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Il segreto dell’amore? Non è il sesso ma sono i soldi, le coppie più guadagnano più si sposano

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Qual è il segreto di un rapporto di amore longevo? Il conto in banca e più o meno lo stesso stipendio dei coniugi, le stesse entrate. Insomma l’amore di coppia è certamente affinità chimica, sesso, equilibrio. Ma farlo funzionare è questione di reddito. A stabilirlo è Patrick Ishizuka, demografo della Cornell University, in un rapporto pubblicato sulla rivista Demography.

In questo studio Ishizuka ha evidenziato una maggiore probabilità di matrimonio quando i partner guadagnano entrambi molto. Ma ha anche svelato, che un rapporto è più stabile quando i salari percepiti da entrambi non si discostano molto. L’autrice, con una accurata esplorazione, mirava a comprendere l’influenza che il denaro esercita sullo stato di una relazione.  E così la Ishizuka ha rilevato che le coppie con maggiore probabilità puntano al matrimonio, appena raggiunta una certa soglia di reddito. In tal modo possono realizzare il loro sogno. Come avere una casa, un’auto, fare vacanze. E avere abbastanza risparmi che garantiscano l’organizzazione di un grande matrimonio. Non si escludono dal sogno, però, neanche i lavori stabili con un reddito costante.

E nelle coppie con una posizione economica più debole? Sempre secondo Ishizuka ci sono maggiori probabilità di separazione. Asserzione questa, in verità, contrastante con l’affermazione di una precedente ricerca. Questa sottolineava quanto le coppie, con meno soldi, considerassero il matrimonio un grande valore. Pertanto, secondo Ishizuka, il matrimonio è riservato, soprattutto, alle coppie che possono vantare uno standard economico elevato. A completamento della ricerca è riportato l’aumento dei tassi di divorzi dagli anni ’60, che vede coinvolte soprattutto le persone con meno istruzione. Ed ha aggiunto, infine, che l’ammontare di denaro guadagnato dalle coppie non è l’unico fattore importante nel determinare la forza di un reciproco impegno. Comunque, secondo Ishizuka, l’aumento delle probabilità per un rapporto duraturo è consequenziale a salari simili dei partner conviventi.

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Da AI e realtà virtuale il primo ologramma 3D dell’embrione umano

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Intelligenza artificiale (AI) e realtà virtuale hanno permesso di vedere per la prima volta come l’embrione si sviluppa nell’utero durante la gravidanza, riproducendone l’ologramma in 3D. Pubblicato sulla rivista Human Reproduction, il risultato si deve al gruppo della ginecologa Melek Rousian, dell’Università di Rotterdam, nei Paesi Bassi, e indica che più lentamente avviene lo sviluppo embrionale, più aumenta il rischio di un aborto. Di conseguenza, la nuova tecnica fornisce un indicatore utile per prevedere se una gravidanza è a rischio, oppure se ha alte probabilità di concludersi con la nascita di un bambino.

“Abbiamo scoperto che, più è lungo il tempo che l’embrione impiega a svilupparsi, più aumenta il rischio di un aborto”, ha osservato Rousian, riferendosi alle osservazioni fatte con il suo gruppo sulle prime dieci settimane di gravidanza. I ricercatori hanno utilizzato le tecniche più avanzate della diagnosi per immagini e della realtà virtuale per ottenere ologrammi in 3D degli embrioni e in questo modo hanno potuto osservare con un dettaglio senza precedenti ogni fase dello sviluppo, compresa la formazione di braccia e gambe, il modo in cui si modella il cervello e hanno potuto anche misurare il volume e la lunghezza complessive dell’embrione. Grazie a queste nuove tecniche, rileva Rousian, in futuro sarà possibile stimare la probabilità che una gravidanza vada a termine e segnalare un eventuale rischio di aborto.

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Nyt, parte del codice sorgente di Twitter trapelato online

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Nuova grana per Twitter nell’era di Musk. Parti del codice sorgente della piattaforma, il codice del computer su cui gira il social network, sono trapelate online, secondo un’azione legale intentata da Twitter. Lo scrive il New York Times, sottolineando che si tratta di una rara e importante esposizione di proprietà intellettuale, in un momento in cui la società fatica a ridurre i problemi tecnici e a risollevarsi dalle debacle commerciali sotto Elon Musk.

Venerdì Twitter si è mossa per rimuovere il codice trapelato inviando un avviso di violazione del copyright a GitHub, una piattaforma di collaborazione online per sviluppatori di software dove è stato postato il codice. GitHub ha rispettato la diffida e ha rimosso il codice il giorno stesso. Non è chiaro da quanto tempo il codice trapelato fosse online, ma sembra che fosse pubblico da almeno diversi mesi, anche se Twitter se ne sarebbe accorta solo recentemente.

La compagnia che cinguetta ha anche chiesto al tribunale distrettuale degli Stati Uniti del distretto settentrionale della California di ordinare a GitHub di identificare la persona che ha condiviso il codice e qualsiasi altra persona che lo ha scaricato. E ha avviato una indagine interna, dove si suppone che chiunque sia stato abbia già lasciato la società lo scorso anno, quando Musk ha lanciato licenziamenti di massa. Una delle preoccupazioni è che il codice, generalmente custodito nella massima segretezza, includa vulnerabilità di sicurezza che potrebbero fornire agli hacker o ad altre parti motivate i mezzi per estrarre i dati degli utenti o mandare in tilt il sito.

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Arriva versione aggiornata ChatGpt, l’AI può capire le foto

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Arriva la versione aggiornata di ChatGpt, il software di Intelligenza artificiale (AI) diventato il trend tecnologico del momento che cambierà i motori di ricerca, a partire da Bing di Microsoft che lo ho già integrato. La società OpenAi che lo ha creato, ha presentato la versione numero 4 che integra nuove funzionalità spingendo su contenuti multimediali più ricchi, anche con immagini, dunque non solo testo. ChatGpt4, nella pratica, può rispondere alle domande degli utenti anche a partire da foto, ad esempio per analizzare cosa c’è all’interno di un’immagine e fornire, partendo da questa, ulteriori approfondimenti. Ad esempio, si può essere caricare su ChatGpt la foto di un piatto finito e ottenere i passi per comporre la ricetta.

Tecnicamente, l’AI ora può scrivere un massimo di 25.000 parole per domanda, circa otto volte più del modello precedente. Da quando è stato lanciato a novembre 2022 da OpenAi, ChatGpt è stato utilizzato da milioni di persone. La stessa Microsoft ha spiegato che Bing Ai, con un box di ricerca alimentato da ChatGpt, ha raggiunto un picco di 100 milioni di utenti unici al giorno. Un numero che potrebbe aumentare ulteriormente con la futura apertura del motore, oggi disponibile solo con un accesso con lista d’attesa, a tutti i navigatori.

Gpt4 sarà inizialmente disponibile per gli abbonati a ChatGpt Plus, il servizio di OpenAi a pagamento, con un prezzo di 20 dollari al mese. Il linguaggio di nuova generazione sarebbe già stato integrato in Bing e implementato con una conoscenza che arriva ad agosto del 2022 e superando così Gpt-3, che era fermo a dicembre del 2021. I dipendenti di Microsoft avrebbero testato nelle scorse settimane il chabot con oltre 14 mila domande basate su materie e quesiti sia universitari sia professionali.

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