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Cronache

Inchiesta sulla sanità malata in Basilicata, arrestato il Presidente della Regione Marcello Pittella

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L’espressione è forse abusata giornalisticamente, e però Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata, arrestato e messo ai domiciliari nella sua abitazione di Lauria è davvero un terremoto giudiziario e politico nella più piccola delle regioni del Sud. Le accuse contestate all’esponente del Pd sono quelle di falso e abuso d’ufficio. Assieme a Pittella, nella stessa inchiesta, sono indagati, alcuni a piede libero e altri agli arresti in carcere o domiciliari, una trentina di persone. L’ordine di custodia cautelare è della procura di Matera ed è stato notificato all’alba agli indagati dalla Guardia di finanza nell’ambito di una delicata inchiesta sul sistema sanitario lucano. Agli altri indagati sono contestati alche altri reati come la truffa aggravata e la corruzione oltre all’abuso d’ufficio e al falso di cui avevamo già detto perchè reati contestati al presidente Pittella.

Regione Basilicata. Il presidente della Giunta regionale Marcello Pittella arrestato dalla Finanza

Nell’inchiesta della Procura di Matera risultano essere indagati per questioni connesse a concorsi manipolati o nomine nella sanità lucana anche il direttore generale dell’Asl di Bari, Vito Montanaro, e il responsabile dell’anticorruzione dell’Asl, Luigi Fruscio. Le indagini sono cominciate circa un anno e mezzo fa in seguito all’esposto di un dipendente di una ditta fornitrice di servizi che non aveva ricevuto la sua quota di Tfr. Pittella è agli arresti domiciliari nella sua casa di Lauria, provincia di Potenza. Non può parlare con nessuno se non con i suoi legali. Dal suo entourage arriva la conferma dell’arresto e la definizione di tutta la vicenda giudiziaria «surreale».

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Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Cronache

Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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