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La Juventus batte anche l’Inter al Meazza

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La Juventus sbanca San Siro battendo l’Inter 1-0 grazie ad un gol di Kostic nel primo tempo e sale a 41 punti (con 15 di penalizzazione) lasciando i nerazzurri al terzo posto a 50 punti. Partita tesa, combattuta, con grande possesso palla nerazzurra ma le migliori occasioni sono state create dalla squadra di Allegri che aveva scelto dal 1′ Vlahovic in attacco supportato da Soulè, con Fagioli a centrocampo, De Sciglio da quinto di destra con Gatti sulla linea difensiva. Mentre Inzaghi viste le assenze di Bastoni e Skriniar, aveva optato per una difesa formata da Darmian, De Vrij e Acerbi. In attacco Lukaku in coppia con Lautaro. L’Inter parte bene e al 3′ arriva il destro potente dal limite di Barella ma Szczesny respinge con i pugni. Al 18′ ancora il centrocampista nerazzurro pericoloso, triangolo in area con Lukaku, e destro a botta sicura ancora respinto da Szczesny. Partita tesa, fisica, con tanti duelli in campo. Al primo vero affondo al 23′ la Juventus  trova il gol: Rabiot apre per Kostic in ripartenza, e l’esterno lascia partire un diagonale che si infila sul palo lontano, dove Onana non arriva per l’1-0. Dopo il check del Var per un presunto tocco di mano di Rabiot e Vlahovic nell’inizio dell’azione del gol la rete viene convalidata. Nel finale di primo tempo al 41′ ancora bianconeri pericolosi: cross di Fagioli per Kostic sul secondo palo che viene anticipato da Barella. Un minuto dopo ci prova Lukaku di testa ma la palla finisce al lato.

Ad inizio ripresa ancora Inter in avanti, su un cross dalla destra Dimarco al volo trova il corpo e la deviazione di De Sciglio, palla a Brozovic in area che calcia alto. L’Inter spinge e la Juve trova sempre più spazi: al 53′ sempre pericoloso Kostic, cross basso per Vlahovic con Darmian che chiude in angolo. Al 58′ è Vlahovic a calciare debolmente. Poco dopo ci prova anche Locatelli ma il destro è bloccato in due tempi da Onana. L’Inter ha il possesso di palla ma non riesce a sfondare e al 73′ ci prova Chiesa da poco entrato che si invola e conclude dal limite senza fortuna. La squadra di Inzaghi è sbilanciata e lascia ampi spazi agli attaccanti bianconeri. Al 76′ affonda Kostic ma Acerbi intercetta, poi Vlahovic ma Onana sfiora il pallone quanto basta per anticipare Locatelli. Chiesa sente dolore ed è costretto ad uscire anzitempo al suo posto Paredes mentre l’Inter è a trazione anteriore con gli ingressi di Dzeko e Correa a supportare Lautaro, ma l’occasione ghiotta all’86’ arriva sui piedi di Mkhitaryan che dl limite manda a lato. Il centrocampista armeno ci prova al volo al 93′ ma calcia ancora alto. Finale convulso e fine partita con Paredes e D’Ambrosio espulsi.

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Conte vede il traguardo scudetto: chi vince scrive la storia gli altri la leggono

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“Chi vince scrive la storia gli altri la vanno a leggere. Nessuno si ricorderà di noi se arriviamo secondi, la storia va scritta vincendo”. Così Antonio Conte, ai microfoni di Dazn , dopo la vittoria del suo Napoli a Lecce. “Oggi è stata una vittoria importante ma non la più importante – aggiunge – Temevo questa partita, venivano da un pari con l’Atalanta. Poi c’è stata questa disgrazia che ha colpito una persona che io conoscevo, sono vicino al Lecce e ai leccesi. Noi abbiamo fatto la nostra gara, dovevamo mandare un segnale positivo e lo abbiamo fatto. Nel primo tempo abbiamo giocato bene poi siamo stati meno propositivi”.

A tre giornate dal termine il suo Napoli è saldamente al comando: “E’ una tappa importante questa. Siamo arrivati gestendo un’emergenza – le parole di Conte – Sembra tutto normale, oggi ha giocato Olivera centrale per la prima volta. La squadra ha risposto con tutti i suoi effettivi, tutti vogliono fare qualcosa di straordinario. Oltre all’unità d’intenti ci devono essere dei valori, siamo cresciuti tantissimo dalla partita con il Modena. Partita stressante? Sono partite che ti sfiniscono, comprendi l’importanza. Pareggiare o vincere oggi ci cambiava la vita, ecco perché sono rientrato prima, dovevo scaricarmi”.

“Oggi si è fatto male Lobotka – ha proseguito il tecnico – mi auguro che possa recuperare perché stiamo continuando a perdere dei pezzi, però non molliamo. E questa è la dote principale di questa squadra. Stiamo sul pezzo e vogliamo continuare fino alla fine. Ho perso e vinto degli scudetti all’ultima giornata, ho l’esperienza giusta per far capire ai ragazzi l’importanza. La storia la scrive chi vince, non si ricorderà nessuno se arriviamo secondi”.

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Nuoto: nuovo record mondo 100 metri farfalla per Gretchen Walsh

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La nuotatrice americana Gretchen Walsh ha battuto due volte il record mondiale dei 100 metri farfalla in vasca lunga, fissando il tempo a 54,60 secondi a Fort Lauderdale, in Florida. Walsh ha dapprima migliorato il suo record scendendo a 55,09 secondi nelle batterie, per poi scendere a 54,60 nella finale della Tyr Pro Swim Series. L’atleta ventiduenne deteneva già il record mondiale, conquistato il 15 giugno scorso con il tempo di 55,18 secondi, poche settimane prima di vincere la medaglia d’argento nella disciplina ai Giochi di Parigi dietro la connazionale Torri Huske.

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Inter, vittoria di misura e testa al Barcellona: 1-0 contro il Verona con il rigore di Asllani

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Una vittoria preziosa, ottenuta con pragmatismo e ampio turnover: l’Inter supera il Verona per 1-0 a San Siro grazie a un rigore trasformato da Asllani e può ora concentrarsi con serenità sulla sfida decisiva contro il Barcellona.

Simone Inzaghi, squalificato e sostituito in panchina da Massimiliano Farris, rivoluziona la formazione rispetto alla gara europea: l’unico titolare confermato è Bisseck. Con lui in difesa De Vrij e Carlos Augusto, mentre sugli esterni agiscono Darmian e Zalewski. In mezzo al campo, Asllani in regia, affiancato da Frattesi e Zielinski. In avanti, spazio a Correa e Arnautovic.

L’inizio è tutto nerazzurro. Carlos è tra i più ispirati e già al quinto minuto propizia l’episodio chiave: imbucata per Arnautovic e fallo di mano netto di Valentini in area. L’arbitro Manganiello, dopo revisione al VAR, assegna il rigore. Dal dischetto si presenta Asllani: esecuzione impeccabile e primo gol in campionato per il centrocampista albanese, che spiazza Montipò e firma l’1-0.

Il Verona fatica a reagire. Il 5-3-1-1 di Zanetti punta sulla densità e sul gioco sporco, ma l’Inter controlla senza affanni. Zalewski è particolarmente attivo sulla sinistra, mentre l’unica vera occasione per gli ospiti è un destro potente di Sarr, respinto con attenzione da Martinez. L’illusione del raddoppio arriva ancora da Asllani, ma il suo tiro colpisce solo l’esterno della rete.

Nella ripresa, il copione non cambia subito: il Verona prova timidamente ad alzare il baricentro, ma l’Inter gestisce il possesso senza forzare. L’ingresso di Dimarco e Mkhitaryan prima, poi di Taremi e Acerbi, porta forze fresche, ma l’atteggiamento rimane conservativo. I nerazzurri badano a contenere, Martinez si fa spesso coinvolgere nel giro palla per addormentare il ritmo e spegnere le iniziative dell’Hellas.

Nel finale qualche brivido, ma nessun vero pericolo per la porta nerazzurra. L’Inter archivia la pratica con un 1-0 di sostanza, senza entusiasmi ma con pieno controllo. Tre punti pesanti in ottica campionato e una spinta in più verso l’attesissimo ritorno con il Barcellona. Ora, sì, la testa può andare tutta lì.

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