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Esteri

Elon Musk sotto inchiesta per operazione Twitter

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L’agenzia federale di controllo della Borsa degli Stati Uniti (Sec) sta indagando su Elon Musk per il suo ‘tiro alla fune’ nell’operazione di acquisto di Twitter: prima la proposta, la marcia indietro e infine la riapertura dei termini iniziali. Gli avvocati di Twitter Inc. hanno chiesto alla corte del Delaware di poter accedere allo scambio di email tra l’imprenditore e le autorita’ federali che stanno indagando in connessione all’offerta di acquisto da 44 miliardi di dollari per rilevare il social. “Elon Musk – scrivono nella richiesta gli avvocati dello studio Potter Anderson Corroon Llp – e’ attualmente sotto inchiesta da parte delle autorita’ federali per l’acquisizione di Twitter”.

L’istanza e’ stata presentata il 6 ottobre, ma e’ emersa solo oggi. La prima a dare la notizia e’ stata Bloomberg. La Sec, l’agenzia federale di controllo della Borsa, aveva inviato il 4 aprile a Musk richiesta di chiarimenti su come si era mosso con le azioni di Twitter. Il miliardario aveva spiegato di aver acquisito piu’ del 9 per cento, e poi era passato a lanciare un’offerta pubblica da 44 miliardi di dollari. Ma l’attenzione delle autorita’ e’ sull’andamento della quotazione dei titoli, legato anche alle dichiarazioni pubbliche e sui social dello stesso miliardario. I legali della piattaforma social vogliono poter consultare la corrispondenza tra l’acquirente e la Federal Trade Commission, per capire se ci sono state irregolarita’. Gli avvocati ritengono che lo scambio di informazioni tra Musk e le autorita’ federali potrebbe fornire un assist a Twitter per costringere il fondatore di Tesla a chiudere l’accordo che era stato bloccato mesi fa e poi rilanciato la scorsa settimana. Uno dei legali di Musk, Alex Spiro, ha definito la richiesta di Twitter un “diversivo”. Tra le parti e’ attualmente in piedi una causa presso il tribunale del Delaware. La giudice che si occupa del caso, Kathaleen McCormick, ha dato tempo fino al 28 ottobre per trovare un accordo, prima di procedere.

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Rubio: serve svolta nei colloqui su Ucraina al più presto

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump deciderà quanto tempo gli Stati Uniti dedicheranno alla risoluzione del conflitto ucraino, quindi una svolta nei negoziati “è necessaria molto presto”. Lo ha affermato a Fox News il segretario di Stato americano Marco Rubio. Le posizioni di Russia e Ucraina “si sono già avvicinate, ma sono ancora lontane l’una dall’altra – ha ricordato – ed è necessaria una svolta molto presto. Allo stesso tempo, ha proseguito Rubio, è necessario accettare il fatto che “l’Ucraina non sarà in grado di riportare la Russia alle posizioni che occupava nel 2014”. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha dichiarato durante un briefing che gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare per risolvere il conflitto, “ma non voleremo in giro per il mondo per mediare negli incontri che si stanno attualmente svolgendo tra le due parti. Ora – ha sottolineato – è il momento per le parti di presentare e sviluppare idee concrete su come porre fine a questo conflitto. Dipenderà da loro”.

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Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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Esteri

Siria, Israele bombarda zona palazzo presidenziale Damasco

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la zona del palazzo presidenziale a Damasco, dopo aver minacciato il governo siriano di rappresaglie se non avesse protetto la minoranza drusa. “Gli aerei da guerra hanno colpito la zona intorno al palazzo”, ha scritto l’esercito israeliano su Telegram.

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