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Il reddito di cittadinanza, l’agente provocatore, Rocco Casalino e il “Sistema” Mef nell’audio “rubato”

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L’audio è stato “rubato” a Rocco Casalino, il capo della Comunicazione di Palazzo Chigi, da un giornalista che normalmente si occupa di questioni parlamentari o che segue il lavoro di Palazzo Chigi. Non sappiamo chi è il giornalista, né per quale giornale o agenzia di comunicazione lavora.  Si capisce dal tono assai confidenziale con cui Rocco Casalino si rivolge al giornalista che c’è grande dimestichezza di rapporti tra i due. Non può essere che così, già che Casalino, nel riferire certe circostanze sulla spinosa questione del reddito di cittadinanza, manco tanto riservate, spiega al giornalista amico che deve nascondere la fonte e riferire di “voci che arrivano da fonti parlamentari”. Che poi è un modo per dire che il M5S è incazzato e che è pronto a fare barricate sulla questione reddito di cittadinanza. Pure questo retroscena, francamente, non mi pare un granché riservato, succulento come spiffero giornalistico. Il capo del M5S Luigi Di Maio ha più volte detto che sul reddito di cittadinanza farà barricate e a Tria ha “intimato” di trovare i soldi perché è uno degli impegni fondamentali nel contratto di Governo. Il linguaggio un po’ volgare, forse eccessivo da parte di Casalino, credo sia da mettere in relazione al tipo di rapporto che ha con il giornalista. “Fare fuori” non è una espressione equiparabile a Spoil System, così come “pezzi di merda” non è roba da educande. Ma Casalino non stava rilasciando una intervista, non sapeva di essere oggetto di una “spiata” o di una “provocazione”. Stava dando delle dritte ad un suo amico giornalista, magari davanti ad un caffè o chissà dove. Infine ma non per ultimo ci sono molti tagli all’audio che non possiamo apprezzare perché sono stati fatti dall’autore della diffusione della conversazione con Casalino. E questo inficia la qualità e la genuinità della conversazione il cui clima è molto familiare. Diciamo che ci troviamo di fronte ad un caso di agente provocatore giornalista che lascia perplessi. Molto. Sarebbe bello capire chi c’è dietro questa propalazione dell’audio. Ammesso, ovviamente, che ci sia qualcuno.

Sulla questione c’è una nota del M5S pubblicata sul Blog delle Stelle. Questo il contenuto. “Quello che è stato ripetuto per l’ennesima volta ai giornalisti De Angelis e Salvatori da Rocco Casalino, e che oggi campeggia su tutti i giornali, era la linea del MoVimento 5 Stelle detta e ridetta in tutte le salse” c’è scritto nella nota, dove si fanno i nomi di due giornalisti, che presumibilmente sono quelli con cui Casalino ha parlato.  La nota continua ricordando che i 5 Stelle sono “assolutamente convinti (ed è sotto gli occhi di tutti) che nei ministeri c’è chi ci rema pesantemente contro: uomini del Pd e di Berlusconi messi nei vari ingranaggi per contrastare il cambiamento, in particolare il reddito di cittadinanza che disintegrerà una volta per tutte il voto di scambio. La spalla di questi uomini del sistema sono i giornali del sistema. Difendono tutti gli stessi interessi: i loro. Il MoVimento 5 Stelle difende quelli dei cittadini”.

Quella che segue è la trascrizione dell’audio della conversazione tra Rocco Casalino e…mister X, l’agente provocatore giornalista. Ma se volete c’è anche il video con la trascrizione dell’audio originale finito sui gironali e in Tv. L’Italia è così. Così è si vi pare avrebbe detto Pirandello.

La metti come che nel M5 Stelle (lo metti come fonte parlamentare) c’è chi giura che è pronta  una mega-vendetta. Dici che c’è chi giura che se poi non dovessero uscire i soldi per il reddito di cittadinanza, tutto il 2019 sarà dedicato a far fuori una marea di gente del Mef. Non ce ne fregherà veramente niente. Sarà una cosa ai coltelli. Nel senso che oramai abbiamo capito che Tria c’entra il giusto. Tria c’entra relativamente. Abbiamo capito che lì, al ministero dell’Economia, una serie di persone che sono lì da anni e che hanno in mano tutto il meccanismo,  proteggono il solito sistema. E quindi non ti fanno capire tutte le voci di bilancio nel dettaglio in modo che si possa tagliare. Perchè non è accettabile che non si trovino 10 miliardi del cazzo. Perché non è che stiamo parlando di 200 miliardi. Stiamo parlando di 10 miliardi. Una manovra da 20/30 miliardi la fanno tutti i governi. Dunque niente di straordinario. Il fatto che c’è questa resistenza fa capire che qualcosa non va. Noi crediamo che tutto andrà liscio. Ma se per caso dovesse venire fuori all’ultimo momento che ci dicono i soldi non li abbiamo trovati, il 2019 ci dedichiamo soltanto a far fuori tutti questi pezzi di merda del Mef

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Cronache

Maestra adescava minori su chat per avere rapporti sessuali, condannata a 7 anni e 3 mesi

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Una maestra 47enne di scuola elementare è stata condannata dal Tribunale di Bari a 7 anni e 3 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 75mila euro con l’accusa di aver adescato sui social e nelle chat minorenni con i quali avrebbe avuto rapporti sessuali in un b&b nel centro di Bari, facendosi filmare. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni.

La donna, che si faceva chiamare zia Martina, finì agli arresti domiciliari nel dicembre del 2021 quando insegnava in una scuola del nord Italia e fu sospesa dall’incarico. Risponde di due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. Il Tribunale ha disposto nei suoi confronti l’interdizione dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado o servizio in istituzioni e strutture pubbliche e private frequentate da minori, oltre alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori e di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minorenni per la durata di un anno dopo aver scontato della condanna.

L’imputata è stata assolta ‘perché il fatto non sussiste’ da una ulteriore contestazione di corruzione di minorenne, relativa ad un presunto video di natura erotica con un adolescente. Le indagini partirono in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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