La cattura di Matteo Messina Denaro al di là della soddisfazione per aver messo fine alla latitanza del boss dopo trent’anni, pone adesso una serie di quesiti. L’analisi della Fondazione Caponnetto.
Si parla già del “dopo” Matteo Messina Denaro. E forse è la parte della vicenda più importante. Addirittura più importante della cattura dello stesso superlatitante. Cosa Nostra non aveva un capo in Messina Denaro ma solo un personaggio di spicco. Un ex plenipotenziario di quella Cupola che vedeva in Totò Riina il suo deus ex machina incontrastato. Dopo Riina l’amico fedele Denaro. Dopo Denaro fiancheggiatori e personaggi di spessore diverso. Che debbono essere assicurati alla giustizia e che potranno diventare la chiave di lettura di quanto accaduto in questi ultimi venti anni.
Politica e mafia, istituzioni e mafia, imprenditoria e mafia. Una volta scoperto il codice verranno fuori i nomi da troppo tempo tenuti nella cassaforte delle connivenze e delle complicità. Proprio adesso lo Stato deve essere più forte e determinato sino al punto di sferrare il colpo di grazia per un repulisti generale che adesso potrebbe essere davvero a portata di mano. Un’occasione d’oro, forse unica, quella del “dopo Denaro”. Un’occasione da sfruttare senza esitazioni e con coraggio qualora si voglia davvero eliminare gran parte della feccia criminale, politica e istituzionale che per anni e anni ha avuto il potere di vita e di morte in Sicilia come nel resto d’Italia e oltre.
Nel punto in cui siamo occorre spingere al massimo per portare alla luce decine di segreti che hanno insanguinato il nostro martoriato Paese. Ora più che mai si deve conoscere la verità su pupi e pupari da troppo tempo rimasti nella penombra di polverosi archivi sicuri, anzi certi, di rimanere impuniti. Adesso altre verità potranno svelarci le responsabilità che gravano su numerose stragi i cui contorni sono rimasti colpevolmente nebulosi a protezione di intoccabili e mammasantissima.
Telefonino e agenda di Messina Denaro rappresentano la minima parte del suo enorme “data base” che speriamo salti fuori al più presto. Ma già da ieri e da ieri l’altro numerosissime persone non dormono più sonni tranquilli. Speriamo parimenti nella loro cattura, solo cosi l’operazione “Denaro” potrà dirsi conclusa: ”Già dalle scorse ore la lista degli indagati si è allungata notevolmente – dice Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto – dunque gli investigatori continuano le loro attività con la catalogazione del materiale sequestrato e con la relativa analisi che potrebbe nascondere ancora sorprese eclatanti.
Giovanni Luppino
Dopo l’autista del boss, Giovanni Luppino, è finito sotto inchiesta anche il medico che aveva in cura Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara, Alfonso Tumbarello, che bene conosceva anche altri personaggi di spicco della mafia locale. Auguriamo a magistratura e forze dell’ordine un proficuo lavoro che, in questo momento, può diventare determinante per assestare un colpo definitivo allo strapotere criminale”. La mafia è un fenomeno umano, diceva Falcone, e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. L’attualità di questo pensiero è sotto gli occhi di tutti e ci suggerisce di non perdere tempo.
Quattro valanghe si sono abbattute in poche ore sul nord della Norvegia, in una un gruppo di cinque italiani è rimasto coinvolto: uno è morto.due sono rimasti feriti -uno è grave-e gli altri due sono illesi. Il gruppo si trovava a quasi 1.300 metri di altezza. Pure le altre valanghe si sono registrate nel Nord, con un bilancio complessivo di quattro morti.
La polizia ha sconsigliato a chiunque di muoversi sulle montagne della zona, per le pessime condizioni meteorologiche.
Ha ucciso tutta la sua famiglia e poi si è suicidato. L’omicida e vittima è il medico Carlo Vicentini, primario di Urologia a Teramo da qualche mese in pensione. La tragedia a L’Aquila, nella villetta di famiglia. Vicentini ha prima sparato al figlio Massimo, disabile 43enne e attaccato a un respiratore, poi, sempre con la pistola regolarmente detenuta,la seconda figlia Alessandra, di 36 anni, e la moglie, infine si è tolto la vita.
Quali siano i motivi e se si è trattato di un momento di sconforto o di un gesto premeditato, ancora non si sa.
Stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. L’Autorità ha contestualmente aperto un’istruttoria.
ChatGPT, il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo aveva subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento.
Nel provvedimento, il Garante privacy rileva la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma.
Come peraltro testimoniato dalle verifiche effettuate, le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto.
Da ultimo, nonostante – secondo i termini pubblicati da OpenAI – il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, l’Autorità evidenzia come l’assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti esponga i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.
OpenAI, che non ha una sede nell’Unione ma ha designato un rappresentante nello Spazio economico europeo, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.