Ronaldo e compagni non sono riusciti a ridurre i 10 punti che li separano dall’attuale capolista (anche se hanno giocato una partita in meno). E in mezzo c’e’ pure l’Inter, che rincorre i cugini a una distanza, ma per pensare ai nerazzurri ci sara’ tempo fino al prossimo 17 gennaio. Per mercoledi’, Pirlo ritrovera’ Cuadrado e Rabiot, entrambi al rientro dopo la squalifica, ma quasi sicuramente non Morata. E manchera’ di certo Alex Sandro, fermato dal Covid. Perl’attaccante spagnolo “vedremo nei prossimi giorni come procede il recupero pero’ credo sia difficile vederlo in campo contro il Milan” il briciolo di speranza dell’allenatore. Lo spagnolo va verso un altro forfait, il guaio muscolare rappresenta un rischio troppo grande per accorciare i tempi di recupero. Il tecnico puo’ contare su un Dybala ritrovato, che e’ tornato a segnare e a fornire una prestazione brillante: “Noi abbiamo bisogno di lui e lui ha bisogno di noi, lo abbiamo tenuto in campo perche’ ci tenevamo che facesse questo gol” il commento dell’allenatore sulla Joya dopo il 4-1 all’Udinese. Intoccabile, invece, Ronaldo: il portoghese continua ad abbattere record, in campo e fuori. La doppietta contro i friulani lo ha portato a superare Pele’ con 758 reti a 757, su Instagram ha raggiunto l’incredibile cifra di oltre 250 milioni di followers. Da quando e’ arrivato alla Juve, CR7 ha sempre segnato nelle tre trasferte nella Milano rossonera: mercoledi’ cerchera’ la quarta, anche perche’ non ha dimenticato la clamorosa rimonta da 0-2 a 4-2 di un anno fa. E mercoledi’ ai bianconeri sono vietati passi falsi per evitare di sprofondare ulteriormente, come avvisa Bonucci: “Dobbiamo recuperare punti, posizioni, ora piu’ che mai. Guardiamo avanti con la massima fiducia” si legge tra le righe del suo profilo social. Intanto, sullo sfondo, c’e’ il mercato: la Juve vuole chiudere il colpo in attacco rimasto in canna dal caso Suarez. “Un’alternativa in piu’ ci farebbe comodo, con tre giocatori e tante competizioni da affrontare siamo un po’ corti” ha commentato Pirlo. E, tra i primi posti della lista di nomi, c’e’ Giroud: “Potrebbe anche servirci, ma sono cose che Paratici sa meglio di me” ha chiosato l’allenatore. Per il momento, pero’, il francese ha chiuso la porta alla Juve: “La mia carriera a breve termine la vedo al Chelsea, ho l’ambizione di vincere qualcosa in questa stagione” ha detto la punta.

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Ancelotti, tra Real Madrid, Brasile e Arabia: il futuro è ancora un rebus, ma una cosa è certa: non ha fretta

Il futuro di Carlo Ancelotti resta in bilico tra Real Madrid, Brasile e offerte arabe. Ma il tecnico non ha fretta: vuole chiudere con eleganza la sua avventura a Madrid.

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Chiamatelo fattore “tempo”. Perché quando si parla del futuro di Carlo Ancelotti, signore della Champions League e tecnico più vincente d’Europa, è proprio il tempo a scandire ogni passo. Ancelotti ha costruito la sua leggenda senza mai cedere alla fretta, e anche oggi – stretto tra Real Madrid, Brasile e offerte saudite – non ha intenzione di affrettare decisioni.

La stagione del Real tra infortuni, ego e delusioni

La stagione 2024-2025 del Real Madrid è stata un percorso a ostacoli, nonostante il clamoroso arrivo di Kylian Mbappé. Gli infortuni pesanti a Carvajal e Militao, il vuoto lasciato da Kroos, l’inserimento complicato di Mbappé e una squadra iper-offensiva e senza equilibrio hanno lasciato segni profondi. I Blancos sono usciti ai quarti di Champions, hanno perso la Copa del Rey in finale, la Supercoppa, e in Liga inseguono il Barcellona a -4. Solo l’11 maggio, nel Clásico che sa di sentenza, si capirà se la corsa è ancora viva.

Il Brasile aspetta, ma Ancelotti temporeggia

Le voci sull’approdo di Ancelotti sulla panchina della Seleção circolano da mesi. Sembravano spente, ma i problemi del Brasile nelle qualificazioni mondiali le hanno riaccese. Qualche giorno fa, a Londra, c’è stato un incontro ufficiale tra Ancelotti e i vertici della Federazione brasiliana. Ma è arrivata fumata nera: il Brasile lo vuole subito, Carlo vuole chiudere con stile la sua avventura madridista, eventualmente fino al Mondiale per club.

L’offerta araba e il silenzio di Ancelotti

Sul tavolo è spuntata anche una proposta monstre dall’Arabia Saudita, si parla di 50 milioni a stagione, forse dall’Al-Ahli. Ma Ancelotti non si è mosso. Rimane a Madrid, prepara la sfida contro il Celta Vigo, e spera che il Barcellona inciampi. Nel frattempo, la stampa spagnola inizia a ipotizzare che possa restare anche per il Mondiale per club.

Il commiato perfetto? Con la Liga in mano

Con 15 trofei vinti alla guida dei Blancos, don Carlo merita un’uscita di scena all’altezza della sua storia. E anche il club lo sa. Il finale di stagione sarà determinante: Liga o no, l’addio sarà comunque elegante.

Il resto? Arabia, Brasile, Italia (si vocifera Milan o Roma), o una pensione serena. Ancelotti, unico tecnico a vincere nei cinque principali campionati europei, non ha fretta, e questa è – per ora – l’unica certezza.

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Europa League: vincono Tottenham e United, verso finale inglese

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Vittorie per Tottenham e Manchester United, si va verso una finale di Europa League tutta inglese. La squadra londinese ha fatto un grande passo battendo 3-1 il Bodo Glimt nella semifinale di andata giocata a Londra. Vantaggio lampo per il Tottenham che al 1′ va a segno con Brennan Johnson, il raddoppio al 34′ con James Maddison: al 16′ della ripresa Dominic Solanke su rigore segna il tris. Saltnes ha accorciato le distanze al 38′ in una delle rare azioni offensive dei norvegesi, chiamati ora alla missione quasi impossibile tra sette giorni in casa. Nell’altra semifinale, grazie anche alla superiorità numerica dal 35′, lo United, a cui resta solo l’Europa per salvare la stagione, ha travolto l’Athletic Bilbao 3-0. I Red Devils, solo quattordicesimi in Premier League, hanno sconfitto i baschi che vedono sfumare il sogno di una finale casalinga il 21 maggio: a segno per gli inglesi Casemiro (30′) e poi doppietta del capitano portoghese Bruno Fernandes (37′ su rigore e 49′).

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Conference: Fiorentina ko a Siviglia, al Franchi per la rimonta

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La Fiorentina cade a Siviglia e ora deve sperare nella rimonta tra sette giorni al Franchi. Il Betis si aggiudica il primo round della semifinale di Conference League, battendo 2-1 i viola grazie ai gol di Ezzalzouli e Antony, ma Ranieri a segno per la squadra di Palladino ha riacceso la speranza. Minuto di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, e poi in campo è subito Betis che infatti passa in vantaggio dopo appena sei minuti grazie alla rete di Ezzalzouli. Azione nata dal duello vinto da Bakambu con Comuzzo, arriva sul fondo e crossa: l’attaccante marocchino non sbaglia a due passi da De Gea. La rete passa sotto la lente del Var per verificare eventuali irregolarità, ma l’arbitro Oliver convalida il gol del vantaggio degli andalusi. La Fiorentina reagisce e al 21′ sfiora il pari con Mandragora, che di testa manda fuori di un soffio.

A ridosso della mezzora Palladino è costretto a un cambio; problema muscolare per Cataldi che chiede di uscire, al suo posto Adli. Nel recupero il Betis va vicino al raddoppio con Bartra che calcia il pallone sopra la traversa. Nella ripresa Palladino gioca la carta Kean, rientrato da poco in gruppo e partito dalla panchina. Ma proprio nel momento migliore die viola arriva il raddoppio della squadra andalusa con Antony (19′). Al 27′ però la riapre Ranieri che batte Vieites e fa tornare a sperare la Fiorentina, che qualche minuto dopo va vicina anche al pari con Gosens. La Viola ha reagito e tiene viva la speranza di volare in finale: tra sette giorni il ritorno in casa.

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