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Il Napoli non torna in ritiro a Castelvolturno, che cosa succede tra Ancelotti e De Laurentiis

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Un pareggio incolore. Molta svogliatezza. Si coglieva che qualcosa non andava nel Napoli di Carlo Ancelotti. Ed il dopo gara ne dà conferma. I calciatori azzurri se ne fregano del diktat di Aurelio De Laurentiis che aveva imposto il ritiro fino a domenica (scelta non condivisa da Ancelotti),  e se ne vano alla spicciolata ognuno a casa loro. Ancelotti non si presenta davanti alle telecamere per le interviste di rito. Che cosa succede? Che il Napoli era e resta una polveriera. Pronta ad esplodere.

Carlo Ancelotti è molto teso. Quando ha lasciato lo stadio San Paolo senza commentare la partita, chi l’ha visto, dice che era nero di umore. Sono tutti segnali di un clima di tensione provocata dalla polemica tra il tecnico e il presidente De Laureentiis sul ritiro. A fine gara Lorenzo Insigne si è schierato dalla parte di Ancelotti, nei giorni della polemica con il club che ha imposto il ritiro che ricomincerà domani mattina proseguirà fino a domenica: “Stasera – dice – ho visto una risposta di gruppo, questo è merito del mister che ci fa stare tranquilli e non ci mette pressione. Non siamo in un buon momento, ma dobbiamo reagire e andare avanti. Dobbiamo continuare a seguire il mister che ci sta dando tanto e dobbiamo ricambiare la sua fiducia”. Che cosa succederà ora? Il ritiro punitivo non era piaciuto a nessuno. Già alla vigilia della partita, quando De Laurentiis aveva annunciato alla radio ufficiale del Napoli (Kiss Kiss)  la decisione di punire la squadra tenendola a Castelvolturno fino a domenica mattina, si era scatenata la reazione dei giocatori più rappresentativi. Da Mertens a Insigne a Allan a Callejon,  Koulibaly, Milik tutti erano e sono contrari al ritiro. Oggi, come se nulla fosse,  i giocatori si presenteranno a Castel Volturno per l’allenamento. Che cosa accadrà? Noi crediamo, nulla. Improbabile che De Laurentiis si arrischi a prendere provvedimenti contro non un calciatore ma la squadra intera, peraltro ben sapendo che anche il tecnico non era d’accordo con il ritiro usato e annunciato come misura punitiva. Certo non si può dire che non è successo nulla. Il rapporto tra squadra,  tecnico e presidente si è incrinato. E allora sarebbe auspicabile che questa difficile parentesi di chiudesse con un bel ritiro in un ristorante a mangiare tutti assieme. Perchè il rischio è che si rompa il giocattolo Napoli nel momento in cui la squadra ha più bisogno di essere unita.

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Calcio: Di Lorenzo, lo scudetto? tutto è nelle nostre mani

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“Si parla di scudetto nello spogliatoio, siamo a un punto cruciale. All’inizio sembrava irraggiungibile, ora siamo lì: difficile, ma ce la giochiamo. Tutto è nelle nostre mani. Con il lavoro e con il sacrificio siamo lì e ce la giochiamo, sapendo che sarà difficile e che finora non abbiamo fatto niente”. Lo ha detto il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo a Radio Crc. Su quando il gruppo abbia capito davvero di essere inserito nello sprint scudetto, Di Lorenzo ha detto: “Non c’è stato un momento preciso. Partita dopo partita ci siamo costruiti questo percorso. Ora serve l’ultimo passo: il gruppo è unito, crede nell’obiettivo. Quando sei primo per tanto tempo non è mai per caso”.

Di Lorenzo ha parlato della sfida di sabato a Lecce e della forza del gruppo azzurro: “Ci tengo prima di tutto – ha detto – a mandare un abbraccio alla famiglia del fisioterapista del Lecce, la notizia ci ha colpiti molto. Sarà una partita difficile: loro lottano per salvarsi, e questa tragedia ha reso l’atmosfera particolare. Ma noi vogliamo portare a casa la vittoria. La forza di questo Napoli è il gruppo. Dietro ogni grande vittoria e ogni grande squadra c’è infatti un gruppo solido. Quando ci si vuole bene davvero, si affronta tutto meglio. Le difficoltà arriveranno, come sempre, ma ciò che conta è come reagiamo. Se il gruppo è sano, superare i limiti diventa più semplice”.

Il terzino destro ha parlato anche del rapporto con Conte e con i nuovi arrivati la scorsa estate: “Da capitano – ha detto – sono il più vicino all’allenatore, passo i suoi messaggi alla squadra. Fin dal primo giorno c’è stato un legame diretto, sincero e leale. La base è la sincerità: Conte è un allenatore forte, conoscevo già le sue qualità da avversario e in questi mesi le ha confermate. Siamo felici di averlo con noi. Sulla fascia destra ci conosciamo bene, da anni. Sappiamo leggere i movimenti l’uno dell’altro, ed è una qualità che ci portiamo dietro nel tempo. Ma il merito è anche del mister, che tiene alta l’intensità e coinvolge tutti. Anche chi gioca meno dà un contributo importante: è questo spirito che porta i risultati. I nuovi arrivati a Napoli? Spesso sono io a muovermi verso di loro, per metterli a loro agio e per farli inserire, magari con un messaggio o una chiamata. Gli consiglio le stesse cose che dissero a me quando arrivai, la cosa fondamentale è vivere la città come una persona normale e non sentendosi diversi. Io esco spesso in centro, scendo e non vivo male la città”. Di Lorenzo risponde anche su chi ha lasciato la maglia azzurra a gennaio, Kvaratskhelia: “Ieri sera – ha detto – ho visto la sua partita con il Psg: è fortissimo e gli auguro il meglio, anche di vincere la Champions League”.

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Castel di Sangro si prepara al ritiro estivo del Napoli

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Castel di Sangro tifa per il Napoli campione d’Italia e si prepara per il ritiro estivo che si terrà tra fine luglio e inizio agosto. Le date devono ancora essere stabilite, ma nel capoluogo sangrino è partita la macchina organizzativa per accogliere i partenopei per il quinto anni di fila. Tra le possibili novità l’allestimento del Palasport che, spera il sindaco Angelo Caruso, che è anche presidente della Provincia dell’Aquila, “possa ospitare il trofeo perché l’Abruzzo finora ha portato bene al Napoli. Da quando gli azzurri si allenano nei nostri impianti hanno vinto uno scudetto e una Coppa Italia. Ora speriamo che arrivi il secondo scudetto”.

L’anno scorso, nei sedici giorni di ritiro, in centomila hanno raggiunto Castel di Sangro (L’Aquila) per assistere agli allenamenti e alle quattro amichevoli degli azzurri. Un numero più basso dell’anno precedente quando erano state registrate 140mila presenze proprio per l’effetto Coppa. “Lo stadio Teofilo Patini ha una portata massima di 7.500 persone – ricorda Caruso – si procederà con l’allestimento straordinario del Palasport che servirà eventualmente a esporre la Coppa e a ospitare momenti celebrativi e conferenze. L’effetto Conte sicuramente si è visto”. Parte quindi il tifo per il Napoliperché l’eventuale conquista dello scudetto riporti i grandi numeri nel centro d’Abruzzo.

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Champions: Inter perde Lautaro, risentimento muscolare

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L’Inter perde Lautaro Martinez per infortunio. Il capitano nerazzurro si è fermato dopo 43′ nel primo tempo della semifinale di Champions League contro il Barcellona in corso allo stadio Olimpico di Montjuic: dopo uno scatto, l’argentino si è tenuto la coscia sinistra ed è uscito dal campo quasi in campo per farsi medicare, stringendo i denti per gli ultimi minuti del primo tempo e venendo poi sostituito da Mehdi Taremi a inizio ripresa. Per Lautaro si tratta di un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra che dovrà essere valutato nei prossimi giorni.

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