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In Serie A c’è il crollo della Juve ora a -13, attesa per Napoli-Bologna

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Il Milan segna anche quando non gioca: in attesa del posticipo di oggi del Napoli si gode la vetta in solitaria e registra con entusiasmo il +13 sulla Juve. Allegri si diverte poco col Sassuolo che va in vantaggio e poi, dopo il pari, vince con un contropiede al 95′ che trova disarmata la difesa. Per la Juve un duro colpo che manda in soffitta la rimonta. Anche perche’ le altre vincono tutte. L’Inter approfitta del vantaggio numerico per vincere la resistenza dell’Empoli, la Lazio regola la Fiorentina con una prodezza di Pedro in una gara al di sotto delle aspettative. Fa piu’ fatica la Roma che si fa infilare dal Cagliari per poi sorpassare i sardi con una punizione gioiello di Pellegrini. Due mesi dopo il flop in casa con l’Empoli la Juve perde anche col Sassuolo con un gol nel recupero con uno scavetto di Maxime Lopez, il sostituto di Locatelli. Dopo quattro successi frutto dell’orgoglio piu’ che del gioco Allegri era riuscito a recuperare nel finale con l’Inter, ma i nodi vengono al pettine. Manca un po’ di qualita’, il centrocampo non assiste bene la difesa e, con un Sassuolo in costante crescita, e’ un gara ad handicap.

La Juve preme, Dybala prende il palo, ma gli ospiti si distendono e passano con Frattesi. Nella ripresa Juve all’assalto ma con molta difficolta’ aggancia il pari con una punizione di Dybala trasformata in gol da McKenney di testa. Forcing finale, ma dai possibili tre punti la Juve non ne prende nessuno, perche’ Berardi ha praterie a disposizione e Maxime Lopez ha il piede giusto per beffare Perin. L’Inter fa riposare Dzeko, Skriniar e Perisic ma e’ l’Empoli che spinge sull’acceleratore con Stojan e Luperto, poi l’occasione capita a Di Marco ma a segnare e’ un altro subentrante, D’Ambrosio, al suo centro di testa, specialita’ della casa per l’Inter, all’ottavo gol stagionale. Nella ripresa Ricci abbatte Barella e lascia i suoi in dieci. Non c’e’ piu’ partita: occasioni per Lautaro, Brozovic, Gagliardini prima del raddoppio di Di Marco. Per Inzaghi tre punti importanti dopo il ko con la Lazio e il pari con la Juve. In trasferta l’Atalanta e’ un rullo compressore: con la Samp incassa il quarto successo stagionale, mentre in casa stenta e segna il passo. Dopo il pari con l’Udinese lo squalificato Gasperini si affida agli assist di Zappacosta, alla potenza di Zapata e alla classe di Ilicic. L’esperto Caputo segna subito ma Zapata costringe all’autogol Askildsen e poi firma il raddoppio. Samp furente, ma e’ l’Atalanta a sfiorare il tris e a siglarlo allo scadere con una prodezza di Ilicic. Sarri da’ fiducia a Luis Alberto, la sfida tra Immobile e Vlahovic non decolla. Di Lazzari l’unica occasione del primo tempo, poi la gara la sblocca Pedro con un gran tiro su imbeccata di Milinkovic-Savic.

La Lazio mira a smorzare la gara, i viola attaccano ma manca la qualita’ delle ultime gare. E anche Sarri riparte, dopo il ritiro per il ko di Verona, confermando la maggiore adattabilita’ della Lazio contro le squadre di maggiore peso. Cagliari parte da ultimo della classe e vende cara la propria pelle. La Roma con la sua unica formazione, secondo Mourinho, e’ un po’ spompata e patisce la traversa di Bellanova con un gran tiro. Poi comanda il gioco ma senza lucidita’. E al primo errore difensivo paga pegno. Cross di Marin, errore di Vina, il pallone arriva a Pavoletti che non perdona. Comincia un assedio con occasioni di Zaniolo, Mancini, una traversa di Pellegrini fino al pari di testa di Ibanez. Sulla fascia destra Zaniolo continua a imperversare, guadagna una punizione da fuori area che Pellegrini trasforma con un gran tiro che consente ai giallorossi di tornare al successo e mantenere il quarto posto. Per il Cagliari di Mazzarri un catastrofico ultimo posto. Tudor fa riposare Simeone e tanti titolari dopo l’exploit con la Lazio e il Verona si salva a Udine alla fine con un rigore di Barak. L’Udinese passa con Success, sfiora varie volte il raddoppio ma si deve accontentare del quarto pareggio consecutivo.

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Jannik Sinner pronto al grande ritorno: il debutto al Foro Italico e la nascita della sua Fondazione

Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

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Il conto alla rovescia è iniziato: Jannik Sinner si prepara a vivere una trasferta romana che si annuncia epocale. Con la sospensione di tre mesi dall’agonismo ormai agli sgoccioli, il numero uno del tennis mondiale è pronto a rimettersi in gioco, con l’esordio previsto lunedì al Foro Italico.

L’albergo di lusso scelto da Sinner dispone di un campo da tennis che gli ha permesso di non interrompere mai la preparazione. Insieme ai coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill, l’azzurro ha affinato ogni dettaglio, per arrivare pronto al debutto nella cornice più importante d’Italia. Lunedì sarà una giornata intensa: primo allenamento, conferenza stampa e partecipazione alla cerimonia per celebrare la vittoria in Coppa Davis 2024 insieme ai compagni di squadra.

«Tutto diventa piccolo con Jannik e i ragazzi del tennis italiano», ha commentato entusiasta il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, sottolineando come la presenza di Sinner abbia reso necessaria un’espansione dell’area degli Internazionali d’Italia.

Le sfide del ritorno sulla terra rossa

Mai un giocatore era stato così atteso al Foro, nemmeno un’icona come Roger Federer. Nonostante l’entusiasmo, Sinner mantiene i piedi per terra:
«Non mi aspetto un rientro facile. I primi game saranno complicati. Ma spero di ritrovare presto il ritmo partita», ha dichiarato.
Ad aiutarlo a rientrare in clima agonistico è stato Jack Draper, amico e sparring partner in questi mesi di allenamento in Francia. Anche l’ex campione americano Andy Roddick si dice fiducioso:
«Molti dimenticano che Jannik l’anno scorso è stato a un set dal battere Alcaraz al Roland Garros».

La nascita della Fondazione Jannik Sinner

Mentre si avvicina il grande momento romano, Sinner ha realizzato un sogno personale: la creazione della Fondazione Jannik Sinner, destinata a sostenere ragazzi e giovani atleti attraverso progetti educativi e sportivi.
«Lo sport mi ha insegnato disciplina, resilienza e coraggio. Voglio condividere queste lezioni», ha spiegato.
La Fondazione, no profit, vanta un board di grande prestigio: tra gli altri, Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, e Luca Maestri, vicepresidente e CFO di Apple. La direzione operativa è affidata a Christina Tauber.

Sinner non si limita a vincere sul campo: sta costruendo un’eredità capace di ispirare dentro e fuori dallo sport.


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Jannik Sinner pronto per il Foro Italico: ritorno in campo e nascita della sua Fondazione

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Jannik Sinner si prepara al debutto al Foro Italico dopo tre mesi di stop e lancia la sua Fondazione per sostenere giovani atleti. Il racconto di un ritorno speciale.

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Foto di Jannik Sinner durante un allenamento o una immagine ufficiale di presentazione della Fondazione, meglio se con una racchetta in mano e un sorriso fiducioso.


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L’Udinese rallenta la corsa Champions del Bologna

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La corsa Champions del Bologna rallenta a Udine, dove i padroni di casa muovono di nuovo la classifica grazie a uno 0-0 dopo cinque sconfitte consecutive. Per la truppa di Vincenzo Italiano una gara sottotono, imbrigliati da Runjaic, che ha soffocato tutte le fonti di gioco dei felsinei. Resta il rammarico per gli ospiti per la palla gol sciupata allo scadere da Orsolini, che una settimana dopo il gol-vittoria all’Inter non si ripete e getta alle ortiche due punti con una zuccata a lato a un metro dalla porta. L’allenatore tedesco dei friulani è ancora orfano del bomber Lucca e di capitan Thauvin e con loro di gran parte dei gol e degli assist della squadra in stagione.

Li rimpiazza con Davis come centroboa e con Ekkelenkamp a ruotargli attorno. Niccolini – Italiano è in tribuna, squalificato – deve rinunciare all’infortunato Ndoye e sceglie Dominguez nel trio di assaltatori alle spalle di Dallinga. Pronti, via e proprio Davis al 2′ spacca la traversa con una conclusione di sinistro dal limite che Skorupski può solo guardare. L’Udinese è più intraprendente e al 23′ Payero recupera palla e si invola: la sua conclusione è deviata in angolo dal portiere ma sulla sinistra c’era Kamara liberissimo, ignorato. Bisogna attendere il 32′ per la prima chance rossoblù: Miranda vede l’inserimento di Dallinga alle spalle della difesa, ma Okoye è tempestivo, in uscita bassa, e sventa il pericolo: sul rimpallo Freuler non ci arriva di testa. L’Udinese perde Ekkelenkamp per infortunio: dentro Modesto in un ruolo per lui inedito ed ennesima bocciatura per Pafundi e Sanchez, che non vengono scelti nemmeno con la moria di compagni di reparto.

La frazione si chiude allo stesso modo di com’era iniziata: al 45′ serpentina di Davis e sinistro velenoso che finisce a fil di palo solo per una provvidenziale deviazione di Beukema. Italiano – via smartphone – lascia negli spogliatoi uno spento Aebischer per proporre la fisicità di Pobega. L’Udinese ci prova al 7′ su punizione dal limite conquistata da Payero per fallo di Beukema, che rimedia il primo giallo della stagione nonostante le ben 32 presenze e il ruolo strategico al centro della difesa. Il tiro a giro dell’argentino fa venire i brividi a Skorupski, ma si spegne di poco sul fondo. Il Bologna non punge e allora c’è spazio per gli incursori Fabbian e Cambiaghi per Dominguez e Odgaard.

Al 22′ gli ospiti pareggiano il conto dei legni: è Orsolini a disegnare una parabola favolosa con una punizione dal limite. Okoye può solo sperare. E la sorte lo aiuta. Uno stremato Davis lascia il posto a Iker Bravo, mentre Niccolini prova anche la carta Castro per Dallinga. Al 44′ è ancora Orsolini ad avere il match point: stavolta, come detto, il bomber del Bologna si divora un gol fatto, spedendo incredibilmente a lato il colpo di testa in tuffo dopo la spizzata di Castro. Nell’ ultimo minuto di recupero, una punizione di Lovric – entrato da poco per Payero – costringe Skorupski a una respinta bassa, su cui non arriva alcun attaccante bianconero per la ribattuta. Resta un pareggio a reti bianche che lascia l’amaro in bocca per i mille rossoblù accorsi a Udine.

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Pavoletti-Deiola, colpo salvezza del Cagliari a Verona

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Alla sua prima da titolare Leonardo Pavoletti regala tre punti d’oro al Cagliari che batte il Verona e lo supera in classifica. Un successo di straordinario valore per gli uomini di Nicola, bravi a colpire in una delle pochissime emozioni di tutta la gara e, soprattutto, molti attenti e concentrati nel non offrire nulla al Verona sotto il profilo offensivo. Troppo sterile l’Hellas che una volta in inferiorità numerica in pieno recupero subisce in contropiede il raddoppio con Deiola. Un passo in avanti decisivo per i sardi sulla strada salvezza. Senza Piccoli e con Pavoletti in campo, il disegno tattico del Cagliari è evidente. Chiudersi davanti a Caprile e ripartire con gli uomini di gamba come Luvumbo e Zortea. Verona che cerca di rimanere corto il più possibile proprio per evitare le ripartenze dei sardi.

Gara quindi di un ritmo non altissimo, con grandi duelli fisici ed intensi. La prima palla gol arriva, tuttavia, ben dopo il quarto d’ora di gioco. Luvumbo si getta nello spazio e ha sul destro il pallone buono, attento Montipò a respingere con i piedi. Il Verona non gioca male quando può fraseggiare palla a terra ma fatica a trovare gli spazi per innescare le punte Sarr e Mosquera. Senza considerare la perdita prima della mezz’ora di un elemento di fantasia come Suslov sostituito da Bernede. Ma il Cagliari guadagna campo e trova la rete del vantaggio. Sul traversone di Luvumbo doppio liscio di Coppola e Ghilardi, alle loro spalle Pavoletti, in agguato, stoppa e batte Montipò.

La squadra di casa accusa il colpo, la partita si incattivisce e si arrichisce di falli, il finale di tempo è tutto di marca gialloblù ma a parte una punizione di Duda per Caprile qualche uscita in presa alta e nulla di più. E in avvio di ripresa il Verona non riesce a dare pulizia al proprio gioco. Troppi errori tecnici, attaccanti isolati. Zanetti intuisce le difficoltà della squadra e prova a cambiare qualche fattore, fuori Bradaric e un evanescente Mosquera, dentro Lazovic e il giovane Lambourde. Ma il Verona gioca con troppa fretta, sbaglia troppi passaggi e Caprile resta del tutto inoperoso.

Il tecnico dell’Hellas le prova tutte, ridisegna la squadra passando alla difesa a quattro e spingendo sull’assetto offensivo con tre attaccanti, Sarrnal centro, Lambourde e Livramento sugli esterni. Ma il Cagliari difende sempre, solido, attento, ordinato. Nicola cambia l’attacco sardo. Fuori in rapida successione Pavoletti, Marin e Luvumbo, dentro le forze fresche di Mutandwa, Deiola e Gaetano. Hellas che nel finale gioca anche in inferiorità numerica. Scomposta l’entrata di Ghilardi su Gaetano, giusto il rosso diretto al difensore gialloblù. E in pieno recupero Gaetano serve sottoporta Deiola per il più facile dei raddoppi.

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