Una prima coltellata alla gola, che l’ha colpita dall’orecchio alla carotide e che aveva l’obiettivo di ucciderla. E poi decine di pugnalate sul volto e sul resto del corpo mentre lei tentava in tutti i modi di difendersi. Martina Voce, studentessa fiorentina 21enne che vive e lavora ad Oslo da alcuni anni, lotta contro la morte in un ospedale della capitale norvegese da venerdì scorso dopo esser scampata al tentativo di femminicidio da parte dell’ex fidanzato Mohit Kumar, un informatico di origine indiane di un anno più piccolo di lei che lavora in uno studio legale, sempre ad Oslo. Martina aveva troncato la relazione alcuni mesi fa e, come purtroppo è accaduto già troppe volte in passato in decine di casi, il ventenne non voleva saperne di lasciarla libera di viversi la sua vita.
Un’aggressione violenta, glaciale, che riporta subito alla mente la tragedia di Giulia Cecchettin e delle tante altre donne vittime dei loro ex compagni. Martina lavorava come store manager di ‘Smak aV Italia’, il negozio di eccellenze italiane nel centro commerciale Vulkan a Grünerlkka, quartiere centrale della capitale norvegese. Venerdì era al lavoro quando, era circa mezzogiorno, il suo ex è entrato nel locale. Senza dire una parola si è diretto verso di lei, assolutamente ignara di quello che stava per succedere, e senza darle il tempo di reagire ha sferrato subito la prima coltellata, forse usando un coltello da cucina. Il ventenne ha mirato al volto e alla carotide, per uccidere. E poi ha colpito ancora: tante altre pugnalate che le hanno provocato varie ferite, molte delle quali sulle braccia, perché Martina ha cercato di proteggersi.
Le grida della ragazza hanno richiamato due colleghi di lavoro, che sono subito intervenuti in suo soccorso. Nella colluttazione, uno dei due è riuscito a disarmare l’informatico e poi lo ha accoltellato, ferendolo gravemente. Kumar è ora ricoverato in ospedale in coma farmacologico e dunque non ha potuto rispondere alle domande di investigatori e inquirenti: è accusato di tentato omicidio e appena si ristabilirà verrà trasferito in carcere. Anche Martina è ricoverata in ospedale, le sue condizioni sono gravi ed è tenuta sedata in coma farmacologico: “È ancora a rischio vita, ma i medici sono molto fiduciosi”, ha detto il padre della ragazza, un noto avvocato di Firenze. In ospedale a Oslo c’è lo zio di Martina, anche lui avvocato conosciuto in città, ed è in arrivo la madre. Questa mattina, secondo quanto appreso, la ragazza ha avuto un collasso, in seguito ad una piccola emorragia, ma i medici hanno tranquillizzato i familiari sulle sue condizioni.
Certo, anche quando il peggio sarà passato, Martina dovrà trascorrere molto tempo in ospedale per le profonde ferite ricevute e probabilmente dovrà essere sottoposta a diversi interventi chirurgici. Secondo quanto hanno raccontato dai familiari, Martina e Mohit sarebbero stati insieme per circa due anni, poi a settembre la ragazza aveva deciso di interrompere la loro relazione. Il ventenne non si è però rassegnato alla scelta di Martina e ha iniziato a stalkerizzarla, tempestandola di chiamate e messaggi. La volontà di Martina era però ferma. Venerdì, in maniera imprevista, il tragico epilogo con l’accoltellamento della giovane. I parenti hanno presentato una denuncia: la Procura di Roma – competente per i fatti che coinvolgono gli italiani fuori dal territorio nazionale – ha aperto un fascicolo. Il collega di Martina che ha bloccato e poi accoltellato l’aggressore è stato prima arrestato e poi subito rilasciato avendo agito, ha spiegato la polizia di Oslo, in una situazione d’emergenza. In molti hanno assistito alla scena e visto quanto accaduto “Ho visto qualcuno che stava prestando il primo soccorso alla vittima, c’era molto sangue e la polizia è arrivata molto velocemente poco dopo” ha raccontato uno dei testimoni. “Siamo tutti molto sconvolti – ha aggiunto l’amministratore delegato della catena di negozi Smak av Italia – Dobbiamo ringraziare due dipendenti dei nostri negozi, un norvegese e un italiano. Senza di loro, forse Martina non sarebbe più in vita”.