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Droni per trasporto passeggeri, la mobilità verticale ci salverà da strade dissestate e tassisti costosi

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Certo a qualcuno sembra fantascienza, eppure la mobilità del futuro, per essere sostenibile, si giocherà sempre più nel cielo piuttosto che per terra e sopratutto per strada. Molte aziende sviluppano da anni progetti e sperimentano prototipi di droni per trasporto passeggeri. Ad oggi il trasporto aereo passeggeri e merci è preponderante rispetto a quello su ferro e su gomma. Ma parliamo di velivoli che usiamo alla stregua di bus, con centinaia di persone, equipaggi, hostess, aeroporti da frequentare, imbarchi, rischi terrorismo. Insomma volare in aereo è oggi una impresa non tanto per il rischio connesso ad incidenti (e qui va ribadito, incidenza morti per aerei quasi zero rispetto a le morti in auto e altri mezzi di trasporto tradizionale) quanto per le difficoltà connesse e il tempo impiegato. E in ogni caso vanno benissimo sulle grandi distanze. Ma avete mai pensato alla possibilità di andare a cinema oppure di andare in visita dal parente che si trova a 70/100 km e invece di prendere l’auto o il bus o anche un taxi chiamate non la radiotaxi ma l’azienda che ha dei droni per trasporto passeggeri? Pochi minuti e vi arriva nel giardino di casa, sul tetto del condominio o in terrazza, se c’è abbastanza spazio, il velivolo. Il tempo di salire, seguire le procedure di sicurezza e partire per la destinazione concordata. Oramai pochi anni e ci siamo. L’ultima azienda in ordine di tempo che ha avuto  un’intuizione che potrebbe rivelarsi azzeccata è stata la Workhorse, compagnia di Loveland, in Ohio, specializzata nella costruzione di mezzi di trasporto commerciali a basso impatto ambientale.

Questa azienda ha deciso di mettersi alla prova anche per quanto riguarda il trasporto di persone. Ha messo a punto il SureFly, un gigantesco “ottottero”, un drone formato elicottero, come confermato da Stephen Burns, fondatore di Workhorse.  SureFly, presentato al Paris Air Show, è stato testato proprio all’aeroporto della Ville Lumiére: in grado di trasportare due persone, è una versione molto più grande del tradizionale Uav (aereo a pilotaggio remoto), con 8 motori elettrici a elica disposti a coppie su ciascuno dei quattro bracci e un motore a pistone a benzina che alimenta i due generatori che forniscono la potenza necessaria per il decollo.

Sempre negli Usa, in Oregon, a Pendleton, c’è un’altra azienda aeronautica, Vahana, che  intende usare la sua tecnologia per realizzare “il primo aereo passeggeri certificato senza pilota”, consentendo a un passeggero o a un carico di essere trasportato autonomamente da posti precisi e verso posti specifici su percorsi prestabiliti, proprio come una metropolitana trasporta passeggeri tra stazioni fisse. Nel gennaio del 2018 hanno già effettuato dei voli di prova con pilotaggio da remoto. È stato un successo ma l’azienda Usa prova maniacalmente insistendo sulla sicurezza. Per loro il rischio deve essere pario a zero quando un passeggero sale su un drone.  La concorrenza a questo tipo di prodotto è, comunque, già ampiamente presente: due anni fa Ehang lanciò il suo concept 184 finalizzato a produrre un dispositivo volante simile, mentre Volocopter, sostenuto da Intel, è già in volo di prova. Insomma sono tante le aziende impegnate a sviluppare questa forma di trasporto, in verticale, che a breve diventeranno mezzi di trasporto come altri. Forse anche a prezzi abbordabili. Alla fine potrebbe diventare il vantaggio competitivo per molte di queste compagnie di taxi aerei  quello di raggiungere i giusti accordi con le comunità di regolamentazione. Finora, un servizio di taxi aereo è stato approvato, ed è sotto stretto controllo, solo a Dubai, ma alla fine tali servizi dovranno espandersi in diverse sedi nazionali; per fare ciò, un rapporto forte con gli organismi di regolamentazione sarà fondamentale.

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Roberto Burioni: «L’omeopatia è una bufala, va esclusa da università e sanità pubblica»

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Roberto Burioni (foto Imagoeconomica in evidenza), virologo e professore all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, non usa mezzi termini: «L’omeopatia è una bufala, senza alcuna base scientifica, e chi la somministra al posto di cure efficaci dovrebbe essere radiato». In una lunga intervista rilasciata a La Stampa, lo scienziato – noto divulgatore e autore del libro Omeopatia. Bugie, leggende e verità – attacca frontalmente il ricorso sempre più diffuso a questi rimedi alternativi.

«L’omeopatia si basa su teorie dell’Ottocento, del tutto superate»

Burioni spiega con chiarezza i fondamenti dell’omeopatia, nata oltre due secoli fa: «Si basa sull’idea che il simile curi il simile e che una sostanza diluita all’estremo aumenti di efficacia. Ma è un concetto privo di ogni logica scientifica». Fa un esempio provocatorio: «Provate a diluire il detersivo della lavatrice e vedrete se lava meglio».

Il paradosso degli studi a favore: «Misurano solo la suggestione»

Secondo il professore, i pochi studi che riportano benefici dell’omeopatia sono scientificamente deboli: spesso i pazienti sanno cosa stanno assumendo, e i medici che valutano gli effetti coincidono con quelli che hanno prescritto il prodotto. «Così si misura solo la suggestione, non l’efficacia reale», sottolinea.

«Medici e farmacisti devono essere sanzionati se la propongono come cura»

Burioni punta il dito contro i professionisti sanitari che avallano l’omeopatia: «Un medico che propone un rimedio omeopatico al posto di una terapia efficace deve essere espulso dall’Ordine». E ricorda due tragici casi: un bambino di 7 anni morto per un’otite e uno di 4 anni per una polmonite, entrambi curati da omeopati che hanno rifiutato farmaci salvavita.

«È assurdo che venga insegnata nelle università e detratta dalle tasse»

Il virologo definisce «abominevole» la presenza dell’omeopatia nei corsi universitari di medicina, paragonandola a insegnare astrologia in un corso di astronomia. Ma ancor più grave, secondo lui, è il suo riconoscimento fiscale: «È scandaloso che i preparati omeopatici siano detraibili dalle tasse al pari dei veri farmaci».

La denuncia finale: «Tutto questo accade perché c’è chi ci guadagna»

Burioni conclude la sua analisi puntando il dito contro gli interessi economici: «Università, medici, farmacisti e aziende ci lucrano. Ma il successo dell’omeopatia sottrae risorse a ciò che davvero serve alla nostra salute. Con la salute non si scherza!»

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Economia

Cresce il Pil italiano, ma vola anche l’inflazione: carrello della spesa a +2,6%, allarme dei consumatori

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L’economia italiana accelera nel primo trimestre del 2025, ma a pagarne il prezzo sono le famiglie, colpite da una nuova impennata dell’inflazione. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua, portando la crescita acquisita per l’anno a +0,4%.

Un dato che soddisfa il governo: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha parlato di «segnale importante che dimostra la correttezza delle nostre previsioni e l’efficacia delle politiche economiche». Sulla stessa linea anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha sottolineato come «l’Italia cresca più degli altri grandi Paesi europei». Infatti, l’Italia fa meglio di Germania (+0,2%) e Francia (+0,1%), ma è superata dalla Spagna (+0,6%).

Cresce il Pil ma volano i prezzi

Parallelamente, però, l’Istat ha certificato anche una risalita dell’inflazione, che ad aprile è salita al 2% (dall’1,9% di marzo). A preoccupare di più è il carrello della spesa, che registra un +2,6% su base annua, mentre l’inflazione di fondo (al netto di energetici e alimentari freschi) cresce da +1,7% a +2,1%.

Tra i principali fattori dell’aumento dei prezzi:

  • Alimentari: +3%

  • Servizi di trasporto: +4,4%

  • Voli internazionali: +31,6%

  • Voli nazionali: +26,3%

  • Alberghi e pensioni: +11,7%

L’allarme dei consumatori

Per il Codacons, questa inflazione significa un aggravio di +657 euro l’anno per una famiglia media, che sale a +895 euro per un nucleo con due figli. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha definito la crescita del Pil «una magra consolazione», giudicando «preoccupante» l’accelerazione dell’inflazione. Secondo Dona, il rischio recessione è concreto, soprattutto in caso di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti.

Fiducia dei consumatori in calo

Federdistribuzione segnala un calo di oltre due punti della fiducia dei consumatori, il livello più basso da marzo 2021. Confesercenti invita alla cautela, ricordando che rispetto al 2021 i prezzi degli energetici sono saliti del 70% e quelli degli alimentari del 20%. Confcommercio, pur confermando che «la crescita non è brillante», invita a un «moderato ottimismo», stimando una possibile discesa dei prezzi nei prossimi mesi, passato l’effetto pasquale.

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Esteri

Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

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Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

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