La corsa all’impazzata di migliaia di tifosi all’alba per assicurarsi un posto sintetizza lo spirito della Ryder Cup e l’enorme seguito che scatena. Provare per credere, l’apertura dei cancelli mentre albeggiava e la corsa sfrenata, in pieno stile concerto rock, degli appassionati, la stragrande maggioranza stranieri ne è la prova. La 44/a edizione della Ryder Cup, il prestigioso trofeo di golf, evento biennale che vede sfidarsi i migliori giocatori di Europa e Stati Uniti per la sola gloria che per la prima volta nella sua storia si disputa in Italia, sul green del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia, alle porte di Roma, si è aperto con la prima giornata di incontri. Partenza spedita del Team Europe: la squadra capitanata da Luke Donald conclude l’esordio con un ampio vantaggio, 6.5 a 1.5 e già è proiettato alle sfide di domani.
La Ryder Cup è realtà e la prima vera giornata di gioco è uno spettacolo nello spettacolo: condita dall’entusiasmo degli oltre 50mila spettatori, che per tutta la lunghissima giornata hanno incitato con cori e boati le due squadre, con una prevalenza di tifosi europei, in visibilio soprattutto dopo i match del foursome del mattino (quello in cui i due giocatori della stessa squadra giocano alternativamente la stessa palla), dominate nettamente dalla squadra del Vecchio Continente, trascinata dalla classe dei suoi campioni sotto lo sguardo divertito e anche un po’ sorpreso di campioni dello sport come Gareth Bale, Carlos Sainz e Novak Djokovic, con il serbo che ha voluto sottolineare lo speciale clima che caratterizza la competizione: “L’atmosfera è fantastica – dice – Mi hanno raccontato della Ryder Cup, ma non mi aspettavo fosse così. Questa è una delle sensazioni più belle che abbia mai provato nello sport”.
Il colpo che dà il via ufficiale alla Ryder numero 44 alle 7.35 del mattino è quello del n.1 al mondo, lo statunitense Scottie Scheffler schierato dal capitano Zach Johnson con Sam Burns contro lo spagnolo Jon Rahm e l’inglese Tirrell Hatton che si aggiudicano il match conquistando il primo punto della giornata. Le altre vittorie della mattina portano la firma della coppia di nordici Hovland-Aberg (contro gli statunitensi Homa-Harman), della coppia la coppia Lowry-Straka che ha superato Fowler-Morikawa e di quella composta dai big Rory McIlroy e Tommy Fleetwood. Si va così ai fourballs sul 4-0 per l’Europa che mai nella storia della Ryder aveva chiuso una sessione con 4 vittorie su 4. “C’è stata la perfetta esecuzione dei nostri piani, l’ho visto negli occhi dei vicecapitani – le parole di Fleetwood – Debuttare ufficialmente al Marco Simone è stato emozionante, è solo la prima mattina ma abbiamo buone sensazioni. ora dobbiamo continuare a testa bassa”.
La reazione statunitense arriva nei fourballs (ogni giocatore gioca la propria palla, il migliore dei quattro giocatori in gara vince il punto per la sua squadra). I match sono stati a lungo in equilibrio (ad eccezione di quello che la coppia europea McIlroy-Fritzpatrick ha dominato contro gli statunitensi Morikawa/Schauffele: alla fine dopo oltre cinque ore di gioco arrivano tre pari e una vittoria per l’Europa per il 6.5 a 1.5 in favore della la compagine del Vecchio Continente capace di riacciuffare match che sembravano persi grazie alle giocate dei suoi campioni, da Jon Rahm al danese Hovland. Domani si replica, via alle 7.35 del mattino con altri quattro match foursome e poi nel pomeriggio i fourballs prima del gran finale di domenica con i singoli: l’Europa vuole riscattarsi dopo la netta sconfitta di due anni fa in Wisconsin, gli Stati Uniti cercano quella vittoria che oltreoceano manca da 30 anni.