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Cronache

Coronavirus, la Finanza va in Regione Lombardia per acquisire atti su residenze sanitarie e gestione del contagio

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Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano sta effettuando delle acquisizioni di documenti negli uffici della Regione Lombardia nell’inchiesta in piu’ filoni che vede al centro il Pio Albergo Trivulzio e altre Rsa milanesi per la gestione di ospiti anziani e pazienti nell’emergenza Coronavirus.  L’attivita’ in corso da parte della Gdf e’ un’acquisizione di documenti, non una perquisizione, in alcuni uffici della Regione. Precisamente, le fiamme gialle sono andate su appuntamento negli uffici dell’avvocatura. Quelle di ieri al Trivulzio, invece, erano state delle perquisizioni perche’ nell’indagine sono indagati il dg Giuseppe Calicchio e l’istituto.

Attilio Fontana. Presidente della giunta della Regione Lombardia

 L’acquisizione di documenti, in corso da parte della Gdf negli uffici della Regione Lombardia, punta, da quanto si e’ saputo, a raccogliere atti e altro materiale sulle direttive che l’amministrazione regionale e l’assessorato al Welfare hanno dato al Pio Albergo Trivulzio e alle rsa sulla gestione degli anziani e dei pazienti. L’attivita’ e’ diretta conseguenza di quella effettuata ieri al Trivulzio e poi le carte raccolte dovranno essere sottoposte alle verifiche incrociate degli investigatori.  

Oltre che sul sequestro dei referti (si dovranno accertare eventuali omissioni e correlazioni tra le morti e i contagi), le attivita’ di ieri degli investigatori al Trivulzio si sono concentrate sulla gestione organizzativa interna dell’istituto ma anche sulle direttive date dall’amministrazione regionale al Pat, cosi’ come ad altre Rsa, in questa fase di emergenza. E, in particolare, su quei “nuovi arrivi” di pazienti al Trivulzio (una ventina), quando era gia’ scoppiata l’epidemia, anche se ufficialmente la struttura non avrebbe ricoverato malati Covid. Una delibera regionale dell’8 marzo, pero’, ha dato la possibilita’ alle Rsa di accoglierli. E proprio i “rapporti” tra Trivulzio e Regione saranno approfonditi e oggetto delle verifiche incrociate sulle carte e sul materiale informatico acquisito: il Pat, infatti, ha fatto da centro di ‘smistamento’ verso altre strutture dei malati di Coronavirus ‘a bassa intensita”, che venivano dimessi da ospedali in difficolta’. Una “commistione” che potrebbe aver creato dei focolai, anche se la Regione diede l’indicazione di usare reparti separati rispetto alle residenze per gli anziani. Al Pat e’ stata anche sequestrata la documentazione sui tamponi (pochissimi quelli effettuati nelle Rsa su anziani e operatori) e poi le disposizioni interne sull’uso delle mascherine, ma agli atti sono finiti anche carteggi ed email su disposizioni interne e regionali. Il dg, difeso dal legale Vinicio Nardo, ha spiegato, di fronte agli ispettori del Ministero della Salute nei giorni scorsi, di aver seguito protocolli e delibere, sia interne che regionali.  

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Cronache

Per i bookmaker Parolin sempre in testa, salgono Zuppi e Turkson

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Meno cinque giorni all’inizio del conclave previsto dal 7 maggio e quote in movimento all’estero, con i bookmaker internazionali impegnati nell’aggiornamento “live” sul successore di Papa Francesco. Ad avanzare nelle ultime ore, riporta Agipronews, sono tre dei principali candidati: il ghanese Peter Turkson, potenzialmente il primo “Papa nero” della storia, è sceso da 7 a 5 su William Hill, seguito da Matteo Zuppi, passato da 9 a 6,50, e da Pierbattista Pizzaballa, ora fissato a 7,50 rispetto all’11 di inizio settimana. Nelle ultime ore però, sta prendendo piede il nome di Jean-Marc Aveline, “protetto” di Bergoglio e come lui un outsider: il francese nuovo Pontefice si gioca a 33. Il preferito dei betting analyst britannici resta ancora Pietro Parolin (foto Imagoeconomica in evidenza): il segretario di Stato Vaticano è ancora in pole a 3,50 volte la posta.

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Cronache

Sexy raggiri a pensionati soli per derubarli, arrestate 2 donne

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Distraevano gli anziani facendo loro delle avances poi, una volta entrate in casa, li derubavano. Protagoniste due donne di 35 e 31 anni, entrambe romene, arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Cagliari con l’accusa di furto. Dopo la convalida, per loro è scattato l’obbligo di dimora nel capoluogo, con il divieto di allontanamento dall’abitazione nelle ore notturne. Diversi i colpi messi a segno con la stessa tecnica nei centri del sud Sardegna ai danni di pensionati che vivono soli. Una tecnica insidiosa, spiegano i militari: “una donna avvicinava l’anziano, lo lusingava con attenzioni e, una volta convinto a farla entrare in casa, lo distraeva con avances sentimentali. Nel frattempo la complice, rimasta fuori dalla vista della vittima, si introduceva nelle altre stanze per impossessarsi dei risparmi custoditi nei cassetti”.

Gli anziani poi, non presentavano alcuna denuncia per vergogna e imbarazzo. Oggi una pattuglia dei carabinieri della stazione di Lunamatrona ha intercettato le due donne all’uscita dell’abitazione di un pensionato di Pauli Arbarei. Le avevano viste entrare in paese e si erano insospettiti. Le due sono state così perquisite: una nascondeva 1.100 euro in contanti, somma che era appena stata sottratta all’anziano.

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Cronache

Verso il conclave, le frasi diventate di uso comune

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Dal tradizionale ‘habemus Papam’ al fisiognomico ‘naso da Papa’, dal prudente ‘chi entra Papa in conclave ne esce cardinale’ al più funereo ‘ogni morte di Papa’. Il conclave, e la successiva elezione del nuovo Pontefice, sono stati da sempre fonte di ispirazione per modi di dire o proverbi entrati ormai nell’uso comune, spesso ironici o descrittivi. Il più ricorrente di tutti è, senza ombra di dubbio, ‘habemus papam’, espressione legata all’annuncio dell’elezione del Pontefice che viene oggi spesso usata per commentare la realizzazione di qualcosa di molto atteso o per dare l’annuncio di una buona notizia. Più sottile è, invece, l’uso di ‘papale papale’, una locuzione che prende spunto dalla tradizionale schiettezza e sincerità delle parole dei Papi.

Con questo termine, infatti, si indica il modo di dire le cose in maniera franca, senza reticenze o mezzi termini. Facendo riferimento alla longevità dei Pontefici, si utilizza in italiano la locuzione ‘ogni morte di Papa’ per sottolineare la rarità di un evento. Nel linguaggio quotidiano, poi, si utilizza ‘morto un Papa se ne fa un altro’ per esprimere l’idea che nessuno è indispensabile e che ogni persona può essere sostituita, così come avviene con i successori di Pietro. Meno frequente, ma pur sempre legato al Vaticano, è l’espressione ‘naso da Papa’ che descrive una persona con un gran fiuto, una grande intuizione, con la capacità di saper leggere fra le righe e destreggiarsi in contesti sociali o politici eterogenei.

I quasi duemila anni della Chiesa cattolica hanno ispirato anche passi letterari, come quello di Machiavelli che in una lettera a Francesco Vettori introdusse il concetto di “domandare se il Papa è in casa”, sottintendendo l’ovvio. Si attribuisce, invece, al poeta toscano Giuseppe Battista Fagiuoli il proverbio “uscire dalla Borsa de’ Papi”, con il significato di sposarsi, diventare marito e, quindi, non poter essere più ‘eleggibile’ come Pontefice. Più sarcastica, infine, è la frase “quando si elegge un Papa i Diavoli non sono a casa loro”, con la quale si lascia intendere che i ‘demoni’ – intesi come forze esterne o sentimenti di egoismo, avidità o corruzione – sono attivi e cercano di interferire nell’elezione del nuovo Pontefice.

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