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Kiev pronta al contrattacco a Bakhmut, Mig da Bratislava

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Kiev è pronta a lanciare una controffensiva per allontanare le truppe russe da Bakhmut, nel Donbass, approfittando del fatto che esse sarebbero ormai “stremate” dopo mesi di assedio inconcludente. L’annuncio è stato fatto dal comandante delle forze di terra ucraine, Oleksandr Syrsky, nel giorno in cui l’Ucraina ha ricevuto i primi jet da combattimento da un Paese Nato, quattro Mig-29 donati dalla Slovacchia, che ne dovrebbe consegnare 13 in tutto. L’arrivo dei caccia, peraltro antiquati e a terra da diversi mesi, ha provocato la reazione di Mosca: “I Paesi della Nato e dell’Ue continuano il percorso verso l’escalation del conflitto, cercando di trascinarlo e di combattere fino all’ultimo ucraino”, ha detto il viceministro degli Esteri Alexander Grushko. Ma i russi sembrano avere problemi più urgenti, stando a quanto scrive il Conflict Intelligence Team, un’organizzazione open source con sede a Tbilisi, secondo la quale Mosca sta recuperando dai magazzini carri armati T-54 e T-55 risalenti agli Cinquanta, probabilmente per far fronte alle perdite di mezzi corazzati in Ucraina. Intanto però la Russia ha annunciato di aver messo in orbita un nuovo satellite militare, il Kosmos-2567, portato nello spazio da un razzo Soyuz-2.1a lanciato dal cosmodromo di Plesetsk. Non si placano intanto le reazioni di Mosca dopo la notizia che Londra si appresta a inviare all’Ucraina proiettili perforanti anti-carro all’uranio impoverito.

“I Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno deciso di portare l’umanità sull’orlo di un Armageddon nucleare”, ha tuonato l’ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov. Mentre l’ex presidente Dmitri Medvedev è tornato sul mandato di cattura della Corte penale internazionale contro Vladimir Putin avvertendo che ogni Paese che lo dovesse eseguire si renderebbe responsabile di una “dichiarazione di guerra” nei confronti di Mosca. Le fonti militari ucraine continuano a diffondere notizie sulle difficoltà che incontrerebbero quelle russe. Lo stato maggiore di Kiev ha scritto che ieri le forze di Mosca hanno abbandonato, senza che vi fossero combattimenti, Nova Kakhovka, la cittadina sulla riva sinistra del fiume Dnepr, nella regione di Kherson, dove si erano ritirate nel novembre scorso dopo avere lasciato la città capoluogo. Poco dopo però l’esercito ucraino ha dovuto fare marcia indietro con un’auto-smentita in cui ha ammesso di essersi sbagliato ad analizzare “i dati disponibili”.

Nova Kakhovka è d’importanza strategica perché situata vicino a una diga all’uscita di un enorme bacino, utilizzato per il rifornimento idrico ed elettrico della Crimea. Proprio nella regione di Kherson peraltro si è recato oggi in visita il presidente Volodymyr Zelensky, dopo la missione di ieri sul fronte di Bakhmut. In prima linea da parte russa per la conquista di quest’ultima città vi è la compagnia privata Wagner, che secondo l’agenzia americana Bloomberg sarebbe pronta ad abbandonare la battaglia per i troppi contrasti con Mosca e trasferire le sue forze in Africa, dove è già presente in diversi Paesi. Yevgeny Prigozhin, fondatore e capo del gruppo, ha subito smentito: “Fino a quando il nostro Paese ha bisogno di noi, rimarremo a combattere in Ucraina”, ha detto. Intanto, se l’offensiva di Bakhmut sembra essersi arenata, l’intelligence militare britannica avverte che più a nord i russi stanno avanzando verso la città di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, che è anche un hub logistico. Si aggiorna intanto il bilancio delle vittime degli ultimi bombardamenti. Secondo i servizi d’emergenza ucraini, sono saliti a nove i morti di un attacco con droni lanciato la notte tra martedì e mercoledì dai russi nella città di Rzhyshchiv, a sud-est di Kiev. E due persone sono state uccise la scorsa notte in un attacco missilistico sulla città di Avdiivka, nella regione di Donetsk.

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Usa: consigliere per la sicurezza nazionale Waltz lascia incarico dopo scandalo Signal

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Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, e il suo vice Alex Wong hanno presentato le loro dimissioni, lasciando così l’amministrazione Trump. Lo riferisce Fox News, dopo le anticipazioni del Wall Street Journal. La decisione è dovuta alle polemiche scatenate dal “Signalgate”, la pubblicazione da parte del direttore dell’Atlantic, Jeffrey Goldberg, di uno scambio in una chat su Signal riservata in cui Waltz aveva inavvertitamente incluso lo stesso giornalista, rivelando la preparazione di attacchi contro i ribelli Houthi in Yemen. Waltz si era assunto la piena responsabilità dell’incidente.

 

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Zelensky: l’accordo sulle terre rare è davvero equo

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

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Bisnonna inglese 115enne diventa la persona più anziana al mondo

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Una bisnonna britannica di ben 115 anni ha raccolto questa settimana la palma di persona più vecchia del mondo – stando alle statistiche internazionali censite – dopo l’annuncio della morte di uno suora 116enne in Brasile. Lo racconta oggi con dovizia di particolari il Daily Telegraph. La nuova titolare del record di longevità si chiama Ethel Caterham ed è nata il 21 agosto del lontano 1909 in un villaggio dell’Hampshire, in Inghilterra meridionale: prima del diluvio della Grande Guerra, mentre sul trono di quello che era ancora l’Impero britannico sedeva re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, bisnonno della defunta Elisabetta II e trisavolo dell’attuale monarca, il 76enne Carlo III.

Ultima di 8 figli, nonna Ethel vive attualmente in una residenza per anziani nella contea del Surrey, pure in Inghilterra del sud, dove – dopo l’ufficializzazione del suo primato – ha ricevuto una lettera personale di re Carlo: che si felicita per il “rimarchevole traguardo” da lei raggiunto. Tuttora lucida, Catheran è in grado di ricordare le tappe salienti della sua vita.

A 18 anni si trasferì nell’India coloniale, assunta come au pair nella famiglia di un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà; poi, al ritorno in Gran Bretagna, conobbe a una festa il futuro marito Norman, sposato nel 1933 e col quale ha vissuto a Hong Kong e a Gibilterra prima di tornare in terra inglese. Rimasta vedova quasi mezzo secolo fa, nel 1976, Ethel ha smesso di guidare solo alla soglia dei 100 anni. Mentre a quasi 111 è riuscita a guarire pure da un contagio di Covid. Il segreto della sua longevità? “Non aver litigato con nessuno”, ha risposto a un giornalista.

Oltre alla scelta di dare priorità “alla famiglia, la cosa più importante dell’esistenza”, ai figli, ai nipoti e ai pronipoti. A una testata locale ha spiegato del resto di non avere rimpianti, di essere “felice d’aver girato il mondo” fino ad approdare in “questa bella casa” di riposo in patria: “Ho detto sì a ogni opportunità di vita, mantenendo un’attitudine mentale positiva e accogliendo ogni cosa con moderazione”. Giusto l’anno scorso il Regno Unito aveva celebrato la conquista del record di un altro suddito britannico come ‘uomo più anziano del pianeta’: record ereditato da un giapponese e detenuto per qualche mese nel 2024 dal veterano di guerra John Tinniswood, deceduto a novembre a 112 anni d’età.

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