Esposto alle procure di Napoli e Roma di Avocats sans Frontières Italia, Tuccillo: chiudere i porti a Sea Watch con bimbi a bordo che rischiano di morire è disumano e illegale
Mentre la nave “Sea Watch 3” continua a navigare nelle acque territoriali maltesi senza riuscire a trovare un porto di attracco, l’associazione Avocats sans Frontierès Italia (ASF) ha presentato questa mattina un esposto alla autorità giudiziaria.
Il testo è breve e fattuale: “Sulla nave “Sea Watch”, attualmente bloccata nelle acque territoriali maltesi, sono presenti tre bambini di 1, 3 e 7 anni affetti da mal di mare continuo e quindi a forte rischio di ipotermia e disidratazione. In assenza di un provvedimento legislativo o decreto ministeriale specifico che ponga formalmente il divieto di attracco ai porti italiani delle navi umanitarie per motivi riguardanti la pubblica sicurezza o la pubblica incolumità, non esiste alcun ostacolo di legge che impedisca l’attracco della “Sea Watch” al porto di Napoli o ad altro scalo italiano e lo sbarco per lo meno dei tre minori che versano in pericolo di vita. Si chiede un intervento immediato delle autorità competenti per impedire un esito drammatico della situazione e salvaguardare la vita dei bambini a bordo”.
Francesco Maria Tuccillo. Segretario generale dell’associazione Avocats sans Frontierès
A firmare l’esposto è Francescomaria Tuccillo, napoletano, avvocato penalista, da tempo segretario generale di ASF Italia, che al momento si trova in Africa, tra Zimbabwe e Kenya. Ecco alcune sue considerazioni, che ci ha trasmesso telefonicamente da Harare.
“La missione prioritaria di ASF, associazione internazionale attiva da anni in una ventina di nazioni di tutti i continenti, è la tutela dei diritti umani. Mai come nel caso dell’accoglienza ai migranti sono pesantemente in gioco. Nel nostro comunicato abbiamo voluto sottolineare due punti cruciali: la presenza di tre bambini piccoli in pericolo di vita sulla “Sea Watch” e l’assenza di un decreto legislativo specifico, approvato dal parlamento, che statuisca il divieto di attracco ai porti italiani in caso di bisogno o di richiesta di soccorso, che peraltro sarebbe costituzionalmente illegittimo. Il caso della “Sea Watch”, così come molti altri a cominciare da quello della “Sea Eye”, fa appello sia alla legge sia alla coscienza umana e civile di ciascuno di noi. È legittimo lasciar morire in mare dei bambini (e degli esseri umani vulnerabili in generale) e sulla base di quale norma, sempre che ve sia una che autorizzi questo scempio?”.
Quali sono le conseguenze di tale situazione umanamente inaccettabile e legalmente opaca? Risponde Tuccillo: “Lo ha già scritto con chiarezza l’Associazione di Studi Giuridici sull’Immigrazione: il divieto di sbarco per i migranti in pericolo di vita è illegittimo. Viola un gran numero di leggi e norme, italiane e internazionali, queste ben chiare e ben scritte: dal diritto del mare in tutte le sue varie emanazioni, sempre ratificate dall’Italia, alla Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo, dalla Convenzione di Ginevra alla Costituzione italiana, che, nel suo articolo 10, non solo stabilisce che l’Italia deve conformarsi al diritto internazionale generalmente riconosciuto, ma aggiunge anche che il nostro paese assicura l’asilo a chi fugge da paesi dove non sono praticate le libertà democratiche. È il caso di quasi tutti i migranti”.
Com’è possibile dunque che si sia arrivati a questo punto? “La situazione attuale è frutto di un insieme complesso di fattori che vanno dal forte disagio sociale alla perdita di credibilità dei partiti tradizionali, dall’assenza di una voce europea unitaria e forte all’evoluzione del discorso politico verso la formula del tweet o dello spettacolo, dove tutto dura lo spazio di un istante, nulla è approfondito e il pensiero lungo non esiste più. Al di là dell’analisi delle cause, che sarebbe laboriosa, penso sia bene ricordare a tutti, a cominciare dal Ministro dell’Interno, che alla lunga quel che conta è la cosiddetta “etica dei mezzi”: non è il risultato immediato a qualificare il fine e le persone, ma i mezzi con cui si opera per conseguirlo. È vero in politica, così come in economia e nella vita di tutti i giorni. Di rado la demagogia porta frutti, sia a chi la pratica sia a chi, malauguratamente, la subisce”.
Come opporsi ora a questa tendenza dominante? «Quel che conta e che può fare la differenza è la nostra reazione individuale e collettiva, come persone e come cittadini: non credo sia lecito, per nessuno di noi, dimenticare né la carità né il diritto. Entrambi sono fondamenti della civiltà italiana ed europea di cui siamo figli. Non dovrebbero bastare le dirette Facebook del cosiddetto “governo del cambiamento” per trasformare il nostro Dna».
A chi è stato presentato l’esposto di Avocats sans Frontières? «Alle Procure della Repubblica di Roma e di Napoli, e, per conoscenza, al Sindaco della città partenopea, che si è detto disponibile a ricevere i migranti della “Sea Watch” e crediamo possa farlo senza incorrere in violazioni della legge. Auguriamoci che questa promessa diventi realtà. E auguriamoci pure che la politica della pancia lasci presto spazio a quella della testa. E del cuore. Dipende da noi”.
Paura nel pomeriggio di oggi nella zona di Matinella – Albanella, nel salernitano, dove si è verificato un grave incidente stradale nei pressi del caseificio La Perla a Pontebarizzo. Due auto, una Audi Q3 e una Fiat Punto, si sono scontrate frontalmente causando cinque feriti, tra cui due bambini.
A bordo dell’Audi si trovavano quattro persone, compresi i piccoli, mentre la Fiat Punto era occupata da un solo conducente. Tutti i coinvolti, in condizioni al momento non precisate, sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Agropoli, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’incidente e a supportare le operazioni di soccorso. Ancora in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica del violento impatto.
Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.
Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.
Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.
Sono stati individuati e recuperati i corpi senza vita di Nico Civitella ed Emanuele Capone, i due Vigili del Fuoco di Chieti dispersi da ieri sera durante un’escursione in località Balzolo, nel territorio di Pennapiedimonte, provincia di Chieti. I due erano scivolati in una forra del fiume Avello mentre erano fuori servizio insieme ad altri due colleghi, tratti in salvo nella serata di ieri: Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48.
Le operazioni di recupero
Il recupero dei corpi è stato lungo e complesso, affidato ai soccorritori del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ai Vigili del Fuoco, con il coordinamento della Prefettura di Chieti. Sul luogo della tragedia anche i familiari delle vittime, alcuni dei quali hanno accusato malori per lo choc e sono stati assistiti dal personale del 118.
I corpi, rinvenuti in una zona impervia, sono stati trasferiti in un’area accessibile per permettere l’intervento dell’elisoccorso, che li ha trasportati all’obitorio dell’Ospedale di Chieti. È stata disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte della morte, mentre ulteriori accertamenti saranno effettuati sui luoghi dell’incidente a cura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti e del Reparto Forestale del Parco Nazionale della Maiella.
Il cordoglio delle istituzioni
«Esprimo la mia più grande vicinanza alle famiglie dei due giovani, ai colleghi e a tutto il Corpo Nazionale», ha dichiarato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco. «Anche fuori servizio, i Vigili si tengono in allenamento per migliorarsi e garantire soccorso agli altri».
Dolore e partecipazione anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Oggi piangiamo la tragica scomparsa di due Vigili del Fuoco. Ai loro familiari e colleghi va la mia più sincera vicinanza e gratitudine». Sul posto anche il sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio, le unità psicologiche del Corpo, volontari della Protezione Civile e operatori da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.