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Europa League, il Napoli cade con l’Arsenal: ora al San Paolo serve l’impresa

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Al San Paolo servirà un’impresa. Il Napoli perde 2-0 all’Emirates dall’Arsenal e giovedì prossimo nella gara di ritorno ci vorrà un mezzo miracolo per ribaltare la situazione e ottenere la qualificazione alla semifinale di Europa League. Gli azzurri regalano agli avversari il primo tempo che si conclude sul 2-0. Nella ripresa la squadra di Ancelotti ritrova se stessa e la gara e’ equilibrata, anche se i partenopei non riescono a realizzare nessun gol e una marcatura avrebbe potuto spianare la strada nella partitavdi ritorno. Nella prima frazione di gioco l’Arsenal gioca a velocita’ doppia rispetto agli avversari e inoltre il pressing furibondo degli inglesi costringe gli azzurri a sbagliare sulla partenza dell’azione passaggi di estrema semplicita’. Nascono proprio cosi’ i primi due gol dei Gunners. In occasione dell’1-0 e’ Mario Rui a sbagliare un elementare disimpegno a centrocampo, consentendo ai londinesi di ripartire in velocita’ con Lacazette che cede il pallone a Maitland-Niles il quale a sua volta lo serve a Ramsey che insacca con una conclusione rasoterra.

Il raddoppio nasce da una clamorosa dormita sulla trequarti nella meta’ campo dei partenopei di Ruiz che si fa soffiare il pallone da Torreira. L’uruguaiano appena entra in area di rigore lascia partire un rasoterra destinato a finire sul fondo che Koulibaly devia involontariamente con una gamba spiazzando Meret. Il Napoli in qualche circostanza riesce a reagire e ad avvicinarsi allaporta di Cech. La difesa degli inglesi non e’ ermetica e gli avversari potrebbero approfittarne. Tuttavia anche nelle azioni offensive gli azzurri sembrano tremebondi, timorosi. E inoltre nelle rare occasioni in cui si potrebbe concretizzare qualche azione, le conclusioni sono sempre sballate, come nei casi di Mario Rui e di Insigne che nel finale del primo tempo, servito da Callejon, manda in curva un pallone che poteva piazzare con tutta calma nello specchio della porta. Nella ripresa si vede un’altra partita. I Gunners retrocedono e il centrocampo del Napoli che nella prima frazione di gioco era stato cancellatio dal campo dagli avversari, ritrova gli equilibri giusti. L’Arsenal si limita a giocare solo in contropiede e spesso i padroni di casa riescono ancora ad arrivare alla conclusione. Ci vuole un grande Meret per mantenere in piedi la sua squadra che in diverse occasioni rischiava il crollo. La squadra di Ancelotti potrebbe segnare con Zielinski che arriva in ritardo su traversone di Insigne e solo davati a Cech manda il pallone sopra la traversa. Nella parte finale della gara il Napoli si piazza nella meta’ campo avversaria ma non è più in grado di rendersi pericoloso. Rimane ora la speranza di una grande prova al San Paolo. L’Arsenal, si sa, fuori casa e’ una squadra completamente diversa da quella che si vede all’Emirates Stadium. Ma per compiere il miracolo al Napoli serviranno una convinzione e una forza bel diverse da quelle messe in mostra in Inghilterra.

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Roberto Burioni: «L’omeopatia è una bufala, va esclusa da università e sanità pubblica»

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Roberto Burioni (foto Imagoeconomica in evidenza), virologo e professore all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, non usa mezzi termini: «L’omeopatia è una bufala, senza alcuna base scientifica, e chi la somministra al posto di cure efficaci dovrebbe essere radiato». In una lunga intervista rilasciata a La Stampa, lo scienziato – noto divulgatore e autore del libro Omeopatia. Bugie, leggende e verità – attacca frontalmente il ricorso sempre più diffuso a questi rimedi alternativi.

«L’omeopatia si basa su teorie dell’Ottocento, del tutto superate»

Burioni spiega con chiarezza i fondamenti dell’omeopatia, nata oltre due secoli fa: «Si basa sull’idea che il simile curi il simile e che una sostanza diluita all’estremo aumenti di efficacia. Ma è un concetto privo di ogni logica scientifica». Fa un esempio provocatorio: «Provate a diluire il detersivo della lavatrice e vedrete se lava meglio».

Il paradosso degli studi a favore: «Misurano solo la suggestione»

Secondo il professore, i pochi studi che riportano benefici dell’omeopatia sono scientificamente deboli: spesso i pazienti sanno cosa stanno assumendo, e i medici che valutano gli effetti coincidono con quelli che hanno prescritto il prodotto. «Così si misura solo la suggestione, non l’efficacia reale», sottolinea.

«Medici e farmacisti devono essere sanzionati se la propongono come cura»

Burioni punta il dito contro i professionisti sanitari che avallano l’omeopatia: «Un medico che propone un rimedio omeopatico al posto di una terapia efficace deve essere espulso dall’Ordine». E ricorda due tragici casi: un bambino di 7 anni morto per un’otite e uno di 4 anni per una polmonite, entrambi curati da omeopati che hanno rifiutato farmaci salvavita.

«È assurdo che venga insegnata nelle università e detratta dalle tasse»

Il virologo definisce «abominevole» la presenza dell’omeopatia nei corsi universitari di medicina, paragonandola a insegnare astrologia in un corso di astronomia. Ma ancor più grave, secondo lui, è il suo riconoscimento fiscale: «È scandaloso che i preparati omeopatici siano detraibili dalle tasse al pari dei veri farmaci».

La denuncia finale: «Tutto questo accade perché c’è chi ci guadagna»

Burioni conclude la sua analisi puntando il dito contro gli interessi economici: «Università, medici, farmacisti e aziende ci lucrano. Ma il successo dell’omeopatia sottrae risorse a ciò che davvero serve alla nostra salute. Con la salute non si scherza!»

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Economia

Cresce il Pil italiano, ma vola anche l’inflazione: carrello della spesa a +2,6%, allarme dei consumatori

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L’economia italiana accelera nel primo trimestre del 2025, ma a pagarne il prezzo sono le famiglie, colpite da una nuova impennata dell’inflazione. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua, portando la crescita acquisita per l’anno a +0,4%.

Un dato che soddisfa il governo: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di «segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche». Sulla stessa linea anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha sottolineato come «l’Italia cresca più degli altri grandi Paesi europei». Infatti, l’Italia fa meglio di Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%), ma è superata dalla Spagna (+0,6%).

Cresce il Pil ma volano i prezzi

Parallelamente, però, l’Istat ha certificato anche una risalita dell’inflazione, che ad aprile è salita al 2% (dall’1,9% di marzo). A preoccupare di più è il carrello della spesa, che registra un +2,6% su base annua, mentre l’inflazione di fondo (al netto di energetici e alimentari freschi) cresce da +1,7% a +2,1%.

Tra i principali fattori dell’aumento dei prezzi:

  • Alimentari: +3%

  • Servizi di trasporto: +4,4%

  • Voli internazionali: +31,6%

  • Voli nazionali: +26,3%

  • Alberghi e pensioni: +11,7%

L’allarme dei consumatori

Per il Codacons, questa inflazione significa un aggravio di +657 euro l’anno per una famiglia media, che sale a +895 euro per un nucleo con due figli. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha definito la crescita del Pil «una magra consolazione», giudicando «preoccupante» l’accelerazione dell’inflazione. Secondo Dona, il rischio recessione è concreto, soprattutto in caso di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.

Fiducia dei consumatori in calo

Federdistribuzione segnala un calo di oltre due punti della fiducia dei consumatori, il livello più basso da marzo 2021. Confesercenti invita alla cautela, ricordando che rispetto al 2021 i prezzi degli energetici sono saliti del 70% e quelli degli alimentari del 20%. Confcommercio, pur confermando che «la crescita non è brillante», invita a un «moderato ottimismo», stimando una possibile discesa dei prezzi nei prossimi mesi, passato l’effetto pasquale.

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Esteri

Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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