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Giochi olimpici invernali 2026, l’Italia al voto con Mattarella e Conte che hanno puntato su Milano

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Dopo mesi di preparazione e gli ultimi intensi giorni di lavoro diplomatico, la stanchezza inizia a vedersi sui volti della delegazione di Milano-Cortina. Oggi affronteranno l’ultimo esame per ottenere i Giochi invernali 2026, dopo una notte dedicata, più che al riposo, alle telefonate e alle diverse cene di gala organizzate a Losanna, in pressing finale su quelli fra gli 82 membri Cio ancora in bilico se votare per la candidatura italiana o per Stoccolma-Aare. Il numero degli indecisi “è ancora discreto” ha notato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in vista della giornata decisiva, che inizierà prima del previsto. Il presidente del Cio, Thomas Bach, ha infatti convocato alle 8 una conferenza stampa per “un importante annuncio” che, sostengono fortemente fonti del Comitato internazionale olimpico, non è collegato alla sfida fra le due candidature. Al rush finale Milano-Cortina appare favorita. E non va sottovalutata nemmeno la doppia presentazione finale. Una sessione tecnica al mattino di 30 minuti, seguiti da altri 45 in cui i delegati Cio possono fare domande. Parlerà anche il sottosegretario allo Sport, Giancarlo Giorgetti, “pronto a rispondere” se verranno chiesti lumi sull’instabilità del governo. “Il nostro dossier è talmente migliore che ci attaccheranno su punti che non c’entrano nulla” ha osservato il sottosegretario leghista, individuando un altro tema critico: “Punteranno su Torino 2006, sulla vicinanza nel tempo e la legacy degli impianti. Per questo era importante ci fosse anche Torino”.

Olimpiadi Invernali 2026. La candidatura di Milano può passare 

Insomma, è convinto che Milano-Cortina avrà più opposizione del governo: “Ovvio, quella non c’è”. A Losanna ci sara’ anche il sottosegretario in quota M5S, Simone Valente, e a mezzogiorno è atteso Conte. Prenderà la parola nel pomeriggio, durante la seconda presentazione (14.45), dopo i discorsi a due di Malago’ con il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, e del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, con il governatore del Veneto, Luca Zaia. Il premier lancerà il video messaggio sottotitolato in inglese e francese di Mattarella che ribadirà il suo “pieno sostegno” alla candidatura italiana. Poi un altro duetto fra le azzurre Sofia Goggia e Michela Moioli, un video emozionale (definito anche commovente nel gruppo italiano), l’intervento di un’altra azzurra olimpica, Arianna Fontana, poi quello della stellina dello short track Elisa Confortola, 17 anni, che sogna di vivere Olimpiadi in casa nel 2026, e infine un trailer di quello che potrebbe essere Milano-Cortina. Per Stoccolma-Aare parlera’ anche la principessa Vittoria di Svezia, convinta che sia arrivato il momento della Svezia, dopo sette candidature andate a vuoto: “Ci abbiamo provato un po’ di volte, quindi perchè no”. Lo dirà alle 16 il voto, nel salone dello SwissTech Convention Center. Il quorum è a 42, il più basso di sempre (in caso di pareggio si rivota a oltranza). Ogni delegato avrà un telecomando con sei tasti, a ciascuna candidata verrà assegnato un numero, e un terzo per l’astensione. Così alla fine si saprà che c’è una città vincitrice ma non quale. Il segreto dovrebbe durare fino alle 18, quando Bach aprirà la busta.

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Il caso Osimhen esaspera i tifosi, striscione della Curva A: ignorante e pezzente, qui ha giocato Maradona

Osimhen non si trasferisce, il Galatasaray tentenna e Napoli esplode: durissimo striscione della Curva A contro il nigeriano. La trattativa è ferma.

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Victor Osimhen non è più un calciatore del Napoli solo sulla carta. Ma finché quella carta non sarà firmata, continuerà a pesare — e non poco — sulle spalle della società azzurra. Il suo passaggio al Galatasaray, ormai da settimane dato per imminente, è ancora bloccato. E intanto a Napoli è esplosa la rabbia. Perché nel frattempo il club non può reinvestire i 75 milioni richiesti per il suo cartellino, e la piazza è stanca, esasperata.

Una telenovela infinita

Il trasferimento dell’attaccante nigeriano, reduce da una stagione mostruosa in Turchia (35 gol in 39 partite, miglior marcatore straniero di sempre, campione nazionale e vincitore della Coppa di Turchia), è diventato una telenovela estiva che Napoli non vuole più vedere. Il nodo, come sempre, è economico. Il Napoli attende che il Galatasaray formalizzi l’offerta e trovi la quadra finanziaria, ma i continui rinvii e le incertezze stanno esasperando ambiente e tifoseria.

Curva A durissima: “Pezzente, qui ha giocato Maradona”

Il livello dello scontro ha ormai superato il punto di non ritorno. Nelle ultime ore la Curva A, cuore pulsante del tifo partenopeo, ha esposto uno striscione durissimo proprio all’esterno del Maschio Angioino, simbolo della città:
“Osimhen, l’ignoranza nella tua vita la farà sempre da padrona… pezzente, ricorda che qui ha giocato Maradona!”
Parole taglienti, che certificano una rottura insanabile tra il giocatore e la tifoseria. Un epilogo amaro per uno dei protagonisti dello scudetto più atteso della storia recente azzurra.

Il Napoli vuole chiudere

In questo scenario, Aurelio De Laurentiis attende solo l’occasione per liberarsi di un ingaggio pesantissimo e di un giocatore che non fa più parte del progetto. Il club ha già definito la strategia per reinvestire il ricavato della cessione: nuovi innesti, un attacco rifondato, e un Napoli che possa tornare a correre. Ma finché Osimhen resta un tesserato, tutto è fermo. E la città non ne può più.

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Conte guarda già alla Champions e lancia “Amma faticà again”

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“Abbiamo iniziato un progetto lo scorso anno partendo da basi molto limitate, l’obiettivo nei miei tre anni è di costruire un Napoli che possa durare nel tempo. Ho già fatto il costruttore in altri club, qui abbiamo raggiunto uno scudetto incredibile al primo anno, ma il lavoro per fare un edificio solido va avanti. Però il percorso con lo scudetto sul petto è un bel vedere e un bel raccontare”.

Comincia così la stagione 2025/26 di Antonio Conte che a Dimaro fa ripartire il suo Napoli vincente con nuovi innesti di qualità a cominciare da De Bruyne, Lucca e Lang e in attesa di Beukema, per un mercato che non finisce qui. Il tecnico azzurro, dopo l’impresa della prima stagione, prepara il ritorno in Champions e la difesa dello scudetto e lo fa partendo dall’arrivo di De Bruyne: “E’ già a livelli altissimi e a 34 anni ha ancora tanto da dare – spiega -. Ha scelto Napoli perché ha voglia di mettersi in gioco e fare esperienza in Italia. Gli altri nuovi hanno valore ma hanno una età totalmente diversa e vengono per cercare di strutturare il Napoli per oggi e per il futuro. Costruiamo un Napoli che anche quando io andrò via tra 5, 7, 10 anni, chi arriva troverà già strutturato”.

Il centrocampista giunto dal City è la nuova carta azzurra da mettere sul tavolo, con Conte che sottolinea l’importanza del turn-over in una stagione in cui sarà impegnato anche in Supercoppa e in Coppa Italia: “Volevamo alzare la qualità della rosa – ha detto – e De Bruyne è uno dei centrocampisti più forti al mondo, quando ha la palla vede cose che tanti altri non vedono. Abbiamo quattro competizioni, ci sarà spazio per tutti e quindi serve implementare una rosa che ancora oggi non è strutturata per tutte le competizioni”. Conte stimola ancora il mercato, nei giorni in cui il Napoli sta per chiudere la trattativa con il Galatasaray per vendere Osimhene incassare subito 40 milioni in attesa della seconda rata da 35 la prossima estate. Sul mercato prosegue il pressing per Dan Ndoye su cui però il Bologna resiste chiedendo 50 milioni. Il mercato continua ma Conte pensa al campo: “Dopo la frase ‘amma faticà’ dell’inizio dello scorso anno – spiega il tecnico salentino – dico in campo internazionale ‘amma faticà again’ e in napoletano ‘amma faticà ma chiù assai’ dell’anno scorso. Abbiamo iniziato un progetto lo scorso anno partendo da basi molto limitate, ora serve inserire pezzi per fare un edificio solido che prosegue con lo scudetto sul petto che è un bel vedere”.

Nel ritiro intanto recupera Buongiorno che si è operato all’inguine, e Gilmour: “Buongiorno – spiega Conte – ci auguriamo che nel giro di tre settimane possa essere disponibile. Gilmour ha accusato qualche problema di adduttori che stiamo cercando di monitorare, siamo all’inizio non bisogna forzare. Lui è un giocatore importante come ha dimostrato lo scorso anno”.

L’avventura è appena iniziata: “Chi ha lo scudetto – chiosa Conte – parte tra i favoriti, senza timore, ma sappiamo che anche altre squadre lo vincono. Torniamo in Champions League con l’ambizione di giocare al meglio, sapendo che le italiane in Europa affrontano team che comprano giocatori da 70-100 milioni. Noi ci conosciamo ma sappiamo anche i nostri limiti, penso ai prezzi in biglietteria, ai diritti tv che sono un quarto, un quinto, rispetto ad altre squadre europee, con possibilità di spesa quindi più basse. Giocheremo però al massimo”.

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La Juve insiste per Sancho, Osimhen al ‘Gala’ si fa, Insigne verso Sassuolo

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L’Inter insiste per LOOKMAN. In casa nerazzurra ritengono che l’anglo-nigeriano sia uomo che può spostare gli equilibri nell’ottica della lotta per lo scudetto e per questo (forte anche di un accordo già raggiunto con il giocatore) Marotta non molla la presa. L’offerta all’Atalanta rimane però, almeno per ora, di 40 milioni e per questo ancora non c’è stata la fumata bianca. L’Inter andrà poi su LEONI del Parma ma solo se riuscirà a cedere BISSECK, per il quale c’era stato l’interessamento dell’Aston Villa. Il Galatasaray, i cui emissari sono a Milano per chiudere la trattativa con il Napoli per OSIMHEN, si è fatto avanti per SOMMER, ma da Appiano Gentile non c’è la disponbilità a cedere il portiere, anche perché colui che era stato individuato come eventuale sostituto, TER STEGEN del Barcellona, si è di nuovo infortunato. Anche in casa Juventus sono di nuovo ore di riflessione.

L’Al Ahli si è di nuovo fatto avanti per NICO GONZALEZ, che valuta la proposta dei sauditi. In caso di partenza dell’argentino, la dirigenza bianconera andrà con decisione su SANCHO, che preferirebbe la soluzione Juve rispetto alla possibilità di rimanere in Premier. Si muove la Roma che ha praticamente preso dal Lens EL AYNAOUI, figlio di un tennista che è stato n. 14 del mondo e che in Marocco è considerato una specie di eroe. Il suo erede calciatore firmerà con i giallorossi un accordo quinquennale. Il suo arrivo, da quanto si apprende, potrebbe non precludere anche quello di RIOS, che pur di sbarcare a Trigoria (ma ora si sarebbe mossa anche l’Inter) ha ceduto al Palmeiras il proprio 10% del cartellino. Ora la società paulista ha l’80% e quindi maggiori possibilità di guadagno nel caso di una cessione del calciatore. Va comunque tenuto presente che il ‘Verdao’ è un club che non ha bisogno di vendere e quindi lo farà solo alle sue condizioni. Stesso discorso per il Flamengo dove c’è quel WESLEY per il quale la Roma non è disposta ad andare oltre la cifra di 30 milioni.

Intanto a Trigoria, da dove non commentano le voci di un tentativo anche per GHILARDI del Verona, è in arrivo l’attaccante FERGUSON dal Brighton, società che ha un discorso aperto anche con il Milan per l’esterno sinistro ESTUPINAN. Nel frattempo, per la fascia destra, il Milan ha preso lo spagnolo PUBILL, oro olimpico con la sua nazionale a Parigi 2024. Il Napoli sta finalizzando con il Torino il trasferimento da Conte di VANJA MILINKOVIC SAVIC, con NGONGE che farà il percorso inverso. Due colpi per il Bologna, che ha preso POBEGA dal Milan e fatto rientrare in Italia BERNARDESCHI, in uscita dal Toronto. Lascerà la squadra canadese anche INSIGNE, che avrebbe promesso a Sarri di attendere gennaio per andare alla Lazio, ma ora ha la concreta possibilità di andare al Sassuolo, per prendere il posto di LAURENTIE’ che passerà al Sunderland per 20 milioni di euro versati dagli inglesi in un’unica rata. La Fiorentina, su indicazione di Pioli, sta tentando di prendere KESSIE’, che vorrebbe lasciare l’Arabia Saudita. Il Pisa, invece, non molla per SIMEONE. Infine follie in Premier League, dove il 25enne franco-camerunense MBEUMO va dal Brentford al Manchester United per 65 milioni di sterline (circa 75 milioni di euro) più 5 di bonus.

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