Rapsodia in Blue, cortometraggio scritto e diretto da Maria Carolina Salomé, ha vinto a Los Angeles il premio quale miglior film straniero alla decima edizione del Lady Film Makers Festival. Parliamo di una delle più prestigiose manifestazioni negli States riservate a registe donne. Tra i suoi promotori c’è la diva del cinema, Sharon Stone. La trama del corto si svolge in un appartamento dove si intravedono gli scatoloni di un trasloco, qualche quadro astratto alle pareti, una boccetta di smalto rosso fuoco in bagno, una tavola apparecchiata per due in lontananza.
È qui che entrano in gioco i due personaggi, Luca e Laura, che si incontrano di nuovo dopo una separazione dolorosa di circa un anno. Nel loro incontro s’intravedetutto l’imbarazzo di chi si è amato e poi perso di vista. Ma si conoscono, anche fin troppo bene. Non si possono dire bugie, hanno già fatto i conti con la vita, che per loro non è mai scontata. Giulia Carpaneto Daste e Luigi Tuccillo, attori protagonisti del corto che ha vinto il prestigioso premio americano entrano nella sceneggiatura sapiente e sospesa, volutamente minimal, preparata dalla Salomè, con il linguaggio del corpo, con gli sguardi sospesi, con la parola. È una bella prova d’attore, di interpretazione quella di Tuccilo e Carpaneto Daste, che rendono la trama appassionante, avvincente, mai scontata, mai banale. Forse è per questo che Rapsodia in Blue è il corto vincente. La regista ha trovato gli attori giusti per la sua opera.
Rapsodia in Blue. È stato premiato come miglior cortometraggio straniero al Lady Film makers di Los Angeles. Nelle foto i due protagonisti, Luigi Tuccillo e Giulia Carpaneto Daste. La regia è di Maria Carolina Salomè
Maria Carolina Salomè. La regista del cortometraggio Rapsodia in Blue
Giulia Carpaneto Daste, genovese, diplomatasi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, si è già distinta in teatro, al cinema e nelle fiction televisive. Per lei è dunque una conferma del suo talento. Luigi Tuccillo è invece una bella sorpresa, una felice intuizione della regista, che è riuscita a tirare fuori in un corto il talento attoriale di questo napoletano, avvocato in origine, che da qualche anno si dedica anima e corpo, con impegno e passione al mestiere di attore. Luigi non è nuovo al piccolo e grande schermo. Ha partecipato al “Grande Fratello”, alla fiction Rai “Aldo Moro”, di recente è stato scelto per recitare il ruolo di “Claudio Settebellezze” in una serie di spot contest della Crodino (“Personaggi da bar”), a fianco di Owen Wilson. Poi è arrivato il corto di Maria Carolina Salomè dove ha potuto esaltare alcune qualità attoriali che lo distinguono rispetto ad altri: la sguardo intenso, allusivo, ironico e straordinariamente naturale davanti alla macchina da presa. Luigi poteva essere un eccellente avvocato, già giovanissimo aveva avviato uno studio professionale con clienti importanti, viene da una famiglia di principi del foro. Luigi è stato un imprenditore nel settore del divertimento, del turismo, della ricreazione, anche con eccellenti risultati sul piano economco. Ma lui ha sempre inseguito i sogni, li ha afferrati al volo, li ha assecondati, si è fatto trasportare, ha subito sconfitte, ha riscosso successi ed ha sempre vissuto di sentimenti, mai di risentimenti. Il suo sogno è fare l’attore e lo farà ad eccellenti livelli.Lui è fatto così. Se vuole una cosa si impegna per ottenerla. “Per me questo lavoro ha rappresentato una svolta, sia personale che professionale. Grazie a tutti i miei colleghi e Maria Carolina Salomè in particolare, mi sembra di aver approfondito non solo le mie potenzialità professionali, ma anche la consapevolezza della mia identità e dei miei obiettivi”, ha spiegato Luigi Tuccillo che dopo la premiazione del corto che lo vede protagonista è rimasto negli States per alcuni corsi di perfezionamento della recitazione verbale e del corpo.
“Sono felice del premio al Lady Film Makers festival, è un riconoscimento importante per il nostro lavoro. E poi spero di ricevere una buona accoglienza e di imparare tanto qui a Los Angeles. Ci resterò qualche mese perché, questo è il posto giusto per perfezionarmi. È il “luogo” del cinema, del’innovazione e delle opportunità” dice Tuccillo. Deluso per non aver vinto il premio come miglior attore al Lady Filmakers? “Deluso? Onorato della nomination, felice per chi ha vinto. Sono certo che arriveranno anche per me – conclude Tuccillo – le soddisfazioni professionali che saprò guadagnarmi”. Anche l’umilità per chi vuole fare l’attore è una qualità. E quella o ce l’hai o non ce l’hai. Non puoi impararla ad un corso.
Inchiesta Juventus, udienza aggiornata al 10 maggio: la Juve ed Ernst & Young sono state citate come responsabili civili nel processo sui conti della società bianconera. Il giudice dell’udienza preliminare, Marco Picco, oggi a Torino nel corso dell’udienza, ha accolto una richiesta di alcune aspiranti parti civili, per questo motivo è stata aggiornata per discutere ulteriormente il loro ingresso nel processo. La Juventus è già presente fra gli imputati del procedimento in qualità di persona giuridica.
Gli imputati sono 13, fra cui Andrea Agnelli e la stessa società. Del collegio di difesa fa parte anche l’avvocata Paola Severino, già ministro della Giustizia fra il 2011 e il 2013.
Nella maxi aula non erano presenti Cristiano Ronaldo né Paulo Dybala:i calciatori potrebbero rivendicare dalla società bianconera una parte degli stipendi arretrati. Tra i presenti figurano la Consob e gli avvocati di una trentina di piccoli azionisti e di alcune associazioni, tra cui il Codacons e il Siti (Sindacato Italiano tutela investimenti).
Ogni studio clinico sul cancro fa risparmiare al sistema oltre 1 milione in cure e assistenza ma l’Italia è ancora lontana dall’obiettivo di investire in questo settore il 3% del Pil, come raccomandato dall’Europa, e si ferma all’1,43% con solo lo 0,5% di investimento pubblico. A puntare i riflettori sui benedici e le criticità legate all’innovazione è il convegno ‘Valore della ricerca clinica in oncologia, ematologia e cardiologia’, organizzato da Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), che rileva come nel 2021 nel nostro Paese siano state autorizzate 818 sperimentazioni. Un euro investito in uno studio clinico, sottolineano gli esperti, ne genera quasi 3 (2,95) in termini di benefici per il Servizio Sanitario Nazionale. L’effetto leva, determinato dai costi evitati per l’erogazione a titolo gratuito di terapie sperimentali e prestazioni diagnostiche alle persone arruolate nei trial perchè sostenuti dalle aziende sponsor, raggiunge addirittura 3,35 euro nelle sperimentazioni contro il cancro. Basti pensare che il costo medio di una ricerca in oncologia è di 512mila euro, ma quelli evitati sono più del doppio, pari a 1,2 milioni di euro. È stato stimato, soltanto nell’area della oncoematologia, un risparmio potenziale di circa 400 mln di euro ogni anno. Cifre che raggiungono alcuni miliardi di euro, se si considerano tutte le sperimentazioni svolte in Italia. La ricerca scientifica è “la chiave di volta per garantire a ogni persona le migliori opportunità di cura e assistenza sanitaria – afferma in un messaggio il ministro della Salute, Orazio Schillaci -. Permettere ai pazienti di accedere a farmaci innovativi in tempi più brevi nonché garantire una maggiore competitività dell’Italia sono due priorità dell’agenda del mio mandato”.
“In questa visione – continua Schillaci – si inseriscono i Decreti sui Comitati Etici, che ho recentemente firmato e che costituiscono un passo in avanti decisivo verso la piena implementazione nel nostro ordinamento del Regolamento europeo 536 del 2014 in materia di sperimentazioni cliniche, muovendosi nella direzione di una minore burocrazia, senza rinunciare al livello di rigore scientifico. Dobbiamo mettere in campo ogni iniziativa per dare impulso all’innovazione e alla ricerca sanitaria. I fondi per la ricerca e per la sanità sono stati sempre inferiori rispetto alla media Ue. È arrivato il momento di invertire la rotta”. In cinque anni il numero di nuovi studi clinici autorizzati nel nostro Paese “è aumentato in maniera esponenziale: da 564 nel 2017 a 818 nel 2021, in un quinquennio sono stati 3403 – spiega Francesco Cognetti, Presidente Foce -. Ogni anno in Italia sono circa 40mila i cittadini coinvolti nelle sperimentazioni. Due terzi dei trial interessano le neoplasie, le malattie ematologiche e cardiovascolari, che tra l’altro producono i due terzi della mortalità annuale. I vantaggi che derivano dalla ricerca sono a 360 gradi ed i pazienti possono beneficiare di terapie innovative con grande anticipo rispetto alla loro disponibilità”.
Gli investimenti complessivi pubblici e privati in questo settore, in Italia, equivalgono a oltre 750 milioni di euro all’anno, di cui il 92% proveniente da aziende farmaceutiche per studi profit. Inoltre, circa l’80% delle ricerche svolte nella Penisola è di origine internazionale e rappresenta un’esportazione di servizi, contribuendo positivamente alla bilancia commerciale del nostro Paese. In particolare, l’oncologia assorbe ben il 40% dei trial (330 nel 2021). Oggi però, per sviluppare un farmaco anticancro innovativo “serve circa un miliardo di dollari. Se le aziende farmaceutiche non riuscissero a recuperare questi costi, non investirebbero più nella ricerca. Un patto fra industria, clinici, Istituzioni e Università è la via da seguire per dare nuovo impulso alla ricerca”, afferma Carlo Croce, Professore di Medicina Interna alla Ohio State University. Inoltre, rileva il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Giorgio Palù, “una delle maggiori criticità riguarda i tempi di avvio dei trial, caratterizzati da un iter regolatorio lungo e difficoltoso. Questi elementi possono minare l’attrattività dell’Italia. Ci auguriamo che i nuovi standard stabiliti dal Regolamento europeo 536, che ha armonizzato il processo di valutazione e autorizzazione di uno studio clinico condotto in più Stati membri, consentano di superare queste difficoltà, accelerando le decisioni e riducendo i vincoli burocratici”. Oggi il nostro Paese è “in quarta posizione in Europa per studi clinici aderenti al nuovo Regolamento europeo, dopo Francia, Spagna e Germania. Va recuperato – conclude Cognetti – il tempo perduto”.
Una struttura depressionaria in arrivo sulle nostre regioni Nord-Occidentali porterà, nelle prossime ore, un generale peggioramento delle condizioni meteorologiche. Assisteremo a una decisa intensificazione della ventilazione sull’Italia dai quadranti occidentali, con tendenza a rinforzare al Nord per raffiche di favonio e al Centro-Sud a ridosso delle aree appenniniche, con ulteriori rinforzi da Nord-Ovest sulle isole maggiori e sul Meridione. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.
I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it). L’avviso prevede dalla tarda serata di oggi, domenica 26 marzo, venti di burrasca dai quadranti settentrionali su Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, sulle zone alpine con sconfinamenti sulle aree pianeggianti e vallive e da Ovest-Nord-Ovest su Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con raffiche di burrasca forte specie lungo i settori costieri e su quelli appenninici. Possibili mareggiate lungo le coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti per la giornata di domani, lunedì 27 marzo, è stata valutata allerta gialla su ampi settori di Campania, Calabria, Molise e sull’intero territorio di Puglia e Basilicata.