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Cronache

Caccia ai calcinacci nella masseria dei Di Maio, ora anche i vigili urbani di Mariglianella diventano protagonisti

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Mariglianella, comune del Napoletano. Sopralluogo della polizia locale in un terreno di Corso Umberto, di cui Antonio Di Maio, padre del vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi, è comproprietario.  Mariglianella è un comune che  conta circa 8000 abitanti. In tanti  conoscono la famiglia Di Maio. Sono persone semplici, perbene, e in certe zone ci si conosce e riconosce un po’ tutti. In quella che sembra una vecchia masseria, a ridosso dell’abitato cittadino, nella quale i vigili, con i responsabili dell’ufficio tecnico, hanno eseguito accertamenti per la verifica di eventuali abusi, ci sono arrivati sull’onda del massacro mediatico in corso di esecuzione alla famiglia del vicepremier. Non con malanimo, forse per un eccesso di zelo. Ma ci sta. Non potendo contestare nulla al giovane capo del M5S, eccetto l’uso improprio di qualche congiuntivo o qualche errore in geografia, allora tocca andare per vie traverse per fargli del male.

Così prima c’è l’inchiesta sui lavoratori in nero, poi la casa del nonno abusiva, ora lo straordinario spiegamento di forze dei vigili urbani di Mariglianella (c’erano tutti e cinque i vigili urbani) in un terreno di cui il papà di Luigi Di Maio è comproprietario al 50 per cento. Un giorno intero per scoprire che cosa? Tre piccole aree sulle quali ci sono rifiuti inerti ( brecciolina, poche macerie) e due vecchi bidoni. Ah,  c’erano auto, personale del comune, vigili urbani, un drone. “Quella dei Di Maio è una famiglia di persone rispettabili e stimate – dice ai cronisti il sindaco di Mariglianella, Felice Di Maiolo, del centrodestra – è da tempo che non li vedo perchè si sono trasferiti a Pomigliano d’Arco”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche alcuni cittadini, che hanno invitato i cronisti giunti per sapere delle verifiche della polizia municipale a scrivere la verità.  Che cos’altro dovranno aspettarsi ancora il papà o altri esponenti della famiglia di Luigi Di Maio? Paradossalmente quello più tranquillo di tutti è Luigi Di Maio.  Il leader del M5S, da Bruxelles, dov’era per impegni di Governo, ha dovuto trovare anche il tempo di rispondere a domande di giornalisti che gli chiedevano se avesse sentire di “finalità politiche” negli accertamenti sull’impresa di famiglia. E lui, Luigi Di maio, ha risposto: “No, io semplicemente penso che dopo alcuni articoli di stampa che hanno messo in evidenza alcune preoccupazioni le autorità sono intervenute, in questo caso i vigili urbani di Mariglianella”.  Può darsi sia come dice Luigi Di Maio. Che siano atti dovuti quelli dei vigili urbani. E però, a leggere ogni singolo comportamento, ogni singolo accertamento, pare difficile non inquadrare tutto sotto un unico disegno. Dove ognuno per parte sua, anche senza averne concordato i contenuti, partecipano allo stesso piano: sporcare Luigi Di Maio con atti trasversali.

 

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Sant’Antimo, omicidio Antonio Bortone: i carabinieri eseguono il fermo di 4 persone

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Dalla Procura di Napoli riceviamo e pubblichiamo

Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, si comunica che i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (NA) hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli a carico di C. M., 34enne di Napoli – Scampia, V. G., 31enne, L. M., 23enne, entrambi di Sant’Antimo, e C. F., 31enne di Grumo Nevano, raggiunti da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di omicidio e tentato omicidio, aggravati dalle modalità mafiose.

In particolare, l’attività investigativa condotta dai carabinieri anche attraverso l’utilizzo di attività tecniche, quali intercettazioni ambientali e telecamere di videosorveglianza, ha permesso di raccogliere plurimi elementi indiziari a carico dei fermati circa l’omicidio di Antonio Bortone ed il tentato omicidio di Mario D’Isidoro, considerati vicini al Clan “Ranucci”, avvenuti la sera del 8 marzo scorso a Sant’Antimo.

Nello specifico, all’indirizzo dei due erano stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco (sul posto sono stati repertati 17 bossoli) che avevano attinto mortalmente il Bortone, lasciato riverso a terra nel cortile del complesso residenziale di via Solimene, e ferito il D’Isidoro, il cui borsello indossato a tracolla aveva deviato la traiettoria di alcuni proiettili; quest’ultimo, dopo un breve ricovero all’ospedale di Aversa, è stato dimesso.

Il movente dell’efferato reato è da ricondurre, verosimilmente, al controllo delle “piazze di spaccio” di sostanze stupefacenti sul comune di Sant’Antimo. Il provvedimento eseguito è una misura precautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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Una donna spara in una scuola a Nashville, 7 morti

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 L’ennesima strage in una scuola americana e ancora bambini tra le vittime della follia delle armi: una 28enne è entrata nella Covenant School di Nashville, in Tennessee, imbracciando due fucili e una pistola e ha aperto il fuoco lasciando a terra, senza vita, sei persone di cui almeno tre piccoli alunni delle elementari. Un’altra strage, la 129/ma sparatoria di massa negli Stati Uniti solo dall’inizio dell’anno, ovvero oltre una al giorno da gennaio. Il tempestivo intervento della polizia ha evitato il peggio: dalla chiamata al 911 all’uccisione della killer all’interno della scuola privata sono trascorsi solo 14 minuti. La donna è stata fermata al secondo piano dell’edificio, quando si trovava ancora nell’atrio e non aveva quindi avuto tempo di entrare in nessuna classe, anche se si era già lasciata dietro una scia di sangue innocente. I cinque agenti arrivati per primi l’hanno affrontata e l’hanno uccisa sul posto. “Stiamo cercando di identificarla”, afferma la polizia.

“Stiamo passando al vaglio i filmati delle telecamere all’interno della scuola” dove la killer – che inizialmente gli agenti pensavano fosse una teenager – è entrata da una delle porte laterali. L’identificazione dell’aggressore è cruciale per procedere con le indagini e una volta a conoscenza dell’identità della donna, sarà possibile per gli investigatori procedere con mandati di perquisizione e cercare di capire il perché di un gesto così folle. Al momento non è chiaro se avesse qualche legame con la scuola e desta particolare attenzione il fatto che ad aprire il fuoco sia stata una donna, un caso molto raro. Dal 1979 le sparatorie di massa compiute da donne in America sono state solo 17, di cui 7 – inclusa quella odierna – hanno avuto una scuola come drammatico teatro.

“Un’altra sparatoria in una scuola. Sono senza parole: i nostri bambini meritano molto meglio”, afferma la First Lady Jill Biden. “Le scuole dovrebbero essere luoghi sicuri dove imparare e insegnare. Quando è troppo è troppo, il Congresso deve agire contro la violenza delle armi da fuoco. Quanti bimbi devono ancora morire prima di agire?”, ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, tornando a chiedere a nome di Joe Biden il divieto delle armi d’assalto. Un divieto che il presidente chiede, senza successo, da quando è entrato alla Casa Bianca scontrandosi con l’opposizione dei repubblicani in Congresso, che vedono nella difesa del Secondo Emendamento, una delle loro maggiori battaglie.

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Terremoti: scossa magnitudo 3.1 in provincia di Campobasso

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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 è stata registrata alle 2:20 in Molise, non lontano dal confine con la Puglia. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 17 chilometri di profondità ed epicentro a 4 km da Sant’Elia a Pianisi (Campobasso) e a 11 da Carlantino (Foggia). Non si registrano danni a persone o cose.

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