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Economia

Ferrari, gli utili volano del 46%: balzo dell’11% in Borsa

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La Ferrari archivia il 2018, “nuovo anno di crescita sostenuta”, con un utile netto di 787 milioni di euro, il 46% in piu’ del 2017 e ricavi netti a 3,4 milioni con un incremento dello 0,1% a cambi correnti e del 3,2% a tassi di cambio costanti. Tutti i target dell’anno sono stati raggiunti o superati. A Piazza Affari, spinto dai buoni conti, il titolo vola e chiude con un balzo dell’11,02% a quota 108,6 euro per azione, in una giornata in cui la gelata del Pil pesa sulla Borsa di Milano. “Siamo soddisfatti dei risultati, abbiamo raggiunto e superato tutti gli obiettivi. E’ stato un anno solido, entriamo nel 2019 fiduciosi di raggiungere i target”, afferma l’amministratore delegato Louis Camilleri nella conference call con gli analisti sui conti 2018. Camilleri ricorda le tensioni internazionali, dalla guerra dei dazi alla Brexit, fattori esterni ai quali “la Ferrari – spiega – non e’ immune, ma e’ straordinariamente resiliente”.

Nessuna ipotesi di fusione allo studio con Maserati, mentre sul fronte dei modelli la prima vettura completamente elettrica di Ferrari arrivera’ “sicuramente dopo il 2022”. anche se non c’e’ ancora una data precisa, mentre e’ attesa quest’anno la prima ibrida con prestazioni da supercar. Nel 2018 la casa di Maranello ha consegnato 9.251 vetture, 853 in piu’ del 2017, pari a un aumento del 10,2%. Un risultato trainato da un aumento del 19,6% delle vendite dei modelli a 12 cilindri, in particolare la 812 Superfast, e con un contributo positivo da tutte le regioni: l’Emea ha registrato un aumento del 13,1%, le Americhe del 6,7%, Cina, Hong Kong e Taiwan del 12,6% e il resto dell’Asia del 7,8%. Camilleri non nasconde che nel mirino c’e’ l’obiettivo di consegnare 10 mila vetture l’anno, ma la crescita dei volumi – spiega – non restera’ sempre agli stessi livelli perche’ poi ci sara’ “un focus su ricavi e margini”. La rossa indica anche gli obiettivi per il 2019: ricavi netti pari a 3,5 miliardi di euro, in crescita di oltre il 3% rispetto al 2018, un ebitda adjusted tra 1,2 e 1,25 miliardi (+10%), un ebit adjusted tra 0,85-0,9 miliardi (+6% circa) e free cash flow industriale pari a 0,45 miliardi, oltre il 10% in piu’ del 2018.

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Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

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Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

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Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Economia

Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

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Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

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