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Francia, 36esimo giorno di proteste di piazza per le pensioni: scontri e feriti a Parigi

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Al 36/o giorno di sciopero, con Parigi ormai rassegnata ad andare a piedi anche per l’apertura dei saldi, la protesta contro la riforma delle pensioni scende di nuovo in piazza. In centinaia di migliaia hanno sfilato in decine di citta’, a Parigi hanno fatto la loro ricomparsa di black bloc, che a fine corteo si sono a lungo scontrati con la polizia. Intanto, in attesa dell’incontro di domani e di una nuova manifestazione sabato, il governo si irrigidisce sull’eta’ di equilibrio, il punto piu’ contestato della riforma. Per il quarto appuntamento dall’inizio della mobilitazione, il 5 dicembre, il corteo parigino – 370.000 per la CGT, 44.000 per il collettivo indipendente di media, 56.000 secondo il ministero dell’Interno – si e’ snodato da place de la Republique fino a Saint-Augustin, piazza relativamente piccola e a rischio. Puntuali, i timori si sono rivelati concreti: per un’ora, elementi violenti e con il passamontagna sul viso, hanno dato vita a una guerriglia contro la polizia, che ha fatto largo uso di lacrimogeni. Distrutte molte vetrine, agenzie di banche e assicurazioni, arredo urbano: il tutto mentre il corteo, pacifico, ancora doveva arrivare fra la gare Saint-Lazare e Saint-Augustin. Alla fine, una ventina di feriti, quasi tutti poliziotti, e 24 fermi. Per la CGT, il sindacato piu’ duro, la mobilitazione e’ in crescita, dal momento che nel primo corteo parigino il 5 dicembre aveva contato 250.000 persone. Molto diversi i conteggi indipendenti e della polizia, che vedono la partecipazione in lieve ribasso. Nell’insieme della Francia, i conteggi indipendenti parlano di un totale di 300.000 manifestanti. Nel corteo, le richieste delle varie sigle sindacali sono meno diverse rispetto all’inizio: se la CGT, Force ouvriere e i piu’ duri continuano a chiedere il ritiro puro e semplice del progetto di riforma – che il 17 febbraio dovrebbe essere presentato in Parlamento – e’ comune a tutti l’esigenza irrinunciabile del ritiro da parte del governo dell’eta’ di equilibrio. Si tratta ormai del punto cruciale del braccio di ferro fra governo e parti sociali: oltre al sistema a punti, base della riforma, il progetto prevede la creazione di questa eta’ “perno” a 64 anni, che diventa il minimo per ottenere la pensione a tasso pieno: andando via prima si e’ penalizzati, se si ritarda ci sono dei bonus. Anche Laurent Berger, segretario della moderata formazione della CFDT, elemento chiave per il governo se vuole trovare un accordo, non vuole saperne. In molti, speravano che il compromesso potesse vedere la luce domani, giornata in cui il premier Edouard Philippe ha convocato i partner sociali a una conferenza sulla copertura finanziaria delle pensioni. E invece, stasera, con i manifestanti ancora in piazza, un’intervista del ministro dei Conti pubblici, Gerald Darmanin, anticipata da Le Figaro, ha spento gli entusiasmi: “l’eta’ di equilibrio e’ una misura giusta ed efficace – ha detto – dovremo lavorare certamente ancora un po’”. I leader sindacali danno intanto appuntamento a sabato, per una manifestazione che vorrebbero fosse piu’ massiccia di quella di oggi. Il braccio di ferro e il blocco dei trasporti continuano. (

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Usa: consigliere per la sicurezza nazionale Waltz lascia incarico dopo scandalo Signal

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Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, e il suo vice Alex Wong hanno presentato le loro dimissioni, lasciando così l’amministrazione Trump. Lo riferisce Fox News, dopo le anticipazioni del Wall Street Journal. La decisione è dovuta alle polemiche scatenate dal “Signalgate”, la pubblicazione da parte del direttore dell’Atlantic, Jeffrey Goldberg, di uno scambio in una chat su Signal riservata in cui Waltz aveva inavvertitamente incluso lo stesso giornalista, rivelando la preparazione di attacchi contro i ribelli Houthi in Yemen. Waltz si era assunto la piena responsabilità dell’incidente.

 

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Zelensky: l’accordo sulle terre rare è davvero equo

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accoglie con favore in un post su Telegram l’accordo “davvero equo” firmato con Washington sulle terre rare. “Abbiamo ora il primo risultato dell’incontro in Vaticano, il che lo rende davvero storico. Attendiamo con ansia anche gli altri risultati di quel colloquio”, ha detto il leader ucraino.

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Bisnonna inglese 115enne diventa la persona più anziana al mondo

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Una bisnonna britannica di ben 115 anni ha raccolto questa settimana la palma di persona più vecchia del mondo – stando alle statistiche internazionali censite – dopo l’annuncio della morte di uno suora 116enne in Brasile. Lo racconta oggi con dovizia di particolari il Daily Telegraph. La nuova titolare del record di longevità si chiama Ethel Caterham ed è nata il 21 agosto del lontano 1909 in un villaggio dell’Hampshire, in Inghilterra meridionale: prima del diluvio della Grande Guerra, mentre sul trono di quello che era ancora l’Impero britannico sedeva re Edoardo VII, figlio della regina Vittoria, bisnonno della defunta Elisabetta II e trisavolo dell’attuale monarca, il 76enne Carlo III.

Ultima di 8 figli, nonna Ethel vive attualmente in una residenza per anziani nella contea del Surrey, pure in Inghilterra del sud, dove – dopo l’ufficializzazione del suo primato – ha ricevuto una lettera personale di re Carlo: che si felicita per il “rimarchevole traguardo” da lei raggiunto. Tuttora lucida, Catheran è in grado di ricordare le tappe salienti della sua vita.

A 18 anni si trasferì nell’India coloniale, assunta come au pair nella famiglia di un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà; poi, al ritorno in Gran Bretagna, conobbe a una festa il futuro marito Norman, sposato nel 1933 e col quale ha vissuto a Hong Kong e a Gibilterra prima di tornare in terra inglese. Rimasta vedova quasi mezzo secolo fa, nel 1976, Ethel ha smesso di guidare solo alla soglia dei 100 anni. Mentre a quasi 111 è riuscita a guarire pure da un contagio di Covid. Il segreto della sua longevità? “Non aver litigato con nessuno”, ha risposto a un giornalista.

Oltre alla scelta di dare priorità “alla famiglia, la cosa più importante dell’esistenza”, ai figli, ai nipoti e ai pronipoti. A una testata locale ha spiegato del resto di non avere rimpianti, di essere “felice d’aver girato il mondo” fino ad approdare in “questa bella casa” di riposo in patria: “Ho detto sì a ogni opportunità di vita, mantenendo un’attitudine mentale positiva e accogliendo ogni cosa con moderazione”. Giusto l’anno scorso il Regno Unito aveva celebrato la conquista del record di un altro suddito britannico come ‘uomo più anziano del pianeta’: record ereditato da un giapponese e detenuto per qualche mese nel 2024 dal veterano di guerra John Tinniswood, deceduto a novembre a 112 anni d’età.

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