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Cultura

“Eureka! Matematica in gioco” all’Itis Giordani, l’entusiasmo per un progetto arrivato alla 19esima edizione

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Colori, sorrisi, saluti e calda accoglienza, non è solo apprendimento o un giocoso modo di imparare, ma è prima di tutto responsabilizzazione, socializzazione con i compagni di classe, ma soprattutto con gli studenti di altre scuole e realtà cittadine e nazionali, è sviluppo della comunicazione, è condivisione dei saperi. E’ “Eureka! Matematica in gioco” il progetto, arrivato alla sua diciannovesima edizione continua ad entusiasmare gli studenti dell’ ITIS Giordani : Striano di Napoli,  loro sono i veri protagonisti dell’evento insieme a tutti gli studenti anche di altre scuole che visitano questo laboratorio Matematico/Logico/Strategico/Percettivo/Statistico e Geometrico. Un Laboratorio interattivo permanente di Matematica che ogni anno si mostra e fa  il punto sull’anno che è appena passato gettando le basi per il prossimo, mostra particolarmente sentita quest’anno, perché preparatoria al progetto del prossimo evento che si realizzerà nel ventesimo dalla partenza del progetto.

Eureka! è un laboratorio scolastico istituzionalizzato, unico nelle scuole superiori d’Italia, altri esempi li ritroviamo nei Musei e nelle Città delle scienze, siano esse strutture pubbliche o private.

Da Eureka si interagisce con la  matematica che usa gli oggetti (anche di riciclo) come stimolo a pensare e scoprire, per poi giungere  quelle formalizzazioni matematiche che adoperate  all’inverso  e capendone le formule le si ritrovano in altri oggetti risultandoci di più semplice comprensione.

L’idea nasce Nei primi anni ’70 da Emma Castelnuovo che con la sua “Esposizione di Matematica” ha gettato un seme importante nel percorso di formazione di tanti docenti; uno di questi semi è spuntato e si è sviluppato all’ITIS Giordani-Striano di Napoli dove nel lontano 1992 la docente Anna Perrotta ha ideato il progetto “Invito alla matematica” divenuto nel 2000 progetto “Eureka” Matematica in gioco” giunto quest’anno alla XIX edizione.

Oggi la professoressa Anna Perrotta è in pensione, ma è sempre molto legata al progetto ed al suo ulteriore sviluppo, ed è ancora coinvolta come esperta della materia nel laboratorio che è ora diretto dalla professoressa responsabile dei laboratori, Patrizia Giannotti e dalla professoressa tutor Alessandra Bianchi le due  animano quotidianamente il sito laboratoriale al terzo piano dell’Istituto Giordani-Striano in Via Caravaggio a Napoli. Ad illustrarci la storia di  Eureka è la professoressa Anna Perrotta che riesce ancora a coinvolgere, con il suo entusiasmo, studenti e professori in quello che possiamo considerare una eccellenza partenopea, che ci dice: “Abbiamo iniziato in sordina, con l’incredulità e lo scetticismo di alcuni che si chiedevano cosa trattenesse gli allievi fuori dall’orario scolastico fino a  tarda ora a cimentarsi con la matematica, che poche ore prima in classe sembrava essere più un temibile strumento di selezione che qualcosa capace di motivare. Nel 2000 abbiamo cominciato ad “allargarci”, conquistando consensi e nel 2004, dopo aver smontato e rimontato, depositato qua e là i nostri materiali,  riusciamo a realizzare un sogno nel cassetto: uno spazio permanente da curare, da coltivare, da far crescere insieme, che riusciamo ad attrezzare in maniera significativa vincendo per vari anni il Concorso per la “Diffusione della cultura scientifica” indetto dal Ministero, oltre al concorso “100 scuole” indetto dalla Fondazione San Paolo. Uno spazio che i pionieri di Eureka hanno reso vivibile con la loro fatica manuale e che tutti quelli che li hanno seguiti, con il consenso dei Dirigenti Scolastici e dei Collegi dei Docenti, hanno tenuto in piedi con la loro creatività e con il loro entusiasmo, arricchendolo ogni anno, pur con risorse economiche sempre minori, di nuove esperienze e nuove risorse materiali ed umane. Questa  mostra-laboratorio vuol essere uno spazio che offre a studenti, docenti, visitatori la possibilità di fare esperienze nelle  quali con approccio costruttivista e con metodologia di ricerca-scoperta, si integrano  quattro momenti fondamentali:

il gioco e l’esplorazione attiva con un forte coinvolgimento del piano percettivo e di quello emotivo ed estetico;

lo studio (sperimentale  e  formale) con l’uso delle capacità di osservare, descrivere, generalizzare, dedurre;

il fare con materiale povero e nuove tecnologie (da carta e matita, forbici e colla a  sistemi informatici);

il comunicare con linguaggi naturali e formali, iconici e gestuali. Le esperienze possono costituire un supporto alla didattica curriculare o a moduli di approfondimento/recupero.Le attività nelle mostre vengono condotte ed animate da studenti, in un ambiente di apprendimento cooperativo in cui non solo chi apprende è invitato a giocare, costruire, capire, ma anche gli stessi allievi animatori progettano, realizzano, espongono collaborando tra loro e con i visitatori. Lo spazio è per sua natura in stato di perenne “lavori in corso” con la possibilità  di apportare contributi di idee ed esperienze su cui lavorare insieme.”

Lunedi 20 Maggio, gli studenti aspettano tutti presso il Laboratorio “Eureka Matematica in gioco” per illustrarvi n semplicità e deduzione quelli che possono sembrarci i segreti della matematica. Noi siamo curiosi di di scoprire anche cio’ che si inventeranno per stupirci matematicamente nella 20° dizione, la prossima. Arrivederci tra un anno!.

Ph. Sara Petrachi/KONTROLAB

 

 

 

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Cultura

Maurizio Landini, esce “Un’altra storia” per parlare ai giovani

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Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini si racconta per la prima volta nel libro ‘Un’altra storia’ con l’intento di parlare soprattutto ai giovani. “Uno dei motivi che mi ha spinto a raccontare la mia esperienza di vita e di lotta, è che vedo tra le giovani generazioni una straordinaria domanda di libertà. Una domanda di libertà e di realizzazione che non può essere delegata ad altri o rinviata a un futuro lontano, ma che si costruisce giorno per giorno a partire dalla lotta per cambiare le condizioni di lavoro e superare la precarietà. Se riuscirò ad accendere nei giovani la speranza e la voglia di lottare per la loro libertà nel lavoro e per un futuro migliore, potrò dire di aver raggiunto uno degli obiettivi che mi ero prefisso. Questo libro, con umiltà, vuole parlare soprattutto a loro” dice Landini.

In libreria proprio a ridosso dei referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, ‘Un’altra storia’ è una narrazione intima tra ricordi, aneddoti e svolte professionali ed esistenziali, che si intreccia alla storia degli ultimi quarant’anni di questo paese, con un focus su alcune grandi ferite sociali di ieri e di oggi che ancora sanguinano e che devono essere rimarginate. Dagli anni Settanta ai giorni nostri, dall’infanzia e l’adolescenza a San Polo d’Enza, fino alle esperienze sindacali degli inizi a Reggio Emilia e Bologna, al salto nazionale in Fiom prima e in Cgil poi, nel libro di Landini non mancano le analisi sulle grandi questioni legate al mondo del lavoro e a quello delle grandi vertenze, tra cui Stellantis, il rapporto con i governi Berlusconi, Prodi, Renzi, Conte, Draghi e Meloni, nella declinazione dell’idea-manifesto del “sindacato di strada”, in cui democrazia e autonomia sono il grande orizzonte.

Questa narrazione personale e intima, ricca di spunti e riflessioni, si tiene insieme a quelle che sono le battaglie storiche del segretario e della sua azione “politica”: la dignità del lavoro, affermata nel dopoguerra e nella seconda metà del Novecento e “negata nell’ultimo ventennio a colpi di leggi sbagliate, che le iniziative referendarie propongono, infatti, di correggere e riformare profondamente” sottolinea la nota di presentazione. ‘Un’altra storia’ è un libro che ci parla di diritti da difendere, battaglie ancora da fare e del futuro.

Eletto segretario generale della Cgil nel 2019, Landini ha cominciato a lavorare come apprendista saldatore in un’azienda artigiana e poi in un’azienda cooperativa attiva nel settore metalmeccanico, prima di diventare funzionario e poi segretario generale della Fiom di Reggio Emilia. Successivamente, è stato segretario generale della Fiom dell’Emilia-Romagna e, quindi, di quella di Bologna. All’inizio del 2005 è entrato a far parte dell’apparato politico della Fiom nazionale. Il 30 marzo dello stesso anno, è stato eletto nella segreteria nazionale del sindacato dei metalmeccanici Cgil. Il primo giugno del 2010 è diventato segretario generale della Fiom-Cgil. Nel luglio del 2017 ha lasciato la segreteria generale della Fiom per entrare a far parte della segreteria nazionale della Cgil.

MAURIZIO LANDINI, UN’ALTRA STORIA (PIEMME, PP 224, EURO 18.90)

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Cultura

Consulta: niente automatismo sulla sospensione dei genitori, decide il giudice

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Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.

Una norma rigida che non tutela sempre i figli

L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Il caso sollevato dal Tribunale di Siena

A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.

Il principio: al centro l’interesse del minore

La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.

La continuità con la giurisprudenza

La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.

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Cultura

Addio a Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: è morto a Lima a 89 anni

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Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.

«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».

Una vita tra letteratura e impegno

Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.

Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.

I capolavori che hanno segnato la sua carriera

Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.

Un addio in forma privata

Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.

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