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Cronache

Ex direttore amministrativo Villa Igea condannato per ammanchi

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In tre anni come direttore amministrativo di Villa Igea, tra il 2016 e il 2018 avrebbe intascato quasi 350mila euro di soldi tra assegni che i pazienti davano per pagare le prestazioni mediche e denaro contante preso direttamente dalle casse della struttura di via Maggini. Un manager infedele, stando alle accuse che hanno portato a processo per appropriazione indebita aggravata un 49enne di Chieti, Stefano Siclari.

Il giudice Luca Zampetti oggi pomeriggio ha emesso la sentenza condannandolo a tre anni e tremila euro di multa più il pagamento di una provvisionale di 100mila euro da liquidare subito alla società Labor spa, proprietaria di Villa Igea. La società si è costituita parte civile con l’avvocato Alessandro Scaloni. L’imputato ha cambiato molti legali nel corso del processo, dove non si è mai presentato. Alla lettura del dispositivo di oggi era presente uno d’ufficio.

Secondo l’accusa, il direttore amministrativo, poi licenziato, avrebbe preso 300mila euro in contanti (in tre anni) dalla cassa con prelievi giornalieri che si faceva consegnare dalle cassiere, giustificandoli per bisogni amministrative ma poi usandoli per sé. Poi avrebbe incassato assegni di pazienti, girandli sul suo conto. Si sarebbe accreditato un bonus inesistente per 17.500 euro, come premio produttivo, e avrebbe fatto delle ricariche su carte prepagate intestate a persone con cui aveva dei debiti per un totale di 7mila euro.

A Villa Igea si sono accorti durante una revisione di bilancio che c’erano ammanchi cospicui. Un medico, che all’epoca era anche legale rappresentante della struttura, ha trovato un assegno intestato a lui con firma falsa nella cassaforte del manager. Ha sporto subito denuncia e poco a poco è emerso il resto. La società proprietaria di Villa Igea ha chiesto un risarcimento danni di 450mila euro.

Siamo al primo grado di giudizio, dunque occorre aspettare la pronuncia della Cassazione per mettere un punto definitivo a questa vicenda. Nel nostro ordinamento vige la presunzione di innocenza.

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Cronache

G7: Scontri al corteo, polizia respinge gli antagonisti

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Serata di tensione, nel centro di Torino, per il corteo contro il G7 promosso dal centro sociale Askatasuna e dai collettivi studenteschi, nel primo giorno della riunione dei ministri dell’Ambiente alla Reggia di Venaria. La polizia ha usato prima gli scudi per respingere i manifestanti poi ha fatto ricorso a idranti e lacrimogeni, infine anche a qualche manganellata. I manifestanti, che volevano dirigersi verso gli alberghi che ospitano le delegazioni e Palazzo Madama, sede della serata di gala, hanno continuato a spostarsi nel centro cittadino cercando varchi, ma i cordoni di polizia hanno chiuso ogni possibile accesso. Dal corteo sono state lanciate a più riprese uova, fumogeni e qualche bottiglia contro le forze dell’ordine. Il primo momento caldo a poche decine di metri dalla partenza del corteo, da Palazzo Nuovo, la sede universitaria dove militanti dei centri sociali e dei collettivi studenteschi si erano riuniti in assemblea. La polizia ha subito fatto indietreggiare i manifestanti all’imbocco di via Po. Il corteo si è poi ricomposto e diretto verso altre zone del centro nel tentativo di avvicinarsi il più possibile alle zone transennate, dove si sono verificati altri momenti di tensione. Vicino al cinema Massimo alcuni antagonisti hanno lanciato tavolini di un dehors e sono stati fatti indietreggiare anche con qualche manganellata. Nel pomeriggio erano stati gli attivisti di Extinction Rebellion a prendersi la scena salendo a sorpresa sul tetto di un edificio in piazza Carlo Emanuele II, sede della facoltà di biologia, da dove hanno mostrato uno striscione con la scritta ‘The king is nake, G7 is a scam’ (Il re è nudo, il G7 è una presa in giro’.). Poi gli attivisti avevano bloccato una strada ballando al ritmo della musica techno: una cinquantina le persone identificate dalla Digos della questura di Torino che durante le perquisizioni ha sequestrato corde da arrampicata e coltellini modello svizzero.

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Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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