Più che deluso, disilluso. Il Beppe Grillo che va in scena a Orvieto non rinuncia a frequenti incursioni nel campo politico, ma mantiene un tono pacato quando parla del ‘suo’ Movimento. In ambienti pentastellati si parla di un intervento “soft”, che in effetti non genera scossoni. I 5 stelle, alle prese con il responso delle urne, da un lato, e l’attacco al superbonus, dall’altro, decidono di non chiosare le parole del garante. Il silenzio post elettorale è rotto solo dalle preoccupazioni per il settore dell’edilizia, a cui il governo avrebbe sferrato un “colpo letale”.
I malumori interni, però, non mancano. L’europarlamentare Castaldo richiama tutti a “un confronto aperto, senza alcuna caccia alle streghe, ma con la volontà di rimboccarci davvero le maniche per ripartire proprio dai territori”. Una voglia di cambiare, dunque, dopo la tegola delle Regionali. Cambiamento evocato anche da Beppe Grillo, che però, incalzato dai giornalisti dopo lo spettacolo in Umbria, non si è detto deluso dal Movimento. “Ancora valido”, lo ha definito durante la performance.
Ma il vero momento di climax pentastellato arriva quando il garante in scena parla del fuoriuscito Luigi Di Maio: “Ci ha permesso di rinascere con il Mago di Oz Conte”. E aggiunge: “oggi ci vuole una persona corretta, educata, non uno che grida; io ho gridato tanto, ora basta gridare”. Il riferimento indiretto è al presidente seduto in sala, insieme al vicepresidente Michele Gubitosa e all’ex presidente della Camera Roberto Fico. Conte, a fine spettacolo, va in camerino a salutarlo, ma decide di non commentare. Il paragone con il “Mago di Oz” non è abbastanza per rompere il silenzio che nelle ultime ore regna tra i vertici pentastellati.
Oggi il presidente ha incontrato alla Camera la candidata nel Lazio Donatella Bianchi, uscita sconfitta dalle urne. Ed è proprio un’analisi della sconfitta a rompere la quiete e a rendere evidente che, dopo i risultati del voto, sul fronte interno qualcosa scricchiola. A farla è il parlamentare europeo Castaldo, che non usa mezzi termini. “”Ho letto negli ultimi giorni – scrive – dichiarazioni davvero fantasiose sul risultato elettorale delle Regionali. Io sarò molto schietto: abbiamo perso. E non si può e non si deve in alcun modo girarci intorno”.
Un’attenta analisi di quanto accaduto nel Lazio e in Lombardia, per Castaldo, va condotta attraverso “un confronto interno”, ma senza “toni accusatori o ricerca di presunti colpevoli”. L’eurodeputato è un contiano doc e difende il suo leader su quanto compiuto a livello nazionale: “un lavoro importante e faticoso in questa fase di rinnovamento”. Non rinuncia, però, a sottolineare “una parziale crisi identitaria” del Movimento e a spostare il cono di luce sul “grosso problema ancora da risolvere”: la rappresentanza territoriale.
Conte ha già fatto seguito all’annuncio dato a poche ore dal voto, comunicando la lista dei nuovi coordinatori territoriali, ma Castaldo non rinuncia a evidenziare una questione annosa per il M5s: “molti nostri portavoce di valore con importante esperienza non hanno potuto ricandidarsi”, ha lamentato. Un’evidenza che fa emergere la “plastica criticità” dell’intero quadro. L’invito è non far finta di niente, “nascondendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi”. L’appello è a evitare “la cieca guerriglia interna in stile vecchia politica”.