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Il Milan (e l’arbitro) vince di misura contro un bel Napoli coriaceo, sfortunato e decimato

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Il Milan batte il Napoli 1-0 nell’andata dei quarti di finale di Champions League con un gol di Bennacer. Il Napoli decimato e bersagliato da un arbitraggio al limite della decenza dà spettacolo ma, appena cala il ritmo (e senza un centravanti di ruolo) i rossoneri escono e piazzano il colpo vincente con il 2-0 che non arriva nonostante la pressione.

Tanto spettacolo a San Siro con gli azzurri in dieci nell’ultimo quarto d’ora per l’espulsione di Anguissa. Martedì a Napoli promesse scintille. Il Napoli parte fortissimo: dopo 50″ Cross teso dalla destra, da fondo campo, su cui la difesa rossonera pasticcia, non liberando.

Lo fa malissimo Krunic, davanti alla sua porta, regalando la palla a Kvaratskhelia con una follia. Il georgiano conclude a botta sicura e proprio Krunic salva sulla linea rimediando. Poi Mario Rui spreca il tap-in sparando alto. Al 3′ Anguissa da fuori, destro secco, Maignan alza in angolo anche se il tiro era centrale. Al 12′ Gran botta di Zielinski! Sinistro fortissimo da fuori area, Maignan ancora una volta attento alza in corner. Passa un minuto e Di Lorenzo di testa, in area, gira verso la porta senza esito.

Il Milan prende campo dopo i primi 20′. Al 25′ progressione impressionante del portoghese, che parte dalla sua metacampo e scappa via nel corridoio centrale senza che nessuno riesca a fermarlo. Ci prova anche Anguissa, trattenendolo, ma Leao riesce comunque a proseguire la sua corsa, entra in area e prova il diagonale di sinistro. Palla di poco a lato.

La partita si fa spigolosa ed al 40′ il Milan passa in vantaggio: Contropiede letale di Brahim, che a centrocampo si libera con una magia passando tra Lobotka e Mario Rui, parte verso la porta e poi in area serve Leao a destra. Palla rimessa in mezzo di prima e l’accorrente Bennacer da sinistra scarica forte il mancino in porta. Napoli in difficoltà. Il Milan vicino al raddoppio prima con Tonali e poi con la traversa di Kjaer. Il Napoli parte forte anche nel secondo tempo: Al 50′ Maignan salva su colpo di testa di Elmas, con l’aiuto della traversa.

Kvara crossa morbido, Elmas di testa prolunga verso la porta e per poco non sorprende il portiere rossonero, troppo fuori dai pali. Alzando una mano, comunque, riesce a salvare. Dopo tre minuti Lozano mette in mezzo all’area, dove Di Lorenzo stoppa da attaccante vero e poi al volo gira in porta, trovando sulla traiettoria Kjaer che devia in corner. Spalletti manda Raspadori in campo per Lozano ma al 74′ gli azzurri restano in dieci. Ingenuità di Anguissa.

Appena ammonito entra in ritardo su Theo che lo aveva anticipato arrivando come un treno e prende subito un altro giallo: rosso e salterà il ritorno. Poco dopo altra ingenuità di Kim che protesta platealmente e becca il giallo. Era diffidato e salterà anche lui il ritorno. Il finale è di marca Napoli con due grandi occasioni. Prima Maignan salva il Milan: Ancora una volta Di Lorenzo fa l’attaccante e si fa trovare in area su un cross da destra. Girata perfetta e Maignan ci mette una mano, decisiva. Poi è Oliveira che incorna da vicino ma manda alto. Finisce 1-0. Martedì a Napoli in palio la semifinale.

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La F1 fa tappa in Usa, Vasseur: Ferrari pronta per Miami

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Il circus della Formula 1 ha attraversato l’Atlantico per l’ultima gara extraeuropea che chiude il primo quarto di stagione, il Gp di Miami, dove è prevista anche una sprint al sabato. Un doppio impegno che renderà più difficile la messa a punto delle monoposto, magari non per una McLaren fin qui dominante ma di certo per le rivali, dalla Red Bull, alla Ferrari fino alla Mercedes, dal rendimento altalenante. La Scuderia “è pronta”, fa sapere il team principal, Frederic Vasseur, in Florida “vogliamo continuare a fare progressi sul piano della prestazione, sull’onda delle incoraggianti prove offerte nelle gare di Bahrain e Gedda”, dove Charles Leclerc ha conquistato il primo podio stagionale per le Rosse in gara lunga. Lewis Hamilton ha trionfato nella Sprint in Cina ma dopo di allora ha mostrato solo difficoltà nel gestire la SF-25, che avrà disponibili aggiornamenti al ritorno dagli Stati Uniti, per il Gp di Imola.

“Dopo qualche giorno trascorso a Maranello, utile per analizzare i dati raccolti nella prima tripletta stagionale, siamo pronti per scendere in pista a Miami – sottolinea Vasseur -, dove è previsto il secondo weekend Sprint della stagione. Ci siamo preparati al meglio in fabbrica dal momento che avremo solo un’ora di prove libere prima della qualifica Sprint, e dunque il peso specifico del lavoro fatto al simulatore e nei briefing preparatori è ancora più elevato”. La Ferrari spera in un risultato brillante anche per celebrare un anno di collaborazione con il title partner, HP. Per questo motivo le due SF-25 scenderanno in pista con una livrea speciale, mentre Leclerc e Hamilton useranno una tuta diversa da quella classica, in bianco e in blu, colori del logo del colosso dell’informatica. Nel 2024 a Miami a vincere fu Lando Norris ed è probabile che sia ancora una monoposto papaya a trionfare tra sabato e domenica prossimi, ma per ottenere il bis il britannico dovrà fare i conti con Oscar Piastri, primo sul podio già tre volte in questa stagione. Unico a interrompere il dominio delle McLaren è stato Max Verstappen, che è ancora una volta il più accreditato riprovarci nonostante gli attuali limiti della Red Bull, dato che le caratteristiche del circuito, sulla carta, potrebbero aiutare, lui e gli altri a ridurre il gap.

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Buongiorno ancora ko, stagione a rischio: il Napoli perde il suo leader in difesa nel momento decisivo

Alessandro Buongiorno si ferma di nuovo per una lesione all’adduttore: stagione praticamente finita. Conte alle prese con l’ennesima emergenza in difesa in vista della sfida con il Lecce.

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 Alessandro Buongiorno è costretto nuovamente ai box. Il difensore del Napoli ha riportato una lesione distrattiva del muscolo adduttore lungo della coscia destra, confermata dagli esami strumentali effettuati dopo l’uscita anticipata nella gara contro il Torino. Una ricaduta dell’infortunio che lo aveva già tenuto fermo per quasi un mese e che, con ogni probabilità, lo costringerà a saltare tutto il finale di stagione, fatta eccezione – forse – per l’ultima giornata al Maradona contro il Cagliari.

Un eccesso di generosità

Ironia della sorte, il ko è arrivato per troppa voglia di esserci, per senso di appartenenza e spirito di sacrificio. Buongiorno aveva messo nel mirino la sfida con il Torino, il suo passato, la sua casa calcistica. E ha fatto di tutto per esserci, nonostante il fastidio al nervo otturatore che lo aveva già tenuto fuori con Bologna, Empoli e Monza. Una scelta di cuore che ha avuto un epilogo amaro.

Le alternative di Conte

L’ennesima emergenza difensiva obbliga Antonio Conte a nuove scelte. Il reparto arretrato del Napoli, pur decimato, resta il meno battuto dei top 5 campionati europei, ma le opzioni iniziano a scarseggiare. Il sostituto naturale sarebbe Rafa Marin, già impiegato a Monza. Ma non è escluso che Conte possa dirottare Mathias Olivera al centro in coppia con Rrahmani, spostando Spinazzola a sinistra. Una soluzione già testata in allenamento, anche in vista di un ritorno al 4-4-2.

Di Lorenzo c’è, ma con riserva

Attenzione però anche a Giovanni Di Lorenzo. Il capitano ha accusato un colpo al fianco in uno scontro con Milinkovic-Savic domenica scorsa. Nulla di grave, almeno in apparenza, ma lo staff medico lo monitora con cautela per evitare ulteriori sorprese. L’ipotesi di una sua assenza a Lecce al momento non è concreta, ma il Napoli non può permettersi ulteriori defezioni.

Conte, l’arte di gestire le emergenze

Nel momento più difficile, il tecnico azzurro ha dimostrato di saper trasformare le difficoltà in forza. L’ultima trovata tattica, un tridente atipico lanciato all’ultimo minuto per sostituire Raspadori colpito da influenza, ha funzionato. E ora sarà di nuovo il momento dell’ingegno, delle scelte coraggiose e della compattezza del gruppo.


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Champions: Psg vince in casa dell’Arsenal, gol Dembelé e super Donnarumma protagonisti

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Espugnare l’Emirates Stadium di Londra sembrava un’impresa impossibile ma il Paris Saint Germain ci è riuscito, battendo 1-0 l’Arsenal nella semifinale d’andata di Champions League. Merito di Dembelé, andato in rete all’inizio della partita, e di un super Gigio Donnarumma autore di una serie di parate che hanno impedito ai Gunners di trovare il pareggio. Gioisce Luis Enrique che tra una settimana al Parco dei Principi partirà con un gol di vantaggio sugli inglesi nella gara di ritorno. Recrimina, invece, Mikel Arteta per le occasione non finalizzate dai propri giocatori. Partono molto bene gli ospiti che trovano il vrtanggio al 4′ con Dembelé al termine di una triangolazione in profondità con Kvaratskhelia. Anche i 25′ minuti successivi sono di marca francese che sfiorano addirittura il raddoppio con Marquinos. Al 30′ sale in cattedra l’Arsenal che inizia a macinare gioco e prova ad affondare dalle parti di Donnarumma.

Al 37′ Joao Neves salva su Merino che poteva calciare a due passi dalla porta. Al 39′ Saka semina il panico in area. Dopo 2′ minuti Trossard manca la deviazione vincete su assist di Merino. In pieno recupero Donnarumma compie un vero e proprio miracolo su Martinelli. Nella ripresa i Gunners spingono. Al 2′ Merino segna ma dopo un lungo consulto del Var la rete viene annullata. Al 11′ ci pensa ancora Donnarumma a deviare in angolo un tiro di Troussard che aveva approfittato di un errore di Marquinhos. L’Arsenal insiste ma non riesce a concludere. Il Psg gioca di rimessa: al 39′ Barcola in contropiede sulla sinistra ha l’occasione di chiudere l’incontro sul 2-0 ma sbaglia mandando di poco sulla sinistra. Dopo 1′ tocca a Gonzalo Ramos che dalla stessa posizione colpisce la traversa. I padroni di casa spingono nei minuti di recupero ma il Psg li contiene. Finisce 1-0 per i francesi. Appuntamento mercoledì prossimo a Parigi per il ritorno. In palio c’è la finale.

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