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Spettacoli

La confessione della pornostar Malena: basta film porno, sogno di tornare vergine

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La confessione di Malena nell’ultima puntata di Storie di donne al bivio, il talk show condotto da Monica Setta, ha acceso un acceso dibattito. L’ex pornostar, protagonista di una carriera controversa ma celebre, ha rivelato di voler cambiare radicalmente vita. Tra lacrime e commozione, ha dichiarato: “Voglio tornare vergine”, un desiderio che ha suscitato scalpore e riflessioni sulla sua trasformazione interiore.

Un sogno impossibile?

Durante l’intervista, Malena ha spiegato che il suo sogno di tornare vergine rappresenta molto più di una provocazione. È una ricerca di purezza e una rinascita simbolica: “Se potessi tornare indietro, farei il contrario di quello che ho fatto”, ha confessato. La ex attrice ha sottolineato come alcune scelte della sua vita abbiano avuto un impatto più profondo di quanto immaginasse, spingendola a desiderare di riacquistare una sensazione di integrità personale.

L’idea del convento: una provocazione o una ricerca di pace?

Malena ha poi sorpreso il pubblico dichiarando di pensare a una possibile vita in convento: “Non escludo nulla, forse il convento potrebbe proteggermi dal mondo esterno”, ha detto. Nonostante il suo passato, ha affermato di avere un rapporto profondo con la fede, che ha sempre accompagnato la sua esistenza. Un’affermazione che apre nuovi interrogativi sul rapporto tra spiritualità e desiderio di redenzione.

Il taglio con il passato e la sfiducia negli uomini

L’intervista ha anche messo in luce una frattura con il suo passato più recente. Malena ha infatti dichiarato di non rispondere più alle telefonate di Rocco Siffredi, il celebre attore e regista porno che l’ha lanciata nell’industria. “Mi è venuta meno la figura dell’uomo, ho una sfiducia totale”, ha ammesso, sottolineando come questa distanza sia parte di un percorso personale di ricostruzione.

Una nuova vita entro il 2025?

Malena ha dichiarato di essere casta da tempo e di voler intraprendere un cammino di trasformazione entro il 2025. Un traguardo ambizioso che potrebbe segnare l’inizio di un capitolo completamente diverso nella sua vita.

L’intervista a Malena ha aperto uno spaccato su temi complessi come il pentimento, il desiderio di rinascita e la ricerca di sé. La sua storia dimostra come anche chi ha fatto scelte di vita estreme possa sentire il bisogno di un cambiamento radicale, in nome di una nuova consapevolezza e di una pace interiore.

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Rio de Janeiro si prepara per il mega-show di Lady Gaga

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Il centro di Rio de Janeiro vicino all’iconica spiaggia di Copacabana freme fin dalle prime ore di oggi in vista dello show gratuito di Lady Gaga, uno spettacolo che promette – secondo gli organizzatori – di convocare oltre un milione e mezzo di persone. Numeri impressionanti, quelli dell’evento, in linea con l’altissimo profilo della cantante ed attrice statunitense di origini italiane, vera e propria star globale dell’industria musicale e cinematografica e icona della comunità Lgbt. L’impatto economico per la città carioca, è stimato dalle autorità locali in almeno 100 milioni di dollari grazie all’arrivo anche di centinaia di migliaia di turisti dal resto del Brasile e dai paesi limitrofi. Saranno invece 1600 gli agenti spiegati per la sicurezza degli spettatori, che potranno ascoltare il concerto grazie anche a 16 torri di altoparlanti collocate lungo gli oltre 4 chilometri della suggestiva Avenida Atlantica.

L’attesa per il megaconcerto è iniziata fin dalle prime ore del mattino di fronte all’hotel Copacabana Palace dove è alloggiata l’artista e dove Matheus Telhada, un celebre fan brasiliano della pop star si è riunito con altre decine di fans della comunità Lgbt nella speranza di ottenere un saluto speciale, come dice il cartello scritto a mano che esibisce. Sfoggia per l’occasione anche un outfit speciale. “E’ il vestito di carne di Lady Gaga in versione povera”, dice Matheus, illustrando i dettagli che includono una collana di teste di gallina e le zampe incastonate in una calza a rete. Sul celebre marciapiede della monumentale spiaggia carioca è già arrivato anche Daniel, 40 anni, insieme alla sorella e alle due nipoti, la più piccola di 12 anni. Grazie alla musica di Lady Gaga ha sconfitto una profonda depressione.

“Apprezzo la sua parte artistica, ma i suoi messaggi vanno anche in profondità”, dice Daniel, vestito con un corsetto rosso e un cappello a falde larghe dello stesso colore. E con lo spirito del più celebre e festoso dei carnevali del mondo anche il concerto di oggi promette di trasformarsi in una catarsi collettiva.

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Spettacoli

Achille Lauro firma copie nuovo album a Firenze, fan in estasi

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Folla di fan a Firenze per Achille Lauro dove l’artista ha incontrato gli ammiratori per firmare le copie del suo nuovo album ‘Comuni Mortali’, al Caffè Letterario Le Murate. Centinaia i fan intervenuti, che hanno affollato il complesso delle Murate, formando un lungo serpentone. In fila tanti giovanissimi, ma anche meno giovani e soprattutto molte mamme che al pari dei loro figli sono in trepidante attesa di incontrare il loro idolo.

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Riccardo Muti: «Così la musica unisce l’Europa, i popoli e la memoria»

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Due bandiere sul palco del Petruzzelli di Bari: Riccardo Muti e i Berliner Philharmoniker, alla loro prima esibizione in Puglia dal 1882. Un evento storico e simbolico, trasmesso in 80 Paesi, che ha celebrato l’unità culturale dell’Europaattraverso la musica. A raccontarne il senso profondo è lo stesso Muti in una intervista concessa al Corriere della Sera.

«Questo concerto non è solo musica, è una visione d’Europa»

Per il Maestro, il “Concerto per l’Europa” va oltre la bellezza musicale: «Non è un’esibizione di forza, ma un simbolo di ciò che l’Europa potrebbe essere se fondata sulla cultura. Come la immaginava Federico II, il “Puer Apuliae”, che scelse di vivere in Puglia e la rese un centro di cultura e bellezza».

L’omaggio a Puglia e alla Scuola napoletana

Muti sottolinea il legame storico della Puglia con la musica: «Piccinni, Paisiello, Traetta, Mercadante: tutti pugliesi che hanno influenzato la Scuola napoletana. La mia prima volta al Petruzzelli? Avevo tre anni, con i miei genitori ad ascoltare Aida».

«Il San Carlo ha dimenticato il suo passato»

Parlando dei progetti futuri, Muti auspica che l’anniversario di Piccinni sia anche un’occasione di riflessione per il San Carlo: «C’è stato molto opportunismo nel ricordare Roberto De Simone. Servirebbe una memoria culturale più autentica».

Il suono dei Berliner e il peso della tradizione

«Il suono di un’orchestra cambia con il direttore, ma resta l’identità. Quello dei Berliner è ancora segnato da Karajan e Furtwängler, potente e inconfondibile. Come accade per i Wiener o per le voci di Callas e Pavarotti».

L’Europa dei cori e delle bande

Alla musica come strumento di unità Muti dedica parole sentite: «Cantare è di chi ama, diceva Sant’Agostino. A giugno, al Ravenna Festival, 1.250 coristi canteranno Verdi per imparare ad armonizzare, a cercare insieme la bellezza e il bene comune».

E sulle bande musicali: «Sono la vera voce del popolo, strumenti di cultura per la provincia dimenticata. Io stesso ho imparato ad ascoltare con loro, a Molfetta. Oggi, quando partecipo alle feste patronali, la prima cosa che faccio è ascoltare la banda. È lì che si custodisce il cuore della musica».

«Il mio sogno? Sfilare con la confraternita di Molfetta»

Muti racconta con commozione la sua recente partecipazione alla processione dei Misteri: «Mi hanno nominato membro onorario dell’Arciconfraternita di Santo Stefano. Vorrei sfilare con loro, perché lì la gente dimentica le divisioni, si unisce nel rito e nel Mistero».

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