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Politica

Da smart working al bonus psicologo, tutte le novità

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Arriva la proroga dello smart working solo per i fragili, spunta una nuova stretta al reddito, il bonus psicologo aumenta e diventa permanente. Ma arrivano anche i voucher per i night-club e si autorizza la caccia ai cinghiali in città. Sono tante le novità che prendono forma in manovra al termine dei lavori della commissione Bilancio e che vanno ad arricchire un cantiere da oltre 35 miliardi dall’energia alle pensioni, dalla flat tax al cuneo, che passa ora al vaglio dell’Aula di Montecitorio. SMART WORKING. Per i lavoratori fragili il lavoro agile, sia nel pubblico che nel privato, è prorogato fino al 31 marzo. BONUS PSICOLOGO. Diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro, con tetto Isee a 50.000 euro. PRECARI SANITA’. Prorogati fino al 31 dicembre 2024 i termini per la stabilizzazione del personale sanitario assunto durante il covid. P.A. E PENSIONATI. Resta il divieto per la Pubblica amministrazione di conferire incarichi remunerati di qualunque tipo ai pensionati. MANAGER BANCHE SALVATE. Arriva il tetto di 240mila euro annui per gli stipendi per i manager delle banche salvate con l’intervento dello Stato. PROROGA DEHORS. Tavolini all’aperto e dehors liberi per altri sei mesi, fino al 30 giugno 2023.

REDDITO ALIMENTARE. Parte la sperimentazione del ‘reddito alimentare’ per chi è in povertà assoluta. Con un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 saranno distribuiti pacchi realizzati con i prodotti invenduti. BONUS MOBILI. E’ prorogata la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici green in caso di interventi di ristrutturazione. Il tetto viene portato a 8.000 euro (dai 5mila inizialmente previsti), dai 10.000 di quest’anno. POS E RISTORI AGLI ESERCENTI. Salta il tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare transazioni col pos senza incorrere in sanzioni. Per ‘mitigare’ i costi delle commissioni a carico gli esercenti più piccoli viene istituito un tavolo permanente e, in caso di mancata soluzione, scatta un “contributo straordinario” per contenere l’incidenza dei costi.

MUTUI E CASE GREEN. Torna la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso, ma solo su mutui fino a 200mila euro, con Isee non superiore a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti. Arriva anche lo sconto fiscale del 50% sull’Iva per l’acquisto di abitazioni in classe energetica A e B dalle imprese costruttrici. L’APP18 SI SDOPPIA. Il bonus per i 18enni è sostituito da due nuovi strumenti: la ‘Carta della cultura Giovani’, assegnata se si appartiene ad un nucleo con Isee fino a 35mila euro; e la ‘Carta del merito’ a chi si è diplomato con 100 centesimi. Valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili. VOUCHER PER I NIGHT. I voucher per le attività lavorative occasionali sono estesi anche a discoteche, sale da ballo night-club e strutture simili. SLITTA LO STRALCIO. Slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Escluse dalla cancellazione automatica le sanzioni amministrative, comprese le multe. I Comuni possono decidere di non applicare la norma.

‘SALVA-SPORT’. Le federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, associazioni, società professionistiche e dilettantistiche potranno pagare in 60 rate, con la maggiorazione del 3%, i versamenti sospesi per il Covid in scadenza domani. INTERCETTAZIONI. Nuove regole per le intercettazioni degli 007: saranno a tempo, per 40 giorni prorogabili di 20 in 20; i dati acquisiti verranno distrutti entro sei mesi ed il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma potrà autorizzarne la conservazione per 24 mesi al massimo. SUPERBONUS. Per i condomini arriva la proroga fino al 31 dicembre 2022 dei termini per presentare la Cila per poter beneficiare del superbonus al 110%, purché le delibere assembleari siano state approvate entro il 18 novembre. CONGEDI E ASSEGNO UNICO. Il congedo parentale sale dal 30 all’80% e potrà essere usato anche dai papà: può essere usato “in alternativa tra i genitori per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino”. Aumenta l’assegno familiare per i nuclei con quattro o più figli.

EXTRAPROFITTI. La tassa sugli extraprofitti, con un aliquota al 50% sul reddito 2022 che eccede per almeno il 10% la media del 2018-21, sarà applicata alle società con almeno il 75% dei ricavi derivanti dall’energia. PENSIONI. Cambia la rivalutazione automatica degli assegni, con un aumento dall’80 all’85% dell’indicizzazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), e una riduzione degli scaglioni per le pensioni più alte. Opzione donna sale a 60 anni (riducibili di un anno per figlio fino ad un massimo di due) e per tre sole categorie di donne svantaggiate. Le pensioni minime salgono a 600 euro per gli over75 solo per il 2023. IMPOSTA DI SOGGIORNO A 10 EURO. Per i Comuni ad alta vocazione turistica (presenze venti volte superiori ai residenti) diventa più semplice alzare la tassa. Non servirà un decreto ministeriale e si ‘salterà’ come riferimento l’anno del Covid.

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Politica

Regionali Campania, Cirielli rafforza la sua candidatura: “Fdi ha i numeri, Forza Italia non ha ancora proposto un nome forte”

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«Non mi candido con prepotenza o sgomitando». Con queste parole il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli prova a rafforzare la sua candidatura a presidente della Regione Campania, entrando a gamba tesa nel dibattito interno al centrodestra sulla scelta del prossimo candidato. In visita a Napoli insieme al ministro Gennaro Sangiuliano, Cirielli non ha risparmiato frecciate agli alleati di Forza Italia, sottolineando come il partito di Giorgia Meloni sia oggi la prima forza politica nella coalizione e ricordando che al momento, «FI non ha ancora proposto un nome all’altezza».

IL QUADRO POLITICO

Il confronto tra le forze di centrodestra è ripartito con toni accesi a meno di due settimane dal vertice unitario a Roma. Il meccanismo condiviso prevede che ogni partito esprima un nome e che la scelta finale sia affidata ai tre leader nazionali: Meloni, Tajani e Salvini. In questa cornice FdI ha ufficialmente candidato Cirielli, la Lega ha indicato Giampiero Zinzi, mentre Forza Italia era partita con Fulvio Martusciello, ritiratosi però dopo lo scandalo Huawei che ha coinvolto la sua assistente.

Da quel momento, gli azzurri hanno virato sull’ipotesi civica, una proposta che trova poco entusiasmo tra i meloniani. «Se c’è un nome di qualità dalla società civile, bene. Ma finora non ne ho visti. Forza Italia può scegliere chi vuole nel proprio campo, ma i numeri contano», ha ribadito Cirielli.

LE RAGIONI DI FRATELLI D’ITALIA

Il viceministro rivendica il peso politico del suo partito: «Abbiamo il doppio dei voti di FI in Campania e il triplo a livello nazionale. Non scegliamo con il bilancino, ma la rappresentanza politica va rispettata». E, ricordando che Forza Italia già esprime i governatori in Piemonte, Sicilia, Basilicata, Molise e Calabria, sottolinea che ora toccherebbe a Fratelli d’Italia indicare il candidato.

Sul piano dei contenuti, Cirielli chiede un profilo «distante politicamente dall’azione di De Luca» e guarda con attenzione alla costruzione di un programma serio per la Regione, senza escludere altre ipotesi: «Anche un nome di qualità proposto dalla Lega potrebbe essere preso in considerazione».

LA CONTROMOSSA DI FORZA ITALIA

Una risposta potrebbe arrivare già oggi. È infatti prevista una conferenza stampa degli azzurri per presentare la nuova stagione congressuale. «Non è solo un passaggio organizzativo – ha dichiarato Martusciello – ma l’occasione per raccogliere energie e visioni, e costruire una proposta seria per la Campania». Tra le opzioni civiche in campo resta il nome di Giosi Romano, coordinatore della Zes unica del Sud, già alla guida della Zes campana.

LA DECISIONE AI LEADER NAZIONALI

Con le elezioni regionali all’orizzonte, le tensioni tra i partiti della coalizione sono nuovamente esplose. Solo il tavolo nazionale con Meloni, Tajani e Salvini potrà sciogliere il nodo, dirimere le divergenze e designare il candidato che guiderà il centrodestra in Campania.

 

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Politica

De Luca prepara la sfida al Pd: pronto a candidarsi capolista con le sue civiche in tre circoscrizioni

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Nessun contatto diretto, almeno per ora, tra Vincenzo De Luca ed Elly Schlein, ma il governatore campano è in fibrillazione. Ostenta calma, ma prepara la contromossa: restare al centro del gioco politico campano candidandosi da capolista in tre delle cinque circoscrizioni – Napoli, Caserta e Salerno – e mettendo in campo le sue liste civiche. Dentro il centrosinistra se ci sarà accordo, ma anche fuori se la rottura sarà definitiva.

Il fantasma di Fico preoccupa il governatore

A muovere De Luca è soprattutto l’attivismo di Roberto Fico, ex presidente della Camera, che da settimane si muove in modo trasversale sul territorio campano. Non solo incontri ufficiali con il Pd, ma soprattutto colloqui riservati con imprenditori e figure della società civile napoletana. Un’azione discreta che il governatore osserva con crescente allarme.

De Luca vuole trattare ma il Nazareno frena

Il governatore preme per un vertice con la segretaria del Pd. Ma dal Nazareno arriva uno stop: l’incontro ci sarà, ma non a breve. Intanto, De Luca pensa alle sue condizioni. Chiederà l’indicazione di un candidato alternativo a Fico – come Sergio Costa o Federico Cafiero de Raho – e la possibilità di candidarsi in tre circoscrizioni con le sue civiche. Ma la risposta del Pd è chiara: una sola civica per circoscrizione e candidatura solo nella propria area.

Il piano B: correre da solo con un candidato di fiducia

Se salta l’intesa con il Pd, De Luca è pronto a lanciare una corsa autonoma. Il suo piano B prevede un proprio candidato governatore – come Fulvio Bonavitacola o Lucia Fortini – sostenuto da tre liste civiche e da alleati minori. Azionepotrebbe essere della partita, ma Italia Viva e i Socialisti sembrano orientati a sostenere Gaetano Manfredi, e non l’avventura personale deluchiana.

Obiettivo: rieleggere il suo blocco di fedelissimi

L’altro grande obiettivo di De Luca è rieleggere i suoi uomini in consiglio regionale. Dai salernitani Luca Cascone e Nino Savastano alla ex M5s Valeria Ciarambino, passando per Fulvio Frezza, Corrado Matera, Vittoria Lettieri, Carmine Mocerino, Paola Raia e Diego Venanzoni. E ovviamente se stesso. Ma raggiungere il 10% e ottenere almeno 4 seggi è impresa complessa.

Una sfida che riaccende le tensioni nel centrosinistra

Il tempo stringe. La tensione nel centrosinistra cresce, e le prossime settimane saranno decisive. De Luca è pronto a giocarsi tutto per continuare a contare. Dentro o fuori il Pd, con o contro il campo largo. Ma il rischio di restare isolato è reale.

 

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Napoli

Amministrative in Campania: 244mila elettori al voto tra fratture politiche e simboli scomparsi

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Sono 244.129 gli elettori chiamati alle urne in 15 comuni della Campania il 25 e 26 maggio per il rinnovo dei Consigli comunali. Un turno elettorale caratterizzato da scissioni politiche, simboli di partito assenti e alleanze trasversali, soprattutto nei centri più grandi del Napoletano.

Tra le sorprese, spicca la scomparsa del simbolo del Movimento 5 Stelle in tutti e cinque i comuni al voto in provincia di Napoli e l’assenza del Partito Democratico a Nola, feudo della famiglia Manfredi, dove il candidato scelto si è ritirato poche ore prima del deposito delle liste.

Il caso Capaccio Paestum: dopo l’arresto di Alfieri, partiti in fuga

Nel Salernitano, l’attenzione è puntata su Capaccio Paestum, dove si torna al voto dopo l’arresto del sindaco uscente del Pd Franco Alfieri. Il clima è teso e quasi tutti i partiti, ad eccezione di Fratelli d’Italia, hanno evitato di presentare i simboli ufficiali. Il centrodestra si presenta diviso: Carmine Caramante è sostenuto da FdI e tre civiche, Simona Corradino da quattro liste tra cui Forza Capaccio Paestum con esponenti di FI, e Gaetano Paolino corre con il supporto silenzioso del Pd.

Nola: il Pd resta fuori, campo libero alle civiche

A Nola il caos è totale. Il Pd, dopo il ritiro del suo candidato, resta fuori dalla competizione, così come il M5s. Quattro i candidati in campo, tra cui Maurizio Barbato (FdI), Agostino Ruggiero (Socialisti), Antonio Ciniglio e Andrea Ruggiero, quest’ultimo sostenuto da un’ampia coalizione civica.

Volla e Giugliano: sfide a più voci

A Volla sono ben sei i candidati a sindaco, con il Pd che sostiene Giuliano Di Costanzo insieme a tre civiche. Il centrodestra è compatto su Lino Donato, mentre altre quattro coalizioni civiche completano il quadro.

A Giugliano in Campania, il Pd punta su Diego D’Alterio, sostenuto anche da Italia Viva e Azione. Il centrodestra è unito su Giovanni Pianese (FdI, FI, Udc), mentre corre anche Salvatore Pezzella, già vicino alla civica Insieme per Giugliano.

Casavatore e Marigliano: simboli sbiaditi e divisioni interne

A Casavatore, la frammentazione è evidente: Vito Marino è appoggiato da civiche di centrodestra senza simboli ufficiali, Fabrizio Celaj dal Pd e da un M5s “anonimo”, mentre Mauro Muto corre con Fratelli d’Italia.

A Marigliano, il centrodestra candida Paolo Russo (Noi Moderati), sostenuto anche da Fare Democratico, dove sono confluiti esponenti del Pd. Il Pd ufficiale appoggia Gaetano Bocchino, insieme ad Azione e civiche, mentre Ciro Panariello è sostenuto dalla sola lista Cambiamo Marigliano.

Gli altri comuni al voto

In provincia di Avellino si vota a Chiusano di San Domenico, Rotondi e Senerchia. Nel Beneventano urne aperte a Sant’Angelo a Cupolo. In provincia di Caserta, si vota a Lusciano e Pignataro Maggiore. Infine, nel Salernitano, oltre a Capaccio Paestum, si vota a Castelnuovo di Conza, Ispani e Sant’Angelo a Fasanella.

 

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