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Cronache

Francesca Pascale ‘divorzia’ con Paola Turci: ora un nuovo inizio dopo la fine di un amore

Dopo cinque anni di relazione, Francesca Pascale annuncia la separazione da Paola Turci. Circondata dai suoi cani nel casale vicino a Siena, Pascale riflette sul senso di fallimento e sui suoi sogni per il futuro, mantenendo un legame profondo con il suo passato accanto a Silvio Berlusconi.

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Francesca Pascale ha conosciuto Paola Turci a un concerto, innamorandosi a prima vista. Dopo due anni dal primo bacio, le ha chiesto di sposarla. Tuttavia, come spesso accade, l’amore può evolvere e anche finire. Pascale, circondata dai suoi dieci cani nel casale vicino a Siena, descrive la separazione come un momento doloroso ma necessario per il proprio benessere. “È una fine, sto attraversando un grande dolore, ma la vita mi ha insegnato che prima di amare qualcuno bisogna sapere amare sé stessi”, spiega.

Pascale si sente di vivere un fallimento perché crede profondamente nell’amore. “Quando un progetto che nasce a lungo termine si interrompe in anticipo, per me è un fallimento”. La separazione è stata accompagnata da voci di gelosia e tradimenti, ma Pascale smentisce queste ricostruzioni, sottolineando che le unioni arcobaleno, come quelle eterosessuali, possono finire, dimostrando che non sono amori di serie B.

Il passato di Pascale, legato a Silvio Berlusconi, è stato spesso oggetto di gossip e cattiverie. “Ho dovuto fare l’abitudine al fatto che alcune persone non comprendano né accettino quello che ho provato e vissuto con Berlusconi”, afferma. Nonostante tutto, Pascale non rinnega il suo passato con Berlusconi, considerandolo la persona più importante della sua vita, accanto a sua madre e le sue sorelle. “Era un confidente, un amico e anche un amante. Ero gelosissima di lui”, ricorda.

Pascale ammette di condurre una vita privilegiata grazie a Berlusconi, ma non si vergogna di riconoscere quanto lui abbia fatto per il suo futuro. Nonostante le difficoltà nel matrimonio con Turci, Pascale riflette anche sul ruolo di Berlusconi nella sua vita: “Era un vero liberale. Stava con una ragazza bisessuale dichiarata, che ammetteva la passione per la cannabis. Quando gli ho detto della mia bisessualità mi ha risposto: ‘In fondo, anche io sono lesbica’”.

Parlando di politica, Pascale esprime opinioni forti sui leader attuali. Ammira la forza e l’intelligenza di Giorgia Meloni, pur ritenendola troppo conservatrice per rappresentare un Paese europeo. Ha parole dure per Matteo Salvini, La Russa e Gasparri, che non stima. Su Elly Schlein, Pascale riconosce la sua bontà come politica, ma sottolinea di non essere di sinistra.

Pascale sogna un ritorno alle origini per Forza Italia, desiderando che qualcuno della famiglia Berlusconi riprenda in mano le redini del partito. “Sarebbe bello che Forza Italia tornasse a essere il partito forte e di riferimento di un centrodestra moderato”. E non esita a dichiarare che, se Forza Italia tornasse ai suoi valori liberali ed europeisti, ricomincerebbe a fare politica, anche solo attaccando manifesti per le strade.

Francesca Pascale affronta la separazione da Paola Turci con dolore, ma anche con la determinazione di prendersi cura di sé e di rimanere fedele ai suoi valori. Il legame con il passato, rappresentato da Silvio Berlusconi, rimane forte, mentre guarda al futuro con speranza e determinazione. “Francesca, prenditi cura di te”, le direbbe oggi Berlusconi, e lei sembra pronta a seguire questo consiglio.

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Medvedev: Zelensky farà una triste fine, abbattere regime Kiev

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Il numero due del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha dichiarato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “finirà nel modo più triste” e che le truppe russe devono concludere “con una vittoria” l’invasione dell’Ucraina e “distruggere” quello che lui, seguendo la definizione della propaganda del Cremlino, definisce “il regime neonazista di Kiev”. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale russa Ria Novosti.

“Quando il capo di uno Stato, anche uno così particolare come l’Ucraina, e un tipo così patologico come questo personaggio, si vanta di queste cose, significa solo una cosa: che alla fine anche lui finirà nel modo più triste”, ha detto Medvedev, commentando la notizia, ripresa anche dalla Reuters, secondo cui Zelensky avrebbe elogiato l’intelligence ucraina per l’uccisione di alcuni alti ufficiali russi ma senza riferimenti a casi specifici.

“Innanzitutto, dobbiamo completare l’operazione militare speciale in Ucraina con una vittoria e dobbiamo distruggere il regime neonazista di Kiev, ma il regime, non lo Stato, il cui destino è una questione del futuro”, ha detto poi l’ex presidente russo usando la dicitura “operazione militare speciale” con cui il Cremlino indica l’aggressione militare contro l’Ucraina. La Russia di Putin ha invaso l’Ucraina sostenendo di volerla “denazificare”, ma la tesi di Mosca secondo cui il governo di Kiev sarebbe “neonazista” è considerata del tutto infondata dalla stragrande maggioranza degli analisti politici.

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Ischia ritrova la sua giustizia: il Tribunale torna operativo con le udienze del giovedì

Il Tribunale di Ischia riapre le udienze del giovedì grazie al decreto del presidente vicario Scoppa. Una vittoria per avvocati, cittadini e istituzioni locali dopo mesi di proteste.

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Una notizia attesa con speranza dai più ottimisti e insperata da altri, ma che segna un passaggio decisivo nella lunga battaglia per la tutela del presidio giudiziario dell’isola verde. Il presidente vicario del Tribunale di Napoli, Gianpiero Scoppa, ha disposto il ripristino delle udienze a Ischia, restituendo piena funzionalità alla sezione distaccata locale.

Una decisione che accoglie le istanze dell’Associazione Forense dell’isola di Ischia e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, protagonisti di una mobilitazione decisa culminata nello sciopero del 5 aprile scorso e nel ricorso al TAR presentato con il sostegno dei sei Comuni isolani.

Il decreto del giudice Scoppa: ritorno alla normalità

Il provvedimento firmato da Scoppa prevede l’assegnazione provvisoria del giudice onorario Ciro Ravenna al settore civile della Sezione distaccata di Ischia, in qualità di Giudice dell’Esecuzione, con il compito di gestire le udienze precedentemente seguite dalla giudice Criscuolo.

Nel decreto si evidenzia che Ravenna, rientrato in servizio nel 2025 dopo un incarico all’Ufficio del Giudice di Pace, aveva espressamente chiesto di essere destinato a una sezione civile in virtù della propria formazione professionale. La sua collocazione a Ischia rappresenta dunque una soluzione funzionale per sopperire alle gravi carenze d’organico che affliggono il Tribunale isolano.

Il decreto ha effetto immediato, garantendo il ripristino delle udienze del giovedì e segnando una svolta dopo mesi di polemiche, disservizi e disagi per professionisti, cittadini, testimoni e imputati costretti agli spostamenti sulla terraferma.

La soddisfazione dell’Assoforense e dell’avvocatura

«Quello ottenuto è un risultato importante», ha commentato Alberto Morelli, presidente dell’Assoforense Ischia. «Scoppa aveva già dimostrato attenzione e sensibilità alla nostra situazione. Ora arriva un passo concreto che ridà dignità alla nostra professione e servizio alla cittadinanza».

Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli esprime soddisfazione per l’esito di un lavoro di sinergia tra istituzioni e avvocati, premiato da un risultato tangibile dopo mesi di diplomazia e pressione istituzionale.

La battaglia continua: si attende la stabilizzazione definitiva

Sebbene l’assegnazione di Ravenna rappresenti una boccata d’ossigeno, resta ancora aperta la questione della stabilizzazione definitiva del Tribunale di Ischia, promessa più volte dal Governo centrale ma mai concretamente attuata.

Il clima ora è più disteso, ma solo un atto definitivo potrà chiudere quella che gli avvocati dell’isola definiscono «una lunga parentesi di giustizia precaria».

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Conclave 2025, i cardinali decidono: si comincia il 7 maggio

Il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio. I cardinali si riuniranno nella Cappella Sistina: le regole, i tempi e il ruolo di Parolin.

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I cardinali hanno deciso: il Conclave che eleggerà il 266esimo successore di Pietro inizierà il 7 maggio, mercoledì prossimo, nel pomeriggio. L’annuncio è arrivato dopo l’assemblea dei porporati che ha scelto di prendersi qualche giorno in più per motivi principalmente logistici.

Più tempo per sistemare gli elettori

La decisione di posticipare l’inizio del Conclave rispetto alla conclusione dei novendiali di suffragio per Papa Francesco, che termineranno domenica, è dovuta alla necessità di organizzare adeguatamente l’accoglienza dei 135 cardinali elettori – il numero più alto mai registrato – presso la Casa Santa Marta. Due porporati, infatti, hanno già annunciato la rinuncia per motivi di salute.

La guida del Conclave

A presiedere il Conclave sarà il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, poiché il Decano Giovanni Battista Re e il Vice Decano Leonardo Sandri, avendo superato gli ottant’anni, non parteciperanno alle votazioni. Toccherà a Parolin, quindi, interrogare il nuovo eletto circa l’accettazione del pontificato e il nome che vorrà assumere.

Prima dell’inizio delle votazioni, la mattina del 7 maggio, il cardinale Re celebrerà la Missa pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica di San Pietro. Nel pomeriggio, i cardinali si raccoglieranno nella Cappella Paolina per poi entrare in processione nella Cappella Sistina intonando il “Veni Creator Spiritus”, invocando l’assistenza dello Spirito Santo.

Le regole del Conclave

Come stabilito dalla Costituzione Universi Dominici Gregis di San Giovanni Paolo II, i cardinali hanno giurato di rispettare rigorosamente le norme che regolano l’elezione. Sono vietate influenze esterne, pressioni, favoritismi o avversioni personali. L’unico criterio dev’essere il bene della Chiesa e la gloria di Dio.

Il nuovo Papa dovrà essere eletto con una maggioranza qualificata di due terzi. Dopo il comando “Extra omnes” (“Fuori tutti”), inizieranno le votazioni: il primo scrutinio sarà effettuato il 7 maggio. Dal giorno successivo, se necessario, si procederà con quattro votazioni quotidiane, due al mattino e due al pomeriggio.

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