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Il Milan passeggia al Maradona, 4 gol ad un Napoli irriconoscibile

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No Osimhen, no party, per il NAPOLI che aveva vinto per 2-1 a San Siro e non si è ripetuto al Maradona. Anzi, ha preso un’imbarcata incredibile dal Milan. Grande protagonista Leao, autore di una doppietta. La squadra rossonera, con un punto in tre partite, era sembrata in crisi. E invece… Terza sconfitta stagionale che prelude a qualche difficoltà nella partita di Champions con i rossoneri, per la squadra di Spalletti. Nel primo tempo, meglio il Milan e gol di Leao e Diaz che hanno sorpreso la difesa meno battuta del campionato che ora è dietro quella della Lazio. La fase difensiva azzurra ha lasciato molto a desiderare e l’attacco non ha inciso. Così nella ripresa Leao e Saelemaekers hanno segnato ancora e il Milan ha vinto con una prestazione maiuscola, annichilendo il NAPOLI, rimasto negli spogliatoi. E poteva finire peggio…Senza Osimhen, infortunato, quindi, il NAPOLI è uscito sconfitto in questo prologo alla sfida di Champions, contro un Milan che ha fatto un passo avanti in classifica (ora è terzo). Nonostante il ko, la certezza aritmetica dello scudetto si avvicina, per la squadra di Spalletti, che punta pure al titolo europeo di club.

Simeone era stato chiamato a sostituire il capocannoniere infortunato, ma non ha inciso. Pioli, privo di Ibrahimovic, Messias e Kalulu, aveva schierato Kjaer in difesa e aveva ritrovato Hernandez e Giroud. Dopo aver ascoltato “O sole mio”, abbiamo assistito all’offensiva delle due squadre. Leao è tornato spesso a dar manforte ai compagni, Hernandez ha cercato di spingere, Diaz è andato a concludere. L’azione napoletana è sembrata più corale per chiamare eventualmente al tiro Simeone e Kvara, incisivo a volte con le sue serpentine. Al 16′ Diaz è scattato sulla destra e ha dato a Leao, smarcato centralmente: il portoghese con un tocco da sotto ha superato Meret: e Milan in vantaggio. Sorpresa la difesa azzurra. Il raddoppio rossonero al 25′: Bennacer da sinistra, cross e tocco di testa di Kim all’indietro su Diaz, smarcato e non contratto: tiro di sinistro sotto la traversa imprendibile. Lobotka in mezzo è stato messo in difficoltà da Bennacer. Nel recupero tiro di Zielinski deviato da Maignan. Nella ripresa il Milan ha sfiorato il terzo gol con Giroud in diagonale. Maignan ha salvato con difficoltà sui tiri da sinistra basso di Kvara e Mario Rui.

Pioli ha fatto entrare Saelemaekers al posto dell’acciaccato Diaz. Il NAPOLI ha intensificato la propria azione è il Milan è sembrato in difficoltà. In contropiede al 15′ su palla di Tonali, Leao imprendibile per Rrahmani, sulla sinistra e forte diagonale per il 3-0. Spalletti ha fatto entrare Ndombelè, Elmas e Lozano. Con una irresistibile serpentina, Saelemaekers al 22′ ha lasciato di stucco la difesa napoletana ed è andato a segnare il 4-0. La scaramanzia partenopea ha solide fondamenta: mai parlare di scudetto, prima della sicurezza aritmetica… Il Milan ha fatto alla capolista il classico pesce d’aprile. Che diciamo ? La balena d’aprile di una squadra che ha venti punti meno della capolista…

Calcio: rissa in Curva B tra ultrà azzurri prima Napoli-Milan

Rissa in Curva B allo stadio Maradona di Napoli tra due gruppi ultras prima di Napoli-Milan. Probabilmente, a quanto si apprende, sono gli stessi che si erano gia’ affrontati a Francoforte. Gli scontri sono durati alcuni minuti mentre da altri settori dello stadio sono partiti fischi e il coro ‘Fuori, fuori’. Dietro gli scontri ci sarebbero diversita’ di vedute sulla contestazione contro il presidente Aurelio De Laurentiis e sulla scelta di lasciare vuoti settori della curva.

La partita, persa poi malamente dal Napoli, e’ stata caratterizzata sugli spalti dallo sciopero del tifo azzurro. La rissa tra Ultras 1972, contrari ai cori contro il presidente, e i Fedayn, e’ avvenuta nell’ambito della protesta per il caro biglietti in Champions e contro De Laurentiis. Al quinto minuto del primo tempo, i tifosi azzurri nella Curva B si sono spostati lasciando un grande spazio di seggiolini vuoti al centro del settore del Maradona.

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Sport

Buongiorno ancora ko, stagione a rischio: il Napoli perde il suo leader in difesa nel momento decisivo

Alessandro Buongiorno si ferma di nuovo per una lesione all’adduttore: stagione praticamente finita. Conte alle prese con l’ennesima emergenza in difesa in vista della sfida con il Lecce.

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 Alessandro Buongiorno è costretto nuovamente ai box. Il difensore del Napoli ha riportato una lesione distrattiva del muscolo adduttore lungo della coscia destra, confermata dagli esami strumentali effettuati dopo l’uscita anticipata nella gara contro il Torino. Una ricaduta dell’infortunio che lo aveva già tenuto fermo per quasi un mese e che, con ogni probabilità, lo costringerà a saltare tutto il finale di stagione, fatta eccezione – forse – per l’ultima giornata al Maradona contro il Cagliari.

Un eccesso di generosità

Ironia della sorte, il ko è arrivato per troppa voglia di esserci, per senso di appartenenza e spirito di sacrificio. Buongiorno aveva messo nel mirino la sfida con il Torino, il suo passato, la sua casa calcistica. E ha fatto di tutto per esserci, nonostante il fastidio al nervo otturatore che lo aveva già tenuto fuori con Bologna, Empoli e Monza. Una scelta di cuore che ha avuto un epilogo amaro.

Le alternative di Conte

L’ennesima emergenza difensiva obbliga Antonio Conte a nuove scelte. Il reparto arretrato del Napoli, pur decimato, resta il meno battuto dei top 5 campionati europei, ma le opzioni iniziano a scarseggiare. Il sostituto naturale sarebbe Rafa Marin, già impiegato a Monza. Ma non è escluso che Conte possa dirottare Mathias Olivera al centro in coppia con Rrahmani, spostando Spinazzola a sinistra. Una soluzione già testata in allenamento, anche in vista di un ritorno al 4-4-2.

Di Lorenzo c’è, ma con riserva

Attenzione però anche a Giovanni Di Lorenzo. Il capitano ha accusato un colpo al fianco in uno scontro con Milinkovic-Savic domenica scorsa. Nulla di grave, almeno in apparenza, ma lo staff medico lo monitora con cautela per evitare ulteriori sorprese. L’ipotesi di una sua assenza a Lecce al momento non è concreta, ma il Napoli non può permettersi ulteriori defezioni.

Conte, l’arte di gestire le emergenze

Nel momento più difficile, il tecnico azzurro ha dimostrato di saper trasformare le difficoltà in forza. L’ultima trovata tattica, un tridente atipico lanciato all’ultimo minuto per sostituire Raspadori colpito da influenza, ha funzionato. E ora sarà di nuovo il momento dell’ingegno, delle scelte coraggiose e della compattezza del gruppo.


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Champions: Psg vince in casa dell’Arsenal, gol Dembelé e super Donnarumma protagonisti

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Espugnare l’Emirates Stadium di Londra sembrava un’impresa impossibile ma il Paris Saint Germain ci è riuscito, battendo 1-0 l’Arsenal nella semifinale d’andata di Champions League. Merito di Dembelé, andato in rete all’inizio della partita, e di un super Gigio Donnarumma autore di una serie di parate che hanno impedito ai Gunners di trovare il pareggio. Gioisce Luis Enrique che tra una settimana al Parco dei Principi partirà con un gol di vantaggio sugli inglesi nella gara di ritorno. Recrimina, invece, Mikel Arteta per le occasione non finalizzate dai propri giocatori. Partono molto bene gli ospiti che trovano il vrtanggio al 4′ con Dembelé al termine di una triangolazione in profondità con Kvaratskhelia. Anche i 25′ minuti successivi sono di marca francese che sfiorano addirittura il raddoppio con Marquinos. Al 30′ sale in cattedra l’Arsenal che inizia a macinare gioco e prova ad affondare dalle parti di Donnarumma.

Al 37′ Joao Neves salva su Merino che poteva calciare a due passi dalla porta. Al 39′ Saka semina il panico in area. Dopo 2′ minuti Trossard manca la deviazione vincete su assist di Merino. In pieno recupero Donnarumma compie un vero e proprio miracolo su Martinelli. Nella ripresa i Gunners spingono. Al 2′ Merino segna ma dopo un lungo consulto del Var la rete viene annullata. Al 11′ ci pensa ancora Donnarumma a deviare in angolo un tiro di Troussard che aveva approfittato di un errore di Marquinhos. L’Arsenal insiste ma non riesce a concludere. Il Psg gioca di rimessa: al 39′ Barcola in contropiede sulla sinistra ha l’occasione di chiudere l’incontro sul 2-0 ma sbaglia mandando di poco sulla sinistra. Dopo 1′ tocca a Gonzalo Ramos che dalla stessa posizione colpisce la traversa. I padroni di casa spingono nei minuti di recupero ma il Psg li contiene. Finisce 1-0 per i francesi. Appuntamento mercoledì prossimo a Parigi per il ritorno. In palio c’è la finale.

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Jannik Sinner: “A Roma torno con una mentalità diversa. Ho anche pensato di lasciare il tennis”

Jannik Sinner si confessa al Tg1: “Momenti difficili, ho pensato di lasciare. Ora pronto a tornare a Roma con una nuova mentalità”. La forza della famiglia e del team.

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Jannik Sinner si prepara a rientrare in campo agli Internazionali d’Italia di Roma con uno spirito nuovo, dopo mesi difficili segnati dalla sospensione per doping patteggiata con la Wada. In un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1, il numero uno del tennis mondiale si è raccontato senza filtri al direttore Gian Marco Chiocci, svelando emozioni, fragilità e speranze alla vigilia del suo ritorno.

«Sono molto contento di rientrare in campo a Roma. Sicuramente torno con una mentalità diversa», ha detto Sinner, pronto a rimettersi in gioco dopo aver attraversato momenti complessi. «In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Il divertimento era andato via, pensavo ad altre cose. Ma ora sono felice di tornare, non c’è posto più bello di Roma per ricominciare».

Il campione altoatesino ha rivelato di aver pensato persino di lasciare il tennis: «Prima degli Australian Open non mi sentivo a mio agio, nemmeno negli spogliatoi. I giocatori mi guardavano in modo diverso, e lì ho pensato: è pesante vivere il tennis in questo modo».

Sinner ha ricordato la difficile gestione del caso Clostebol, la sostanza proibita che ha portato alla sua squalifica: «In quel momento non ho capito nulla. Non sapevo da dove venisse. È stato pesante accettare tre mesi di squalifica sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma con il mio avvocato abbiamo deciso di patteggiare, per evitare rischi peggiori».

Fondamentale per lui è stato l’appoggio delle persone più vicine: «La mia fortuna è stata avere il mio team, la mia famiglia, persone che mi hanno protetto. Mi sono costruito una bolla, e questo mi ha dato la voglia di continuare a lottare».

Sul piano mentale, Sinner ammette di vivere le emozioni in modo intenso: «Anche io ho scatti di rabbia, ma il tennis è come il poker: devi nascondere le emozioni. Quando capisci che l’altro è in difficoltà, ti dà forza». E aggiunge: «Il tennis è importante, ma fuori dal campo c’è qualcosa di ancora più importante: la vita privata, la famiglia. Senza il mio team non sarei nessuno».

Con il rientro ormai imminente, Sinner si dice pronto ad affrontare la nuova sfida con consapevolezza: «Mi manca la competizione, la pressione della partita vera. Adesso voglio solo tornare a divertirmi giocando, ritrovare il piacere del campo. Siamo pronti a ripartire».

 

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