Il tormentone su un possibile trasferimento di Lionel Messi all’Inter e’ animato da un piccolo giallo che coinvolge PPTV, il sito cinese di streaming del gruppo Suning, proprietario del club nerazzurro. Per presentare la partita di questa sera fra Inter e Napoli, PPTV – che ha i diritti per la Serie A in Cina – ha pubblicato uno spot aperto dall’immagine della sagoma della stella del Barcellona, con le dita al cielo come e’ solito festeggiare i suoi gol, proiettata sul Duomo di Milano, con tanto di nome e numero 10. Il frame ha fatto in fretta il giro del web, rilanciata da molti sui social network, ma nel giro di un’ora e’ stata modificata, rimanendo un’ombra senza nome e numero, e poi l’intero video e’ diventato inaccessibile. Nei giorni scorsi la suggestione del clamoroso colpo di mercato e’ stata ravvivata dalla notizia che Jorge Messi, il padre dell’argentino sei volte pallone d’oro, ha preso residenza a Milano, in via Joe Colombo, nel quartiere Porta Nuova, poco distante da dove sorge la sede dell’Inter. “Non e’ un nostro obiettivo, Messi e’ concentrato a continuare la sua carriera al Barcellona – ha tagliato corto tre giorni fa l’ad nerazzurro, Beppe Marotta, intervistato da Sky Sport -. Credo non ci siano dubbi su questo. Parliamo di fantacalcio, ci sono zero possibilita’”. Qualche settimana fa PPTV si era sbilanciata su un altro possibile colpo di mercato: presentando Inter-Brescia, aveva utilizzato un montaggio di Antonio Conte con un violino in mano, su cui era appoggiato un mazzo di carte da cui usciva un asso con l’immagine di Sandro Tonali in maglia nerazzurra.
L’esercito libanese ha smantellato “oltre il 90 per cento” dell’infrastruttura militare del gruppo filo-iraniano Hezbollah nel Libano meridionale, vicino al confine con Israele, ha dichiarato un funzionario all’Afp. “Abbiamo completato lo smantellamento di oltre il 90 percento delle infrastrutture di Hezbollah a sud del fiume Litani”, ha dichiarato un funzionario della sicurezza, a condizione di mantenere l’anonimato. L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah libanese prevede lo smantellamento delle infrastrutture di Hezbollah.
Barcellona-Inter, Inzaghi: “Grande partita contro la squadra più forte del mondo. Ora San Siro sarà una finale”
Inzaghi elogia la prestazione dell’Inter contro il Barcellona. Dumfries MVP con una doppietta, Mkhitaryan deluso per il gol annullato. Tutto si decide a San Siro.
Dopo un’intensa sfida tra Barcellona e Inter, finita in pareggio, il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi ha espresso tutta la sua soddisfazione per la prestazione della squadra, nonostante un pizzico di rammarico per il gol annullato a Mkhitaryan. «È una grandissima soddisfazione, abbiamo fatto una grande gara. Il doppio vantaggio sarebbe stato meritato, ma c’è un po’ di rammarico per quel gol annullato, ancora non capisco perché», ha dichiarato a Prime Video.
«Gli episodi fanno la differenza – ha aggiunto –, ma abbiamo disputato una partita ben organizzata contro, a mio avviso, la squadra più forte del mondo. Yamal ci ha creato tanti problemi, non vedevo un calciatore così da 8-9 anni».
Problemi fisici per Lautaro, ma Taremi risponde presente
Il tecnico nerazzurro ha spiegato l’uscita anticipata di Lautaro Martinez: «Veniva da otto partite consecutive, senza Thuram ha giocato tantissimo. Ha avuto un risentimento ed è stato costretto a fermarsi. Ma faccio i complimenti a Taremi per come è entrato».
Guardando al ritorno, Inzaghi non ha dubbi: «Martedì sarà una finale. Chi vince va a giocarne un’altra».
Dumfries MVP: “La vera Inter è tornata”
Il protagonista della serata è stato Denzel Dumfries, autore di una splendida doppietta e premiato come miglior giocatore del match. L’olandese, emozionato nel postpartita, ha detto: «Dopo tre sconfitte abbiamo visto la vera Inter, quella che gioca con cuore. Sono orgoglioso e contento, ho superato un infortunio difficile. Ora guardiamo avanti».
C’è fiducia in vista del ritorno? «Tutto è possibile, siamo una squadra forte e dobbiamo dimostrarlo ogni partita. Adesso pensiamo al Verona e poi al ritorno a San Siro».
Mkhitaryan: “Quel gol annullato lo ricorderò per tutta la vita”
Il centrocampista Henrikh Mkhitaryan, deluso ma determinato, ha commentato con amarezza l’episodio che gli ha negato la gioia del gol: «Ci penso e ci penserò per tutta la vita. Potevamo andare in vantaggio, ma era fuorigioco per 2-3 centimetri. Adesso testa alta e pensiamo al ritorno».
«È un momento difficile – ha aggiunto – c’è tanta stanchezza, ma è l’ultima spinta e nel gruppo lo sappiamo. Soffriamo per ottenere un risultato positivo. Il Barcellona è fortissimo, ma anche noi lo siamo».
Prendete dei gol spettacolari, tanta qualità, grande tattica e un po’ di sana difesa all’italiana che non guasta mai. Mischiate tutto insieme e uscirà il pirotecnico pareggio tra Barcellona e Inter, che hanno mostrato tutto quello che i tifosi vorrebbero vedere in una semifinale di Champions League. Il tabellone dello stadio Olimpico di Montjuic al 90′ dice 3-3, in una partita in cui succede di tutto: l’Inter va avanti sul 2-0 con due magie di Thuram e Dumfries dopo 20 minuti, poi si accende Lamine Yamal che riporta tutto in equilibrio.
Nella ripresa Dumfries esalta ancora i nerazzurri, ma Raphinha trova immediatamente il gol del 3-3. Per decidere la finalista serviranno i 90′ di San Siro tra una settimana, ma intanto la squadra di Simone Inzaghi esce indenne dalla trasferta catalana pur arrivando da tre sconfitte di fila, anche se preoccupano le condizioni di Lautaro Martinez uscito per un infortunio muscolare dopo 45′. L’Inter parte fortissima, come meglio non si può. L’orologio non ha nemmeno fatto un giro completo quando Dumfries con un cross trova Thuram in area, il francese si inventa un colpo di tacco che sorprende Szczesny e i nerazzurri si ritrovano subito in vantaggio, ammutolendo il Montjuic con il gol più veloce segnato in una semifinale nella storia della Champions League.
I blaugrana reagiscono, ma l’Inter è feroce, oltre che ad essere in vena di capolavori: su corner Dumfries, approfittando di una torre di Acerbi, tira fuori dal cilindro una semirovesciata che regala il raddoppio ai nerazzurri. Il palcoscenico è di altissimo livello e alla serata si iscrive anche Lamine Yamal, il più talentuoso dei ventidue in campo. Alla centesima presenza col Barcellona, l’ala spagnola trova una perla per riaprire la gara con una serpentina conclusa da un mancino morbido a giro che tocca il palo e si infila. Non contento, il 17enne (diventato il più giovane a segnare in una semifinale di Champions) subito dopo prova a saltare ancora tutti, ma sul tiro stavolta trova la deviazione di Sommer che spedisce il pallone sulla traversa.
L’Inter fatica ad uscire dalla propria area, il Barça si esalta e trova il pareggio quando Bisseck si perde Raphinha su un lancio di Pedri, torre di testa per l’accorrente Ferran Torres (su cui si distrae Acerbi) che alla terza volta non sbaglia e riporta la gara in equilibrio. Il Barcellona perde Koundé per infortunio, ma la perdita per i nerazzurri è decisamente più grave, perché Lautaro è costretto a uscire per un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra, lasciando il campo quasi in lacrime e non rientrando poi dagli spogliatoi ad inizio ripresa venendo sostituito da Taremi.
Nella ripresa, però, è ancora Dumfries ad esaltare i nerazzurri, riportando avanti gli uomini di Inzaghi con un colpo di testa saltando sulle spalle di Dani Olmo. Una gioia che però dura pochi istanti, perché Raphinha impatta subito il risultato: uno schema su corner lo libera dal limite, mancino che sbatte sulla traversa e poi sulla schiena di Sommer prima di rotolare in porta per il 3-3. Thuram si invola lanciato da Mkhitaryan, ma al momento del tiro viene chiuso da Cubarsi, poi lo stesso Mkhitaryan segna ma il gol viene annullato per un fuorigioco millimetrico.
Nel finale, il pallone arriva sempre a Lamine Yamal, resta pericoloso anche quando colpisce male, tanto che a 3′ dalla fine centra la traversa con un tiro sbilenco ma che per poco non beffa Sommer. Il Montjuic ruggisce, l’Inter torna alle corde, Sommer ancora risponde a un gran sinistro di Raphinha. È l’ultima emozione, tra una settimana sarà il palcoscenico di San Siro a decidere chi volerà in finale a Monaco di Baviera.