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Economia

Crescono i contratti stabili, in due mesi +172mila

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Prosegue la crescita dei contratti stabili, che aumentano più dei contratti a termine. Nei primi due mesi dell’anno le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 1,232 milioni, le cessazioni 936 mila, con il risultato di un saldo positivo pari ad oltre 295 mila rapporti di lavoro. E di questi, i contratti a tempo indeterminato in più sono oltre 172 mila, mentre quelli a tempo determinato sono 62.939 in più. La fotografia arriva dall’ultimo Osservatorio Inps sul precariato. Intanto si prepara la messa in moto del Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), previsto dal decreto Lavoro, che sarà realizzato dall’Inps e gestito dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

Una piattaforma dedicata ai beneficiari dell’Assegno di inclusione (Adi, che scatterà da gennaio 2024 con l’addio al Reddito di cittadinanza) e del Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl, in campo da settembre prossimo), con l’obiettivo di agevolare la ricerca del lavoro e l’incrocio tra domanda e offerta, individuare corsi di formazione, rafforzare le competenze e la partecipazione a progetti utili per la collettività. Il timing prevede, come spiegato dal direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, durante l’audizione in commissione Lavoro del Senato, che con i decreti attuativi del ministero sia intanto “predisposto entro fine maggio un piano tecnico di attivazione e interoperabilità delle piattaforme, individuando anche misure specifiche a tutela degli utenti”. Il portale punta infatti a mettere in rete tra loro le varie banche dati dei soggetti accreditati al sistema sociale e del lavoro: di regioni, centri per l’impiego, agenzie per il lavoro. I soggetti occupabili si dovranno registrare al Siisl.

Il Sistema dovrà essere operativo da gennaio 2024, ma il caricamento dei dati comincerà da settembre prossimo anche per gestire la fase transitoria degli occupabili (che richiederanno il Supporto per la formazione e il lavoro, che prevede un’indennità di 350 euro mensili per massimo 12 mesi, e dovranno sottoscrivere un patto di servizio, per ricevere offerte di lavoro o essere inseriti in corsi di formazione) nell’ultima parte dell’anno. Gli incontri tecnici, coordinati dal ministero, spiegano che sono serrati. Ma sulla nuova misura del decreto Lavoro che manderà in soffitta il Rdc arrivano le critiche del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, durante la sua ultima audizione in parlamento da numero uno dell’Istituto di pevidenza, dopo che il Consiglio dei ministri il 4 maggio scorso ha deciso il commissariamento dell’Inps e dell’Inail. La nomina dei commissari straordinari, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione, dovrebbe avvenire la prossima settimana. “La misura costruita con le due gambe”, l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro, “è rigida. Se arrivasse una crisi, una pandemia il numero di beneficiari sarebbe sempre uguale perché legato sostanzialmente all’età e alla disabilità. Non si può configurare come un reddito minimo, che l’Ue suggerisce” e che deve basarsi, sottolinea Tridico, su un criterio socio-economico universale, uguale per tutti. In questo caso, nel suo ragionamento, è invece discriminatoria. Anche la platea è ridotta: i nuclei interessati dall’Adi sono “700 mila circa, la metà delle famiglie che hanno percepito il Reddito di cittadinanza nel 2022. Ci sono poi 436 mila nuclei che sono chiamati a fare il patto digitale per l’Sfl”. Non lo convince neppure la nuova disciplina sui contratti a termine: “C’è una maggiore liberalizzazione per l’accesso al lavoro a termine, che passa attraverso i contratti collettivi nazionali oppure un accordo tra le parti, tra lavoratore e impresa: questo – sostiene – potrebbe favorirne un eccessivo utilizzo”.

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Economia

Françoise Bettencourt Meyers lascia il consiglio di L’Oréal

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Dopo quasi 30 anni, Françoise Bettencourt Meyers (foto Imagoeconomica) lascia il consiglio di amministrazione di L’Oréal, pur mantenendo la presidenza della holding familiare Tethys, primo azionista del gruppo. Al suo posto nel board entrerà un altro rappresentante di Tethys, mentre il ruolo di vicepresidente sarà assunto dal figlio Jean-Victor Meyers, 38 anni. Françoise Bettencourt Meyers, 71 anni, è l’unica erede diretta del fondatore di L’Oréal, Eugène Schueller.

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Economia

Cambio ai vertici di Engineering: Aldo Bisio nuovo amministratore delegato

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Cambio della guardia al vertice di Engineering, multinazionale specializzata nella trasformazione digitale. Maximo Ibarra (foto Imagoeconomica sotto) ha rassegnato le dimissioni da amministratore delegato con effetto immediato. Al suo posto, il consiglio di amministrazione della società – controllata dai fondi Bain e Renaissance – ha nominato Aldo Bisio (foto Imagoeconomica in evidenza), ex numero uno di Vodafone Italia dal 2014 al 2024.

MAXIMO IBARRA EX AD ENGINEERING

Prima della sua lunga esperienza in Vodafone, Bisio ha ricoperto incarichi di rilievo in Ariston Thermo e in McKinsey. Attualmente siede anche nel board di Coesia, produttore globale di soluzioni industriali per l’imballaggio.

Il bilancio della gestione Ibarra

Maximo Ibarra lascia Engineering dopo quasi quattro anni di gestione che hanno visto la società crescere significativamente: circa 14.000 dipendenti, oltre 80 sedi tra Europa, Stati Uniti e Sud America, con un fatturato che ha raggiunto quasi 1,8 miliardi di euro, generato da oltre 70 società controllate in 21 Paesi.

«Negli ultimi mesi ho maturato la volontà di prendermi del tempo per valutare nuovi progetti professionali», ha dichiarato Ibarra, aggiungendo che resterà disponibile fino al prossimo 1° settembre per garantire un efficace passaggio di consegne e che continuerà a essere investitore nella società.

La sfida per Bisio: crescita e nuove operazioni strategiche

Il presidente di Engineering, Gaetano Micciché, ha ringraziato Ibarra per il lavoro svolto ed espresso fiducia nella capacità di Bisio di guidare l’azienda verso una nuova fase di sviluppo e innovazione.

Tra i primi dossier sul tavolo del nuovo amministratore delegato c’è la valutazione sulla vendita di Municipia, società del gruppo attiva nei servizi ai Comuni. Engineering ha incaricato Klecha di esplorare il mercato alla ricerca di investitori interessati, con una valutazione che si aggira intorno ai 250 milioni di euro.

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Economia

Wsj, Trump verso un alleggerimento dei dazi sulle auto

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Donald Trump intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe dazi da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa. Lo scrive il Wall Street Journal citano una persona a conoscenza del dossier. In base a questa mossa, le case automobilistiche che pagano i dazi di settore non saranno soggette anche ad altri dazi, come quelli su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, hanno affermato le fonti, il che significa che le case auto potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate.

Il dazio del 25% sulle auto finite prodotte all’estero è entrato in vigore all’inizio di questo mese. L’amministrazione Usa, sempre secondo il Wsj, modificherà anche i dazi sui ricambi delle auto estere – previsti al 25% e in vigore dal 3 maggio -, consentendo alle case automobilistiche di ottenere un rimborso per tali dazi fino a un importo pari al 3,75% del valore di un’auto prodotta negli Stati Uniti per un anno. Il rimborso scenderebbe al 2,75% del valore dell’auto nel secondo anno, per poi essere gradualmente eliminato del tutto. Si prevede che Trump adotti queste misure in vista di un viaggio in Michigan per un comizio alla periferia di Detroit martedì sera, in occasione dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. Le misure mirano a dare alle case automobilistiche il tempo di riportare le catene di approvvigionamento dei componenti negli Usa e rappresenterebbero probabilmente un significativo impulso per le case automobilistiche nel breve termine, ha affermato una fonte a conoscenza della decisione. Le case auto dovranno presentare domanda di rimborso al governo, ma non è immediatamente chiaro da dove arriveranno questi fondi.

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