Un altro importante accordo per la DR Automobiles, azienda automobilistica italiana in forte espansione sul mercato. Infatti la partnership strategica tra FCA Bank e DR Automobiles si evolve. L’accordo tra la Banca e il Gruppo DR, che già include i brand DR, ICKX e Sportequipe, viene esteso al marchio EVO, la linea entry level nata nel 2020 a Macchia d’Isernia.
FCA Bank continua così ad affiancare DR Automobiles nel suo percorso di espansione: in virtù della collaborazione, la banca fornirà i propri servizi finanziari, dal tradizionale finanziamento rateale all’innovativo PCP, per rendere ancora più accessibili i modelli della gamma EVO, pensati per unire semplicità, concretezza e praticità.
FCA Bank, con quasi cento anni di esperienza nel finanziamento auto, punta così a confermarsi come banca di riferimento per la mobilità, supportando con le proprie formule innovative e flessibili partner di rilievo come DR Automobiles. Il Gruppo, con 22.308 modelli DR ed EVO immatricolati e una crescita del 196% nel periodo gennaio/novembre 2022, si conferma tra i player del panorama automotive italiano in più forte espansione.
La partnership rappresenta inoltre per FCA Bank una conferma della strategia volta a sostenere una mobilità più sostenibile per l’ambiente, tra i principali driver di sviluppo della Banca. Oltre a garantire basse emissioni di CO2, grazie alla tecnologia bimodale in dotazione ai crossover EVO 4, EVO 5 ed EVO 6, la gamma include il modello EVO 3 Electric, la full electric più conveniente del mercato.
FCA Bank S.p.A. è una banca impegnata principalmente nel finanziamento auto e nel settore della mobilità. FCA Bank S.p.A. fornisce prodotti finanziari per supportare le vendite di marchi prestigiosi di auto in Italia e in Europa. I programmi di credito, leasing, noleggio e finanziamento della mobilità forniti da FCA Bank S.p.A. sono concepiti specificamente per le reti di vendita, i clienti privati e le flotte aziendali. FCA Bank S.p.A. è presente in 17 Paesi europei e in Marocco, direttamente o tramite filiali. Al 30 giugno 2022 FCA Bank gestiva un portafoglio crediti pari a circa 25,8 miliardi di euro. Attraverso Drivalia, specializzata in soluzioni di noleggio e subscription, la Banca propone un sistema completo e innovativo di servizi per la mobilità. Drivalia ha lanciato il primo abbonamento all’auto in Italia: CarCloud. Nel giugno 2019, la società ha inaugurato la rete dei Mobility Store, punti di vendita fisici dove i clienti possono avere accesso a tutti i servizi di mobilità offerti dall’azienda. Con il lancio del primo Mobility Store completamente elettrificato all’aeroporto di Torino Caselle nel 2020, seguito da molti altri, Drivalia è diventato un operatore di riferimento anche per la mobilità sostenibile: contando ad oggi oltre 1.600 punti di ricarica installati presso tutti gli Store, dispone della rete elettrificata privata più grande d’Italia. Nel corso del 2022 e del 2023 il progetto di elettrificazione proseguirà anche nei Paesi europei in cui Drivalia opera.
EVO È la linea entry level di DR Automobiles Groupe, nata per incontrare una sempre più diffusa concezione dell’automobile e più in generale della mobilità, ispirata a modelli di semplicità, concretezza, praticità, affidabilità. Seguendo questa filosofia EVO ha pensato ad un’auto full electric, ad emissioni 0, accessibile a tutti. EVO 3 Electric è infatti, con un’autonomia di 300 km ed una dotazione full optional di serie, il crossover full electric più economico del mercato, pur sfruttando la più avanzata ed efficiente tecnologia in fatto di mobilità elettrica, quella ternaria a ioni di litio (nichel, cobalto, alluminio). EVO inoltre utilizza un’avanzatissima tecnologia bimodale grazie alla quale anche tutti i modelli a combustione (EVO 3, EVO 4, EVO 5) rispondono alla sempre più crescente esigenza di salvaguardia ambientale. La sfida di EVO è quella di creare le automobili più convenienti del mercato ma puntando su qualità, comfort e la migliore tecnologia.
Nei primi cento giorni di presidenza Trump ci sono stati 70 giorni di scambi a singhiozzo sui mercati finanziari e 32 giorni di perdite, con oltre 6.500 miliardi di dollari cancellati dal valore delle società quotate. Lo scrive il New York Times, secondo cui per i mercati finanziari il calo del 7% dell’indice S&P 500 rappresenta il peggior inizio di mandato presidenziale da quando Gerald R. Ford subentrò a Richard M. Nixon nell’agosto del 1974, dopo lo scandalo Watergate. La crisi, sottolinea il quotidiano, è persino peggiore di quando scoppiò la bolla tecnologica all’inizio del secolo, e George W. Bush ereditò un mercato già in caduta libera. Al contrario, Trump ha ereditato un’economia solida e un mercato azionario in ascesa da un massimo storico all’altro. La situazione è cambiata rapidamente quando Trump ha annunciato i suoi dazi il 2 aprile, facendo esplodere la volatilita’ nei mercati finanziari.
A livello globale, negli ultimi 5 anni, la retribuzione mediana degli amministratori delegati d’impresa è cresciuta del 50%, in termini reali, passando da 2,9 milioni di dollari nel 2019 a 4,3 milioni nel 2024. Un aumento che supera di ben 56 volte la modesta crescita del salario medio reale (+0,9%), registrata nello stesso periodo nei Paesi per cui sono pubblicamente disponibili le informazioni sui compensi degli ad.
E’ quanto riporta un’analisi di Oxfam diffusa in occasione del Primo maggio. Nel dettaglio, tra i Paesi in cui il campione di imprese analizzate è sufficientemente ampio, emerge che: Irlanda e Germania vantano alcuni tra gli ad più pagati con una retribuzione annua mediana rispettivamente di 6,7 milioni e 4,7 milioni di dollari nel 2024; in Sudafrica il compenso annuo mediano degli AD era di 1,6 milioni di dollari nel 2024, mentre in India ha raggiunto i 2 milioni di dollari.
“Anno dopo anno assistiamo allo stesso spettacolo a dir poco grottesco: i compensi degli ad crescono vertiginosamente, mentre i salari dei lavoratori in molti Paesi restano fermi o salgono di pochi decimali”, spiega Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia. L’analisi di Oxfam si è concentrata inoltre sui divari salariali di genere a livello d’impresa. Esaminando 11.366 imprese di 82 Paesi, che pubblicano informazioni sul gender pay gap aziendale, si evince che il divario retributivo di genere a livello di impresa si sia, in media, ridotto tra il 2022 e il 2023, passando dal 27% al 22%. Ma tra le 45.501 imprese di 168 Paesi con un fatturato annuo superiore a 10 milioni di dollari e che riportano il genere del proprio ad, meno del 7% aveva una donna nella posizione apicale dell’organigramma aziendale.
Per quanto riguarda la dinamica dei salari reali in Italia, secondo Oxfam se, anziché ricorrere agli indici generali dell’inflazione, si facesse riferimento alla variazione dei prezzi del carrello della spesa (come approssimazione dei beni maggiormente consumati dai lavoratori con basse retribuzioni), il salario lordo nazionale registrerebbe, in media, una perdita cumulata di circa il 15% nel solo quadriennio 2019-2023 e la dinamica positiva del 2024 non rappresenterebbe che un placebo per i lavoratori con le retribuzioni più basse.
“Fino ad oggi, nell’azione del Governo è del tutto assente una chiara politica industriale, orientata alla creazione di posti di lavoro di qualità, che scommetta su innovazione, transizione verde e formazione, senza lasciare indietro nessuno. – conclude Maslennikov – Il Governo stenta a intervenire sul rafforzamento della contrattazione collettiva e sulla revisione del sistema di fissazione dei salari e ha affossato il salario minimo legale che rappresenta una tutela essenziale per i lavoratori più fragili”.
Il consiglio di amministrazione di Tesla ha iniziato a cercare un nuovo CEO per sostituire il fondatore Elon Musk. Lo riporta il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano la decisione è stata presa dopo il crollo delle azioni e degli utili di Tesla. Alcuni investitori ritengono che Musk sia troppo impegnato con il suo lavoro di capo del Dipartimento per l’Efficienza Pubblica (DOGE), che pure sembra volgere al termine. Non è stato reso noto se Musk sia stato informato della decisione.