Collegati con noi

In Evidenza

Lory Del Santo: la signora Trump che non fu, amori e racconti tra realtà e fantasia

Pubblicato

del

Lory Del Santo torna a far parlare di sé con dichiarazioni che oscillano tra realtà, verosimiglianza e un tocco di fantasia. Ospite del programma Storie di donne al bivio prime time condotto da Monica Setta, la showgirl ha svelato dettagli della sua movimentata vita sentimentale, regalando al pubblico aneddoti sui suoi flirt e amori celebri, veri o presunti.

“Potevo essere la signora Trump”

Lory Del Santo non ha dubbi: avrebbe potuto essere la signora Trump. “Potevo essere la moglie del presidente, se solo avessi accettato la sua corte. Ma pensavo fosse solo un flirt e ho detto ‘no'”. Una rivelazione che si aggiunge a una lunga lista di racconti affascinanti e talvolta difficili da verificare.

Tra Kassoggi, Clapton e Harrison: storie e corteggiatori celebri

La Del Santo ha ripercorso incontri con uomini noti del panorama internazionale. Su Adnan Khashoggi, il controverso miliardario saudita, ha raccontato: “Non ci fu mai sesso e non mi regalò un favoloso anello di brillanti, bensì una semplice catenina d’oro con una pietra”.

Passando al cinema italiano, Lory ha rievocato una serata con Giancarlo Giannini: “Mi piaceva tantissimo. Una volta uscimmo insieme e mi portò a casa sua. Chiuse tutte le finestre perché era terrorizzato dai paparazzi. Non successe nulla”.

Il vero amore della sua vita? Eric Clapton. “Era tirchissimo, a casa sua non c’era nemmeno la colf e dovevo lavare i piatti io”, ha raccontato. Di tutt’altro tenore il ricordo di George Harrison, che definisce “molto gentile”. “Organizzò per me una cena sontuosa di sushi seguita da un massaggio ai piedi a bordo piscina. Il giorno dopo andammo a fare shopping, ma lui comprò solo per sé”.

Le cene con Giovanni Agnelli

Tra i suoi corteggiatori, anche Giovanni Agnelli. “Era un uomo dalla testa bellissima. Mi piaceva stare a parlare con lui per ore”, ha detto, precisando che con il celebre industriale non ci fu nemmeno un bacio.

Una vita tra verità e mito

Lory Del Santo, con il suo stile inconfondibile, continua a mescolare confessioni personali a racconti che lasciano il dubbio se siano realtà, suggestioni o semplicemente frammenti di una memoria creativa. Del resto, la sua vita è stata segnata non solo dal glamour, ma anche da tragedie familiari e momenti difficili che hanno alimentato il suo personaggio pubblico.

Che si tratti di realtà o di un abile racconto, Lory Del Santo sa come rimanere al centro del “frullatore mediatico”, offrendo spunti che catturano l’attenzione e fanno discutere. E, forse, questo è il suo vero segreto.

Advertisement

Cronache

Fieg, destinare a giornali quota risorse per cinema e spettacolo

Pubblicato

del

“Riteniamo sia da superare la periodicità degli interventi di sostegno e potenziamento delle pagine culturali dei quotidiani con un’integrazione della norma che renda strutturale la previsione degli interventi per gli anni successivi al 2025” e che si debba “destinare una percentuale minima, di almeno il 2%, delle risorse destinate annualmente al sostegno del cinema degli spettacoli dal vivo per ampliare l’offerta culturale dei quotidiani, così da assicurare la necessaria copertura informativa al complesso dell’attività di cinema, spettacoli e cultura”. Lo ha detto il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, intervenendo in Commissione Cultura della Camera dove sono in corso le audizioni sul decreto Cultura. Riffeser ha comunque giudicato il decreto “un primo provvedimento sperimentale che può sicuramente dare un contributo al settore molto in difficoltà com’è quello della carta stampata e che ha indotto molti editori a ridurre foliazioni e contenuti”.

Continua a leggere

Esteri

Rapporto Open Doors, ‘in Nigeria record di omicidi dei cristiani’

Pubblicato

del

La Corea del Nord è il Paese più difficile per i cristiani. Lo dice il Rapporto Watch List 2025 della Ong Porte Aperte/Open Doors, diffuso oggi, che ogni anno compila la lista dei 50 Paesi con la maggiore persecuzione o discriminazione dei cristiani nel mondo. Nello specifico: al sesto posto c’è la Nigeria, che detiene il record di cristiani uccisi a causa della violenza jihadista. Sono 4.118 sui 4.998 totali nel mondo. Il secondo è la Repubblica Democratica del Congo con 261. Si tratta di uno dei pochi numeri assoluti in calo rispetto allo scorso anno, quando i cristiani uccisi furono 5.621. Secondo Porte Aperte il calo è dovuto ai mesi antecedenti alle elezioni in Nigeria, periodo in cui i massacri si sono fermati per poi ricominciare dopo il voto. Nel Paese africano c’è stato anche il numero più alto di rapimenti di cristiani, 3.300 sui 3.906 globali, ma in generale è tutta la fascia del Sahel a essere particolarmente difficile a causa dei gruppi islamisti.

Un focus riguarda anche Pakistan e Afghanistan: il Pakistan, costantemente tra le prime dieci nazioni in cui la vita dei cristiani è più difficile, si trova al settimo posto ed è il secondo per le violenze contro i cristiani. Sale all’ottavo posto dal decimo il Sudan, seguito dall’Iran. Decimo posto per l’Afghanistan, dove la violenza sui cristiani è calata dopo le persecuzioni degli anni precedenti che hanno portato molte comunità a fuggire. “La vita dei cristiani non è ora più sicura”, si legge, “ma semplicemente i talebani hanno smesso di cercarli”. L’India, undicesimo in classifica, è lo Stato con il maggior numero di cristiani arrestati : 2.332 su 4.125, seguito da Eritrea (400), Cuba (75) e Nicaragua (60). Il Paese centroamericano è salito fino alla trentesima posizione a causa del governo Ortega che limita la vita dei cristiani. Sull’India, evidenzia il Rapporto, “c’è una grossa preoccupazione in vista delle elezioni del prossimo anno, che potrebbero esacerbare il clima e il conflitto tra le confessioni religiose”. Tra i nuovi Paesi in cui la persecuzione ha raggiunto il livello “estremo” ci sono la Siria e l’Arabia Saudita. Fra gli altri dati emersi globalmente ci sono anche 14.766 attacchi alle Chiese e ai luoghi di culto mentre sono decine di migliaia le aggressioni personali e alle attività economiche.

Continua a leggere

Esteri

Kate Middleton, cancro in remissione: il ritorno alla vita pubblica con un messaggio di speranza

Pubblicato

del

Il 2025 si apre con un ritorno significativo per la principessa del Galles, Kate Middleton, che ha annunciato ufficialmente di essere in remissione dal tumore che l’ha colpita. Come primo impegno pubblico dell’anno, Kate ha scelto di visitare il Royal Marsden Hospital di Londra, l’ospedale dove ha ricevuto le cure, per ringraziare il personale sanitario e incontrare i pazienti.

Una battaglia personale e il ritorno alla normalità

Kate, 43 anni, ha terminato la chemioterapia diversi mesi fa, ma ha deciso di prendersi il tempo necessario per recuperare fisicamente e psicologicamente prima di tornare ai suoi impegni pubblici. In un post su Instagram, ha condiviso con i suoi sostenitori le difficoltà della transizione dalla fine delle cure alla vita normale:
«Finire la terapia non significa tornare immediatamente alla vita di prima. Restano sfide importanti da affrontare, tra cui effetti collaterali a lungo termine legati alla terapia».

Una visita piena di umanità e gratitudine

Durante la visita al Royal Marsden, fondato nel 1851 e oggi uno dei principali centri oncologici del Regno Unito, Kate ha dimostrato il calore e l’empatia che la rendono uno dei membri più apprezzati della famiglia reale. Ha abbracciato medici, infermieri e pazienti, mostrando un particolare sostegno a una madre, Tina Adumou, la cui figlia è in terapia intensiva. «È nelle mani migliori», ha sottolineato la principessa, visibilmente commossa.

Sui social, Kate ha espresso il suo profondo rispetto per l’ospedale e ha ringraziato chi l’ha sostenuta durante questo difficile percorso:
«Non avremmo potuto chiedere di più. L’attenzione e i consigli ricevuti sono stati eccezionali».

Obiettivi chiari come patrona del Royal Marsden

Kate ha assunto ufficialmente il ruolo di patrona dell’ospedale, affiancando il marito William. Ha dichiarato il suo impegno per sostenere la ricerca oncologica, migliorare le cure cliniche e promuovere il benessere dei pazienti e delle loro famiglie. «Possiamo salvare più vite e trasformare l’esperienza di tutti coloro che vengono toccati dal cancro», ha affermato.

Un anno difficile per i Windsor

La battaglia contro il cancro ha segnato profondamente la famiglia reale, coinvolgendo anche re Carlo, che continua le terapie senza rinunciare ai suoi doveri ufficiali. Il principe William ha descritto il 2024 come uno dei periodi più duri della sua vita, un anno iniziato con le operazioni della moglie e del padre.
«È stato un periodo terribile», ha dichiarato, rievocando anche il dolore vissuto in passato con il divorzio dei genitori e la tragica perdita della madre Diana.

Un messaggio di speranza per il futuro

Mentre Kate torna alla vita pubblica e re Carlo prosegue le sue cure, il 2025 si prospetta come un anno di ripresa e speranza per i Windsor. La principessa del Galles, con il suo messaggio di forza e resilienza, continua a ispirare chiunque affronti la dura battaglia contro il cancro, dimostrando che anche nei momenti più difficili si può trovare un nuovo equilibrio.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto