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Ferrari e il ferrarista Leclerc da manicomio, grazie alle gomme sbagliate Verstappen vince in d’Ungheria

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Max Verstappen non aveva mai vinto all’Hungaroring. Si e’ tolto lo sfizio nel modo piu’ emozionante: partendo dalla decima piazzola in griglia. Un successo figlio di una macchina performante (anche grazie al motore nuovo), perfettamente assistita da una strategia delle soste ai box impeccabile, con scelta delle mescole sempre indovinata nel corso dei 70 giri. Ma nato anche dell’ennesima giornata nera al muretto Ferrari: una maledizione, nell’anno in cui la Rossa finalmente sembra avere la macchina piu’ veloce dopo anni di sofferenza, ma tra errori di strategia, incidenti e rotture la classifica del Mondiale condanna Charles Leclerc a un inseguimento sempre piu’ duro sul campione del mondo in carica e sulla Red Bull. L’olandese ha conquistato l’ottavo successo stagionale, portando a +80 punti il vantaggio su Leclerc. Sul podio gli hanno fatto compagnia le Mercedes di Lewis Hamilton (settimo ed autore del giro piu’ veloce) e George Russell, che scattava dalla pole. “Al via speravo si’ e no di avvicinarmi al podio – ha ammesso Verstappen – Invece ho vinto, nonostante un testa coda” che aveva consentito a Leclerc di ripassarlo. Un successo frutto “di una grande strategia, con cambi (gomme, ndr) tempestivi e tutti azzeccati”. In una domenica meteorologicamente molto diversa dalle libere di venerdi’ e dalle qualifiche di sabato – con la temperatura precipitata a 20 gradi ed una costante minaccia di pioggia – la Ferrari ha scelto strade diverse per il monegasco. Dopo due stint ben gestiti su pneumatici medi, Leclerc e’ stato richiamato al 40mo giro, mentre era in testa con oltre 7″ di vantaggio su Carlos Sainz. Montate le hard, i suoi tempi si sono impennati nei 15 giri successivi, fino a farlo crollare al sesto posto, che e’ poi quello con il quale ha tagliato il traguardo. Il muretto ha cercato di correre ai ripari richiamandolo ancora a 30 tornate dal traguardo, per farlo uscire con le morbide, ma senza riuscire a raddrizzare l’ultima gara prima della pausa estiva, densa di sorpassi nonostante la nomea del lento circuito ungherese. L’Hungaroring e’ il regno di Hamilton che li’ ha vinto otto volte. E la Mercedes ha dimostrato di essere in costante crescita, replicato il bel risultato della Francia. “Stiamo colmando il gap” ha gioito il sette volte campione del mondo. Una preoccupazione in piu’ per Maranello, alle prese con la delusione di una scuderia che puntava al titolo mondiale ed oggi deve farsi bastare il quarto posto di Sainz. E dalle parole di Leclerc traspare la frustrazione: “Non sono certo contento, per niente. Ne parleremo nel team – ha commentato a denti stretti – Nel primo stint la macchina andava bene con le medie, nel secondo (sempre con gomme medie, ndr) andava sempre bene e volevo tirare il piu’ a lungo possibile. Poi abbiamo deciso di andare sulle hard e abbiamo perso tantissimo tempo”. Mattia Binotto, team principal della Ferrari, la vede diversamente: “Il risultato non e’ stato quello che ci attendevamo, ma e’ prematuro parlare di strategia sbagliata. Nelle condizioni di oggi la vettura non ha funzionato, non avevamo il passo gara”. Eppure e’ sembrato palese che alcune scelte abbiamo penalizzato Leclerc. “La strategia la dovremo valutare, non dico fosse la migliore possibile – ha insistito Binotto – ma non e’ stata il problema. Non avevamo il passo, ne’ di Red Bull, ne’ di Mercedes”. Intanto un’altra tappa del mondiale e’ alle spalle e Verstappen sembra sempre piu’ lanciato verso un bis da sogno. Potra’ godersi le vacanze, mentre qualcun altro se l’e’ rovinate.

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Jannik Sinner: “A Roma torno con una mentalità diversa. Ho anche pensato di lasciare il tennis”

Jannik Sinner si confessa al Tg1: “Momenti difficili, ho pensato di lasciare. Ora pronto a tornare a Roma con una nuova mentalità”. La forza della famiglia e del team.

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Jannik Sinner si prepara a rientrare in campo agli Internazionali d’Italia di Roma con uno spirito nuovo, dopo mesi difficili segnati dalla sospensione per doping patteggiata con la Wada. In un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1, il numero uno del tennis mondiale si è raccontato senza filtri al direttore Gian Marco Chiocci, svelando emozioni, fragilità e speranze alla vigilia del suo ritorno.

«Sono molto contento di rientrare in campo a Roma. Sicuramente torno con una mentalità diversa», ha detto Sinner, pronto a rimettersi in gioco dopo aver attraversato momenti complessi. «In campo non stavo come un giocatore si dovrebbe sentire. Il divertimento era andato via, pensavo ad altre cose. Ma ora sono felice di tornare, non c’è posto più bello di Roma per ricominciare».

Il campione altoatesino ha rivelato di aver pensato persino di lasciare il tennis: «Prima degli Australian Open non mi sentivo a mio agio, nemmeno negli spogliatoi. I giocatori mi guardavano in modo diverso, e lì ho pensato: è pesante vivere il tennis in questo modo».

Sinner ha ricordato la difficile gestione del caso Clostebol, la sostanza proibita che ha portato alla sua squalifica: «In quel momento non ho capito nulla. Non sapevo da dove venisse. È stato pesante accettare tre mesi di squalifica sapendo di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma con il mio avvocato abbiamo deciso di patteggiare, per evitare rischi peggiori».

Fondamentale per lui è stato l’appoggio delle persone più vicine: «La mia fortuna è stata avere il mio team, la mia famiglia, persone che mi hanno protetto. Mi sono costruito una bolla, e questo mi ha dato la voglia di continuare a lottare».

Sul piano mentale, Sinner ammette di vivere le emozioni in modo intenso: «Anche io ho scatti di rabbia, ma il tennis è come il poker: devi nascondere le emozioni. Quando capisci che l’altro è in difficoltà, ti dà forza». E aggiunge: «Il tennis è importante, ma fuori dal campo c’è qualcosa di ancora più importante: la vita privata, la famiglia. Senza il mio team non sarei nessuno».

Con il rientro ormai imminente, Sinner si dice pronto ad affrontare la nuova sfida con consapevolezza: «Mi manca la competizione, la pressione della partita vera. Adesso voglio solo tornare a divertirmi giocando, ritrovare il piacere del campo. Siamo pronti a ripartire».

 

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A Madrid si gioca, Tsitsipas ko e Musetti vola a ottavi

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Torna l’elettricità in Spagna ed anche il Masters 1000 di Madrid riprende la sua corsa dopo la sospensione obbligata di ieri. L’Italia sorride con Lorenzo Musetti che batte ancora Stefanos Tsitsipas e raggiunge gli ottavi di finale del torneo madrileno (dove affronterà l’australiano Alex De Minaur). E’ costretto invece al ritiro Matteo Berrettini per un fastidio accusato agli adduttori dopo aver perso al tie break il primo set del terzo turno contro Jack Draper. Una scelta prudenziale, quella del romano, per evitare problemi più seri. A due settimane dal torneo di Montecarlo, quando (ai quarti) Musetti ha battuto per la prima volta Tsitsipas, il carrarino si ripete sulla terra rossa spagnola con un match in rimonta con l’azzurro che ha conquistato il primo parziale col punteggio di 7-5, risalendo dal 2-5, annullando anche un set point.

Nel secondo ha invece chiuso i conti al tie break. “E’ stata una partita difficile, all’inizio, perchè non avevo mai provato questo campo, il Manolo Santana, neanche in allenamento, e ho trovato molta differenza. Poi però mi sono adattato e la voglia di vincere questo match ha fatto la differenza”, ha spiegato Musetti a fine match. “Sono felice e orgoglioso perchè ci tenevo molto a vincere”, ha aggiunto. L’azzurro ha poi parlato della strana giornata di ieri, quando il black out in Spagna ha portato alla cancellazione di tutti gli incontri in programma, tra i quali quello appena vinto. “Ieri è stata una giornata dura, nel complesso. Quando succedono questa cose comprendi quanto siamo miserabili senza energia elettrica – ha detto Musetti -. Ma non è stato tutto brutto, per tornare in albergo siamo partiti insieme con Flavio e Matteo (Cobolli e Arnaldi, ndr). Abbiamo camminato due ore per rientrare, una bella camminata ma valeva la pena. E’ stata una bella preparazione per la partita di oggi”, ha concluso. Saluta Madrid con un ritiro Berrettini.

Il tennista romano, dopo aver perso al tie break il primo set contro il britannico Draper ha alzato bandiera bianca per il riacutizzarsi del fastidio all’addome emerso già dopo il match del primo turno contro Giron. E’ stato lo stesso Berrettini, con una nota affidata ai media, a chiarire i motivi del suo infortunio e a fornire aggiornamenti sulle sue condizioni: “Ho voluto provare a giocare nonostante il problemino dell’altro giorno, perché questi due giorni di riposo mi hanno aiutato a scaricare un po’ la zona dell’addome, che era molto carica e contratta – fa sapere l’ex n.6 del mondo -. Ma il ritiro è avvenuto perché il gioco non valeva la candela, c’era un rischio grosso di farsi male. E l’ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c’era, soprattutto nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo”.

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Tennis: Djokovic non ci sarà agli Internazionali di Roma

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Novak Djokovic non sarà a Roma per gli Internazionali. Il tennista serbo ha comunicato poco fa all’ATP e alla direzione del torneo che non verrà nella Capitale dopo che risultava iscritto all’entry list del mille italiano.

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