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Economia

Gruppo Onorato Armatori, per il quinto anno consecutivo l’istituto tedesco Qualità e Finanza gli assegna il premio come migliore Compagnia di Navigazione del Mediterraneo

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Gruppo Onorato Armatori. Per il quinto anno hanno ricevuto il prestigioso Sigillo di Qualità “Migliori in Italia – Campioni del Servizio”

 

Il Sigillo di Qualità “Migliori in Italia-Campioni del Servizio” per il quinto anno consecutivo premia la Compagnia della Balena Blu del patron Vincenzo Onorato. È un riconoscimento assegnato dall’Istituto tedesco Qualità e Finanza. Ed è un premio prestigioso, tra i più importanti non solo in Italia ma anche a livello internazionale, perchè analisti tedeschi terzi, dunque imparziali, sulla base di accertamenti e test riconoscono che la Compagnia del Gruppo Onorato Armatori raggiunge un livello di eccellenza nel rapporto qualità-prezzo e fornisce garanzie ottime di affidabilità ai consumatori che non ha eguali nel Mediterraneo.

Moby è questo e altro ancora nel suo quotidiano lavoro di spostamento di passeggeri attraverso le autostrade del mare. Il gruppo Onorato è in grado di soddisfare una clientela variegata che per viaggiare può scegliere tra una pluralità di linee e orari, 365 giorni all’anno e che spazia dalla famiglia interessata a trascorrere una tranquilla e divertente vacanza nella splendida Sardegna, alla giovane coppia che ha scelto un romantico weekend all’Elba, sino al gruppo di amici amanti delle due ruote, che hanno optato per le strade tortuose della Corsica.

Vincenzo Onorato. Presidente della Moby Lines e del consorzio di vela Mascalzone Latino

La Compagnia del Gruppo Onorato Armatori ha conquistato il primo posto nel settore “Traghetti e Navi“, aggiudicandosi un titolo che solo le migliori aziende possono vantare, frutto del consenso e del parere favorevole espresso da migliaia di persone che hanno scelto di viaggiare sulle navi del Gruppo Onorato e che sono rimasti pienamente soddisfatti del servizio offerto.

“Ci congratuliamo con Moby per l’eccellente risultato raggiunto in questa quinta edizione dello studio ‘Migliori in Italia – Campioni del Servizio 2018/19’- ha commentato Christian Bieker, direttore dell’Istituto tedesco Qualità e Finanza – ‘Campioni del Servizio’ è la più grande indagine in Italia che si basa su quasi 200.000 giudizi di consumatori italiani chiamati a valutare il servizio ricevuto da 900 aziende in oltre 100 diversi settori dell’economia. Il 79,2% dei clienti risulta essere molto soddisfatto del servizio ricevuto da Moby, che si riconferma dunque al vertice della categoria ‘Traghetti e Navi’”.

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Borsa della Spesa, il caldo anticipa le produzioni estive

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Il caldo anticipa le produzioni estive, con il prezzo dei meloni retati siciliani “in veloce calo (-7,3% in una settimana) “poiché aumenta la produzione ma la domanda rimane ancora bassa”. A segnalarlo è La Borsa della Spesa, servizio settimanale di Borsa Merci telematica italiana (Bmti) e Italmercati, con il supporto di Consumerismo No Profit. Tra la frutta, rilevano inoltre gli analisti, le fragole sono nel pieno della loro produzione e i loro prezzi all’ingrosso, prosegue la nota, “sono stabili e vanno da 3,00 euro/Kg per le produzioni campane, siciliane e calabresi fino a 4,50 euro/kg per le produzioni lucane, di qualità maggiore.

In questa settimana è anche possibile acquistare gli ultimi kiwi italiani, venduti all’ingrosso intorno a 2,70 euro/kg. Tra gli ortaggi, le fave hanno raggiunto il picco della loro produzione e presentano prezzi all’ingrosso regolari, intorno a 1,50 euro/kg, grazie all’abbondanza della loro produzione. Molto richiesti anche i piselli, i cui prezzi all’ingrosso sono scesi questa settimana al di sotto di 3,00 euro/Kg. confermandosi mediamente intorno a 2,70 euro/kg.

I prezzi all’ingrosso degli asparagi oscillano da 3,50 a 4,50 euro/kg, in calo del 12,2% rispetto alla settimana precedente grazie all’aumento della produzione, soprattutto in Campania e in Puglia. Per i carciofi i prezzi all’ingrosso vanno da 0,30 a 0,70 euro al pezzo, a seconda della varietà. Nel settore ittico, abbondano le seppie, nel pieno della loro stagione e con prezzi che vanno da 10,00 a 15,00 euro/kg. Nel comparto carni si registrano prezzi in calo per i tagli anteriori di vitellone, che vanno da 6,55 a 6,65 euro/kg.

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Economia

Al via nuovo round del concordato, online il software

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Si apre la nuova stagione del concordato preventivo biennale per le partite Iva. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il software relativo al biennio 2025-2026. I contribuenti avranno tempo fino al 30 settembre per aderire al patto con il fisco che congela per due anni tasse e controlli, da cui quest’anno sono esclusi i forfetari. Sul sito dell’Agenzia delle entrate è ora disponibile il software ‘Il tuo Isa 2025 Cpb’ per calcolare il proprio indice sintetico di affidabilità (Isa) – una sorta di pagella fiscale sull’affidabilità del contribuente – e accedere alla proposta di concordato preventivo biennale per gli anni 2025 e 2026. Quest’anno l’adesione potrà essere formalizzata insieme alla dichiarazione o in alternativa in via ‘autonoma’, cioè inviando il modello Cpb insieme al solo frontespizio di Redditi 2025.

Possono aderire al concordato 2025-2026 i contribuenti che lo scorso anno hanno esercitato, in via prevalente, una delle attività economiche del settore dell’agricoltura, delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali e del commercio per le quali risultano approvati gli Isa e che non hanno già un’adesione in corso per il primo biennio (2024-2025). Questa nuova tornata arriva dopo i risultati non proprio soddisfacenti del primo anno di sperimentazione. Per il periodo 2024-2025 hanno infatti aderito al concordato quasi 585.000 contribuenti, circa il 13% dei soggetti potenzialmente interessati. Con un incasso complessivo di circa 1,6 miliardi. Il governo puntava a raggiungere almeno 2,5 miliardi per poter estendere il taglio dell’Irpef al ceto medio.

E così, visto l’incasso di oltre 1,3 miliardi raggiunto alla scadenza del 31 ottobre, ha deciso una riapertura dei termini, dando tempo fino al 12 dicembre: ma nemmeno il ‘concordato bis’ è bastato a raggiungere i risultati sperati. La nuova stagione del concordato arriva con qualche novità, introdotta dal decreto legislativo approvato il 13 marzo dal consiglio dei ministri e ora in attesa del parere delle commissioni parlamentari. I termini per l’adesione vengono estesi dal 31 luglio al 30 settembre, inoltre, tenuto conto della sperimentalità del concordato, vengono esclusi i soggetti che adottano il regime forfetario. La proroga del concordato è stata chiesta a gran voce da commercianti, artigiani e commercialisti che facevano notare come il termine del 31 luglio cadesse in piena stagione della dichiarazione dei redditi. Stoppato dalle proteste delle opposizioni un primo tentativo di inserire la proroga, attraverso un emendamento dei relatori, nel decreto Milleproroghe, si è poi scelta la strada del decreto legislativo.

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Cresce il Pil italiano, ma vola anche l’inflazione: carrello della spesa a +2,6%, allarme dei consumatori

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L’economia italiana accelera nel primo trimestre del 2025, ma a pagarne il prezzo sono le famiglie, colpite da una nuova impennata dell’inflazione. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua, portando la crescita acquisita per l’anno a +0,4%.

Un dato che soddisfa il governo: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di «segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche». Sulla stessa linea anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha sottolineato come «l’Italia cresca più degli altri grandi Paesi europei». Infatti, l’Italia fa meglio di Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%), ma è superata dalla Spagna (+0,6%).

Cresce il Pil ma volano i prezzi

Parallelamente, però, l’Istat ha certificato anche una risalita dell’inflazione, che ad aprile è salita al 2% (dall’1,9% di marzo). A preoccupare di più è il carrello della spesa, che registra un +2,6% su base annua, mentre l’inflazione di fondo (al netto di energetici e alimentari freschi) cresce da +1,7% a +2,1%.

Tra i principali fattori dell’aumento dei prezzi:

  • Alimentari: +3%

  • Servizi di trasporto: +4,4%

  • Voli internazionali: +31,6%

  • Voli nazionali: +26,3%

  • Alberghi e pensioni: +11,7%

L’allarme dei consumatori

Per il Codacons, questa inflazione significa un aggravio di +657 euro l’anno per una famiglia media, che sale a +895 euro per un nucleo con due figli. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha definito la crescita del Pil «una magra consolazione», giudicando «preoccupante» l’accelerazione dell’inflazione. Secondo Dona, il rischio recessione è concreto, soprattutto in caso di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.

Fiducia dei consumatori in calo

Federdistribuzione segnala un calo di oltre due punti della fiducia dei consumatori, il livello più basso da marzo 2021. Confesercenti invita alla cautela, ricordando che rispetto al 2021 i prezzi degli energetici sono saliti del 70% e quelli degli alimentari del 20%. Confcommercio, pur confermando che «la crescita non è brillante», invita a un «moderato ottimismo», stimando una possibile discesa dei prezzi nei prossimi mesi, passato l’effetto pasquale.

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