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Economia

La Bce continua a sostenere il debito tricolore

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Il debito pubblico italiano veleggia verso i 3.000 miliardi di euro, segna un nuovo record, in valore assoluto da tempo ha superato i livelli della Germania il cui Pil è quasi il doppio di quello italiano. Eppure i dati della Banca d’Italia sono stati accolti da uno sbadiglio dello spread. E’ la consapevolezza, sui mercati, che la Bce intende tener fede a un patto non scritto: niente scossoni sui bond ‘periferici’ – tanto più in una fase geopolitica complicatissima – ma prudenza nella gestione dei conti. La presidente della Bce Christine ha più volte ribadito che il ‘quantitative tightening’, ossia la cessione dei bond comprati nell’ultimo decennio, iniziato nel 2023 sul portafoglio ‘App’ e a luglio 2024 sul programma pandemico ‘Pepp’, sarebbe stato attento alla ‘trasmissione della politica monetaria’.

Nel caso dei Btp italiani, è già evidente, a un mese da quando la Bce ha iniziato a smontare il Pepp, come la banca centrale sia in grado di ridurre il portafoglio complessivo di 7,5 miliardi al mese, come promesso, vendendo in alcuni Paesi e comprando su alti, in modo da non disturbare troppo gli spread. Con un possibile beneficio per l’Italia anche sul costo di finanziamento del debito, una voce ‘di peso’ nella manovra e che nel 2023, a dispetto dei tassi d’interesse ufficiali raddoppiati, per l’Italia è sceso al 2,9% rispetto al 3,2% del 2022. I dati relativi al portafoglio Pepp nel periodo 24 giugno-24 luglio dicono che la Bce, a fronte di un aumento di 335 milioni del portafoglio Pepp italiano, ha tagliato quello dei titoli olandesi per 2,8 miliardi di euro, belgi e tedeschi per 2,2 miliardi ciascuno, austriaci per 2,1 miliardi, francesi per 1,4 miliardi, spagnoli per 1,2 miliardi. L’unico Paese ad aver beneficiato più dell’Italia è la Finlandia (725 milioni).

Terzo è il Portogallo a 136 milioni. L’uso flessibile del Pepp – vendendo in certi Paesi piuttosto che in altri – è intrinseco al programma pandemico. Secondo la Bloomberg, poi, gli acquisti diretti verso l’Italia sono stati rafforzati puntandoli verso i titoli a più alta scadenza. Anche il quantitative tightening iniziato a marzo 2023 sull’App ha teso a smaltire bond tedeschi (98,6 miliardi) e francesi (63,3 miliardi), probabilmente anche a causa di forti scadenze dei titoli in portafoglio (281 e 240 miliardi rispettivamente), con una certa cautela sull’Italia (58,8 miliardi usciti dal portafoglio, di cui 27 nel 2024, a fronte di scadenze per 351 miliardi. Il patto non scritto regge, anche se l’accumularsi di uno sbilanciamento nel ritmo del ‘quantitative tightening’ a favore dei titoli ‘periferici’ potrebbe trasformarsi in uno di segno opposto nei prossimi anni. E nel 2025 la Bce smetterà di rinnovare tutti (non solo 7,5 miliardi al mese) i bond del portafoglio Pepp in scadenza. I titoli coinvolti dal Qt complessivo il prossimo anno sono stimati in quasi 480 miliardi.

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Economia

Cresce il Pil italiano, ma vola anche l’inflazione: carrello della spesa a +2,6%, allarme dei consumatori

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L’economia italiana accelera nel primo trimestre del 2025, ma a pagarne il prezzo sono le famiglie, colpite da una nuova impennata dell’inflazione. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua, portando la crescita acquisita per l’anno a +0,4%.

Un dato che soddisfa il governo: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di «segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche». Sulla stessa linea anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha sottolineato come «l’Italia cresca più degli altri grandi Paesi europei». Infatti, l’Italia fa meglio di Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%), ma è superata dalla Spagna (+0,6%).

Cresce il Pil ma volano i prezzi

Parallelamente, però, l’Istat ha certificato anche una risalita dell’inflazione, che ad aprile è salita al 2% (dall’1,9% di marzo). A preoccupare di più è il carrello della spesa, che registra un +2,6% su base annua, mentre l’inflazione di fondo (al netto di energetici e alimentari freschi) cresce da +1,7% a +2,1%.

Tra i principali fattori dell’aumento dei prezzi:

  • Alimentari: +3%

  • Servizi di trasporto: +4,4%

  • Voli internazionali: +31,6%

  • Voli nazionali: +26,3%

  • Alberghi e pensioni: +11,7%

L’allarme dei consumatori

Per il Codacons, questa inflazione significa un aggravio di +657 euro l’anno per una famiglia media, che sale a +895 euro per un nucleo con due figli. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha definito la crescita del Pil «una magra consolazione», giudicando «preoccupante» l’accelerazione dell’inflazione. Secondo Dona, il rischio recessione è concreto, soprattutto in caso di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.

Fiducia dei consumatori in calo

Federdistribuzione segnala un calo di oltre due punti della fiducia dei consumatori, il livello più basso da marzo 2021. Confesercenti invita alla cautela, ricordando che rispetto al 2021 i prezzi degli energetici sono saliti del 70% e quelli degli alimentari del 20%. Confcommercio, pur confermando che «la crescita non è brillante», invita a un «moderato ottimismo», stimando una possibile discesa dei prezzi nei prossimi mesi, passato l’effetto pasquale.

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Economia

I sindacati in piazza, ‘basta morti sul lavoro’

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Oltre mezzo milione di incidenti sul lavoro e più di mille morti l’anno. Tre al giorno: tragedie in cantieri, fabbriche, campi, a cui bisogna mettere fine. Cgil, Cisl e Uil (foto Imagoeconomica in evidenza) scendono in piazza per il Primo maggio all’insegna della sicurezza sul lavoro, ricordando le tante vittime e dicendo basta. Al governo, che mette sul tavolo altri 650 milioni per la sicurezza, chiedono misure più incisive in vista dell’incontro dell’8 maggio a Palazzo Chigi.

Servono risposte ‘adeguate’ o sarà mobilitazione, avverte il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. In attesa del confronto, la premier Giorgia Meloni rivendica l’azione dell’esecutivo in questi due anni e mezzo: oltre un milione di posti di lavoro in più e il numero degli occupati al massimo storico, più di 24 milioni e 300mila. Un impegno che, assicura, continua anche sul fronte della sicurezza. Ma sulle sue parole si riaccende lo scontro con la segretaria del Pd, Elly Schlein: ‘Continua a mentire sui numeri’, attacca la segretaria dem, rilanciando la necessità di una legge sul salario minimo. Nelle piazze riecheggiano anche i referendum dell’8 e 9 giugno. Schlein al corteo a Roma sfila accanto a Landini, che rilancia l’invito ad andare a votare, e conferma che il Pd sostiene tutti i 5 sì al referendum.

VIA SPARANO PRIMO MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI CGIL CISL E UIL UNITI PER UN LAVORO SICURO BANDIERE CGIL UIL CISL (foto Imagoeconomica)

Mentre il leader M5s, Giuseppe Conte, su Fb scrive che il movimento ‘dirà 4 sì’ ai quesiti sul lavoro (resta fuori quello sulla cittadinanza che non aveva firmato). Il tema unitario resta quello della sicurezza e del contrasto agli incidenti sul lavoro. ‘Questa vergogna deve finire’, dice la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, dal palco a Casteldaccia (Palermo), dove il 6 maggio dell’anno scorso cinque operai persero la vita, guardando alla convocazione dell’8 maggio per costruire una strategia nazionale e ‘un’alleanza’.

Da Montemurlo (Prato), il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ricorda invece Luana D’Orazio, morta lì quattro anni fa in una ditta tessile. E da lì torna a chiedere di istituire il reato di omicidio sul lavoro e una procura speciale. Alla giovane nel pomeriggio viene intitolata una strada, su iniziativa del comune. E alla mamma, Emma Marrazzo, arriva l’abbraccio anche della ministra del Lavoro, Marina Calderone, presente alla cerimonia: ‘Quello che le è accaduto è il peggior incubo’, le dice assicurando l’impegno a fare di più. Nel pomeriggio il concertone del Primo maggio a Roma – aperto da Leo Gassmann sulle note di ‘Bella Ciao’ – omaggia Papa Francesco: ‘La sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo, ci accorgiamo della sua importanza quando viene tragicamente a mancare ed è sempre troppo tardi’, le parole di Bergoglio che riecheggiano in una piazza San Giovanni stracolma.

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Economia

Effetto Trump, bruciati in Borsa 6.500 miliardi in 100 giorni

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Nei primi cento giorni di presidenza Trump ci sono stati 70 giorni di scambi a singhiozzo sui mercati finanziari e 32 giorni di perdite, con oltre 6.500 miliardi di dollari cancellati dal valore delle società quotate. Lo scrive il New York Times, secondo cui per i mercati finanziari il calo del 7% dell’indice S&P 500 rappresenta il peggior inizio di mandato presidenziale da quando Gerald R. Ford subentrò a Richard M. Nixon nell’agosto del 1974, dopo lo scandalo Watergate. La crisi, sottolinea il quotidiano, è persino peggiore di quando scoppiò la bolla tecnologica all’inizio del secolo, e George W. Bush ereditò un mercato già in caduta libera. Al contrario, Trump ha ereditato un’economia solida e un mercato azionario in ascesa da un massimo storico all’altro. La situazione è cambiata rapidamente quando Trump ha annunciato i suoi dazi il 2 aprile, facendo esplodere la volatilita’ nei mercati finanziari.

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