Collegati con noi

Sport

Koulibaly, il gigante dal cuore d’oro accolto come un idolo nazionale in Senegal è il miglior difensore al mondo ed è valutato oltre 100 milioni perché…

Pubblicato

del

Kalidou Koulibaly, al secolo KK o K2 per la sua altezza (1,95 m), il 20 giugno compie 28 anni. Sul sito  https://www.transfermarkt è quotato 75 milioni di euro.

Tra i calciatori talentuosi che giocano nei campionati europei é quello che negli ultimi 5 anni é cresciuto di più in termini di miglioramenti tecnici e tattici ed ha aumentato maggiormente le sue quotazioni.

Nel 2013 lasció il Metz, fu acquistato per poco più di un milione di euro dal KRC Genk. Nel luglio del 2014 entró a far parte della rosa del Napoli che sborsó quasi 8 milioni di euro per accapparrarsi le sue prestazioni. Lo faceva seguire da tempo mister Rafael Benítez e lo volle subito con sé. A distanza di 5 anni KK è valutato una cifra da capogiro. Manchester United, Real Madrid, Paris Saint Germain e soprattutto Juventus farebbero follie per averlo.

I bianconeri e il Real avrebbero sondato la disponibilità di Aurelio de Laurentiis a venderlo offrendo anche 100 milioni di euro, ma avrebbero ottenuto un cortese ma fermo “no grazie”.

Da un milione di euro a 100 milioni, questo l’incremento del costo del cartellino del calciatore senegalese. A inizio settembre del 2018 il difensore del Napoli ha rinnovato il proprio contratto con il club, firmando fino al termine della stagione 2022/2023. Un accordo che lo porterà a guadagnare quasi 4 milioni di euro all’anno. Sono esclusi bonus e premi. Il giocatore è considerato tra i migliori in Italia e nel mondo nel suo ruolo di difensore centrale con eccellenti attitudini offensive e rare capacità ancora in corso di affinamento di impostazione del gioco partendo dalla difesa. Ed é questa capacità di crescita tecnica che ha consigliato al club di De Laurentiis di inserire anche una clausola rescissoria particolarmente onerosa nel contratto.

La clausola rescissoria contrattuale in essere prevederebbe un esborso monstre di 200 milioni di euro ed é valida dal 2020

Secondo fonti degne di fede, infatti, la clausola inserita nell’accordo che lega Koulibaly al Napoli sarebbe parecchio superiore a quella da 100 milioni di euro inizialmente ipotizzata. La cifra ammonterebbe infatti al doppio, ovvero 200 milioni di euro. Unica certezza però non é la cifra ma il fatto che la clausola sarebbe esercitabile solamente a partire dal 2020. Dunque Koulibaly almeno per il prossimo campionato é incedibile e sará il perno centrale dell’architettura difensiva del nuovo Napoli, quello che verrà costruito ex novo da Carlo Ancelotti. Poi si vedrà. Di sicuro, visto il talento e il tasso di crescita tecnica del campione africano, le sue quotazioni sono destinate solo a migliorare e a fare la gioia del Napoli in caso di cessione nel 2020.

Il campionato appena conclusosi ci dice che con 154 palloni recuperati, è Kalidou Koulibaly il calciatore che ne ha recuperati di più in questa stagione della serie A. A certificarlo sono le statistiche della Lega relative alle prestazioni dei calciatori del campionato appena conclusosi.

KK é anche il calciatore più corretto e più rispettoso delle direzioni arbitrali.

Nella stagione archiviata con un ottimo secondo posto col suo Napoli Koulibaly in 35 match é stato ammonito 10 volte ed ha subito una espulsione dopo doppia ammonizione a San Siro nel corso di una partita vergognosa a San Siro contro l’Inter.

Un mercoledì da cani da dimenticare nel corso del boxing day di Santo Stefano 2018: fuori lo stadio l’aggressione ad un convoglio di tifosi del Napoli con un ultras interista (Daniele Belardinelli) rimasto ucciso e dentro lo stadio cori razzisti vergognosi contro il senegalese per l’intera partita, fino alla espulsione immeritata per doppia ammonizione inventata dalla giacchetta nera Gennaro Mazzoleni. Con l’intero stadio o quasi che si produceva in “buu buu” razzisti, l’arbitro invece di fermare il match ed usare gli altoparlanti dello stadio per minacciare di fermare tutto fino alla cessazione dei cori discriminatori pensò bene di punire un fallo veniale di Koulibaly, molto nervoso per le umiliazioni razziste che subiva, con un giallo e infine col rosso dopo l’applauso ironico del senegalese ai razzisti che lo bersagliavano. Ora KK é in vacanza. Resterà un paio di settimane in Senegal dove ha trovato un intero popolo che lo ama alla follia che gli ha tributato una accoglienza da grande campione. Koulibaly è l’orgoglio del Senegal come uomo e come atleta.

KK si è detto “Felice e orgoglioso per l’affetto del mio quartiere! Grazie ragazzi, grazie Kellermann“.  Così ha scritto sul suo profilo Twitter il difensore azzurro del Napoli pubblicando alcune foto. Koulibaly è stato accolto da tanti bambini che hanno indossato la sua maglia in azzurro. Inoltre le sue maglie  del Napoli e della nazionale senegalese, sono state incorniciate. Koulibaly è un ragazzo d’oro e merita questo affetto. A Napoli è considerato un napoletano. Non solo per il suo attaccamento alla maglia azzurra e per il suo amore per la città che l’ha accolto come un figlio ma per la sua capacità di entrare nel cuore della gente comune. Il campione africano senza mai darlo a vedere, senza mai averlo pubblicizzato, anzi spesso nascondendolo, ha fatto opere di bene per i napoletani meno fortunati e per i suoi amici africani che si trovano a Napoli e che spesso non se la passano bene.

Advertisement

Sport

Calcio: Modric annuncia, a fine stagione lascio il Real Madrid

Pubblicato

del

Il centrocampista croato del Real Madrid Luka Modric, 39 anni, ha annunciato giovedì che lascerà il club madrileno, dove gioca dal 2012, dopo il Mondiale per club. “È arrivato il momento – si legge in un post pubblicato sul suo profilo Instagram -Sabato giocherò la mia ultima partita al Santiago Bernabeu. E anche se, dopo il Mondiale per Club, non indosserò più questa maglia in campo, sarò sempre ‘madridista’”.

Continua a leggere

Sport

Tottenham vince Europa League, primo titolo dopo 17 anni

Pubblicato

del

Una coppa in bacheca, la prima dopo 17 anni, e un pass per la Champions League. Troppa grazia per il Tottenham, che ha vinto l’Europa League imponendosi 1-0 sul Manchester United nel derby tutto inglese disputato a Bilbao e tramutando in oro, in extremis, la sua stagione e condannando invece i Red Devils all’ennesima delusione. Diciassettesima in classifica in Premier League, dove ha perso ben 19 partite, la squadra di Ange Postecoglu ha ottenuto in Europa un risultato storico, dato che non vinceva un trofeo (e Harry Kane ne sa qualcosa) dalla Coppa di Lega inglese del 2008. Gli Spurs si trovano a festeggiare per la rete realizzata da Johnson nel finale del primo tempo, poi difesa alla disperata fino al 98 minuto, grazie anche alle parate del portiere azzurro Guglielmo Vicario, facendo felici le migliaia di tifosi arrivate al San Mames sperando nella redenzione dei loro beniamini.

Un successo che ha anche un grande valore economico, potenzialmente superiore ai 100 milioni di sterline (120 milioni di euro) e che rende giustizia al tecnico Postecoglu, il quale ancora una volta ha tenuto fede alla tradizione di portare a casa un trofeo al suo secondo anno sulla panchina di una squadra. Tra due squadre non certo al top non era lecito attendersi grande spettacolo e qualità di gioco, così il primo tempo è stato segnato da molti errori, tanta foga, gioco spezzettato dai falli e poche emozioni. E non poteva che essere in linea il gol che al 42′ ha sbloccato la partita: su cross di Sarr, Johnson ha cercato una deviazione sbilenca, la palla è finita addosso al difensore dello United Shaw ed è finita in rete eludendo l’intervento di Onana. L’Uefa ha assegnato la rete al gallese, miglior marcatore stagionale per gli Spurs.

Nella ripresa, lo United ha alzato il ritmo e si è fatto pericoloso ma il Tottenham pur arretrando non si è disunito e ha cercato fortuna in contropiede. Vicario ha rischiato di rovinare tutto per gli Spurs con un’uscita avventata al 24′, ma Van De Ven in acrobazia ha salvato sulla linea il colpo di testa di Hojlund. Poco dopo, Amorim ha tolto il danese e Mount per inserire Garnacho e Zirkzee e per gli Spurs si è trasformata in un angosciante assedio, ma la fortuna e Vicario, decisivo su un colpo di testa di Shaw allo scadere per evitare i supplementari, ha premiato la squadra forse meno attesa. Lo United era a caccia del primo trionfo europeo dall’Europa League 2016/17 e, al contrario che in Premier, in Europa è stata l’unica squadra imbattuta in questa stagione. I Red Devils erano arrivati in finale travolgendo 7-1 l’Athletic Bilbao, negando alla squadra spagnola una finale nel proprio stadio, e forse gli dei baschi del calcio hanno fatto pagare questo affronto. Per Amorim e i suoi giocatori, la sconfitta è stata l’ennesimo choc di una stagione da dimenticare in fretta.

Continua a leggere

In Evidenza

Cellino: sono una vittima, mi hanno truffato. Voglio vendere il Brescia e uscire dal calcio

Il presidente del Brescia si difende dalle accuse della Procura Figc: «Mai conosciuto Alfieri, mi sono fidato del mio commercialista».

Pubblicato

del

«Mi fanno passare per truffaldino, ma sono una vittima». Con queste parole Massimo Cellino (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente del Brescia Calcio, si è difeso in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, alla vigilia dell’udienza al Tribunale Federale Nazionale che potrebbe decidere il futuro della sua squadra, già salvata sul campo ma ora a rischio retrocessione in Serie C.

La Procura Federale ha infatti accusato il club di non aver versato regolarmente Irpef e contributi Inps ai propri tesserati, aprendo un caso che ha bloccato i play-out di Serie B e lasciato sospeso il destino del Brescia e della Sampdoria, che potrebbe rientrare in corsa per la salvezza.

«Sono stato truffato da chi doveva tutelarmi»

Cellino ricostruisce i fatti a partire dal 16 febbraio, giorno del suo rientro in Italia: «Mi informano che il responsabile finanziario Luigi Micheli si è dimesso. Poi scopro che mi ha rubato dei soldi. Il 17 febbraio dovevamo pagare gli stipendi del trimestre, così mi rivolgo al nostro commercialista, lo Studio Gamba, che ci segue da anni».

Secondo quanto racconta, è proprio il commercialista a consigliargli di rivolgersi al Gruppo Alfieri spv, per versare i contributi tramite la compravendita di crediti di imposta. Una pratica che, sostiene Cellino, era stata presentata come legale e utilizzata da aziende importanti. «Non ho mai incontrato questo Alfieri, non sapevo nemmeno chi fosse. Mi sono fidato del professionista», ribadisce.

I documenti e le rassicurazioni

Cellino mostra anche un documento che il commercialista gli avrebbe consegnato, una presunta certificazione della Banca d’Italia per il codice Isin, poi rivelatasi falsa. «Ma mica sono io il professionista. È il commercialista che avrebbe dovuto fare le verifiche», afferma. A sostegno della sua buona fede, spiega di aver inviato tutta la documentazione anche alla Covisoc, inclusa la quietanza di pagamento alla società cedente.

«In 36 anni mai una sanzione. Adesso me ne vado»

Il presidente è un fiume in piena: «In 36 anni nel calcio non ho mai ricevuto una sanzione per un ritardo nei pagamenti. Anche ai tempi di Calciopoli sono rimasto in piedi. Ora però non ce la faccio più. Questo calcio non lo riconosco più. Voglio vendere il prima possibile».

Alla domanda sulla sua prossima mossa, Cellino risponde con amarezza:

«Trovare un grosso burrone e buttarmici dentro».

Parole che raccontano lo sconforto profondo di uno dei dirigenti più esperti del calcio italiano, oggi al centro di un’inchiesta che rischia di stravolgere la fine della stagione e compromettere anni di gestione.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto