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I veleni alle elezioni di Lacco Ameno, Pascale fa il comizio per la vittoria mentre De Siano organizza il ballottaggio

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Quello che succede in politica a Lacco Ameno è esattamente il contrario di quello che mostra questo spicchio dell’isola d’Ischia: bellezza a piene mani. Lo scrutinio delle schede elettorali per le comunali non  ha consegnato ai cittadini un sindaco ma veleni, risse, contestazioni, insulti, denunce e pulsioni che poco hanno a che vedere con le passioni che pure sprigiona la politica. Non a Lacco Ameno, feudo del senatore di Forza Italia Domenico De Siano, coordinatore del partito anche a livello regionale in Campania. Un partito che è passato dalle mani degli ex vice-re poi detronizzati Nicola Cosentino e Luigi Cesaro a quelle del senatore De Siano, arrivando oggi allo squagliamento totale. Oggi Forza Italia in Campania è irrilevante. Ma quel che è peggio, oltre a perdere elettori (può succedere), ha perso attivisti a iosa. A Lacco Ameno la battaglia elettorale per lo scranno di sindaco era tra il senatore Domenico De Siano e Giacomo Pascale, quello che un tempo era considerato il delfino, o se non piace la simbologia cetacea, sicuramente persona di fiducia del ras di Fi. Insomma la sfida era tra due di Fi, De Siano rimasto nella casa azzurra, Pascale costretto a lasciarla perché sfiduciato, umiliato e abbandonato quando era sindaco di Lacco Ameno.

Giacomo Pascale. Già sindaco di Lacco Ameno

Pascale alle elezioni regionali ha appoggiato Vincenzo De Luca, a Lacco Ameno ha creato una sua lista per sfidare De Siano. Una battaglia elettorale che ai più poteva sembrare impossibile. De Siano è senatore, è imprenditore con interessi importanti sull’isola e con molti lavoratori alle sue dipendenze. La sfida che sembrava dall’esito scontato, alla fine sembrava essere stata vinta da Pascale. Dal primo conteggio dei voti era risultata vittoriosa la lista “Il Faro” di  Pascale. Appena 3 voti in più della lista “Per sempre Lacco Ameno” di De Siano. Ma se a Lacco Ameno Pascale festeggiava e faceva il suo piccolo e improvvisato comizio di ringraziamento per la vittoria, al Ministero dell’Interno pubblicavano il report su Lacco Ameno dando la parità tra le due liste, con 1.541 voti ciascuna. Che cosa era successo mentre Pascale festeggiava la vittoria? Che la Commissione elettorale aveva verificato i verbali della sezione numero 3, in cui si erano registrate 25 schede nulle, e procedendo al riconteggio dei voti di quella sezione aveva tolto tre voti a Pascale, ristabilendo così la parità.

Domenico De Siano. Senatore di Fi e coordinatore regionale del partito

E allora tra due settimane ci sarà il ballottaggio a Lacco Ameno. Ma prima delle elezioni di ballottaggio sicuramente qualcosa accadrà. Troppa tensione. Troppe denunce. Troppe situazioni ai limiti della legalità formale e sostanziale hanno inquinato una competizione elettorale che i due contendenti, per ragioni anche personali, hanno contribuito a rendere anche più velenosa di quella che s’annunciava. La Polizia di Stato ha tenuto sotto strettissima osservazione le operazioni di spoglio e monitorato le tensioni. Gli inquirenti hanno visto tutto. Nelle prossime ore sul tavolo della Procura di Napoli arriverà un primo rapporto informativo che si comporrà delle denunce di parte presentate dai contendenti che si scontreranno al ballottaggio ma anche di alcune importanti acquisizioni e informazioni di iniziativa della Polizia di Stato. Insomma quello che è successo non passerà in cavalleria.

 

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Roberto Burioni: «L’omeopatia è una bufala, va esclusa da università e sanità pubblica»

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Roberto Burioni (foto Imagoeconomica in evidenza), virologo e professore all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, non usa mezzi termini: «L’omeopatia è una bufala, senza alcuna base scientifica, e chi la somministra al posto di cure efficaci dovrebbe essere radiato». In una lunga intervista rilasciata a La Stampa, lo scienziato – noto divulgatore e autore del libro Omeopatia. Bugie, leggende e verità – attacca frontalmente il ricorso sempre più diffuso a questi rimedi alternativi.

«L’omeopatia si basa su teorie dell’Ottocento, del tutto superate»

Burioni spiega con chiarezza i fondamenti dell’omeopatia, nata oltre due secoli fa: «Si basa sull’idea che il simile curi il simile e che una sostanza diluita all’estremo aumenti di efficacia. Ma è un concetto privo di ogni logica scientifica». Fa un esempio provocatorio: «Provate a diluire il detersivo della lavatrice e vedrete se lava meglio».

Il paradosso degli studi a favore: «Misurano solo la suggestione»

Secondo il professore, i pochi studi che riportano benefici dell’omeopatia sono scientificamente deboli: spesso i pazienti sanno cosa stanno assumendo, e i medici che valutano gli effetti coincidono con quelli che hanno prescritto il prodotto. «Così si misura solo la suggestione, non l’efficacia reale», sottolinea.

«Medici e farmacisti devono essere sanzionati se la propongono come cura»

Burioni punta il dito contro i professionisti sanitari che avallano l’omeopatia: «Un medico che propone un rimedio omeopatico al posto di una terapia efficace deve essere espulso dall’Ordine». E ricorda due tragici casi: un bambino di 7 anni morto per un’otite e uno di 4 anni per una polmonite, entrambi curati da omeopati che hanno rifiutato farmaci salvavita.

«È assurdo che venga insegnata nelle università e detratta dalle tasse»

Il virologo definisce «abominevole» la presenza dell’omeopatia nei corsi universitari di medicina, paragonandola a insegnare astrologia in un corso di astronomia. Ma ancor più grave, secondo lui, è il suo riconoscimento fiscale: «È scandaloso che i preparati omeopatici siano detraibili dalle tasse al pari dei veri farmaci».

La denuncia finale: «Tutto questo accade perché c’è chi ci guadagna»

Burioni conclude la sua analisi puntando il dito contro gli interessi economici: «Università, medici, farmacisti e aziende ci lucrano. Ma il successo dell’omeopatia sottrae risorse a ciò che davvero serve alla nostra salute. Con la salute non si scherza!»

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Economia

Cresce il Pil italiano, ma vola anche l’inflazione: carrello della spesa a +2,6%, allarme dei consumatori

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L’economia italiana accelera nel primo trimestre del 2025, ma a pagarne il prezzo sono le famiglie, colpite da una nuova impennata dell’inflazione. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua, portando la crescita acquisita per l’anno a +0,4%.

Un dato che soddisfa il governo: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di «segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche». Sulla stessa linea anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha sottolineato come «l’Italia cresca più degli altri grandi Paesi europei». Infatti, l’Italia fa meglio di Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%), ma è superata dalla Spagna (+0,6%).

Cresce il Pil ma volano i prezzi

Parallelamente, però, l’Istat ha certificato anche una risalita dell’inflazione, che ad aprile è salita al 2% (dall’1,9% di marzo). A preoccupare di più è il carrello della spesa, che registra un +2,6% su base annua, mentre l’inflazione di fondo (al netto di energetici e alimentari freschi) cresce da +1,7% a +2,1%.

Tra i principali fattori dell’aumento dei prezzi:

  • Alimentari: +3%

  • Servizi di trasporto: +4,4%

  • Voli internazionali: +31,6%

  • Voli nazionali: +26,3%

  • Alberghi e pensioni: +11,7%

L’allarme dei consumatori

Per il Codacons, questa inflazione significa un aggravio di +657 euro l’anno per una famiglia media, che sale a +895 euro per un nucleo con due figli. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha definito la crescita del Pil «una magra consolazione», giudicando «preoccupante» l’accelerazione dell’inflazione. Secondo Dona, il rischio recessione è concreto, soprattutto in caso di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.

Fiducia dei consumatori in calo

Federdistribuzione segnala un calo di oltre due punti della fiducia dei consumatori, il livello più basso da marzo 2021. Confesercenti invita alla cautela, ricordando che rispetto al 2021 i prezzi degli energetici sono saliti del 70% e quelli degli alimentari del 20%. Confcommercio, pur confermando che «la crescita non è brillante», invita a un «moderato ottimismo», stimando una possibile discesa dei prezzi nei prossimi mesi, passato l’effetto pasquale.

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Esteri

Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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